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Neuroplasticità: il superpotere dei bambini

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La neuroplasticità dei bambini può preservare la connettività funzionale in modi incredibili.

Neuroplasticità nei bambini: alcuni studi precedenti

Un gruppo di studi effettuati con MRI e fMRI hanno dimostrato l’incredibile abilità del cervello in fase di sviluppo di ripararsi da solo. Come? Tramite le reazioni neoplastiche strutturali al trauma o alle malformazioni congenite.

Lo scorso anno, i ricercatori del Cognition and Brain Plasticity Group in Spagna hanno evidenziato come l’emisfero cerebrale destro può imporsi sulle funzioni del linguaggio dell’emisfero sinistro. Hanno realizzato questo studio in un gruppo di bambini di 4 anni che hanno subito un’ischemia arteriosa perinatale. Questo studio fMRI mostra la riconfigurazione di emisfero sinistro-emisfero destro in azione. Illustra ulteriormente come la neuroplasticità interemisferica può ricollocare le funzioni cerebrali da un emisfero cerebrale ad un altro durante l’infanzia e i primi stadi dello sviluppo infantile.

Più recentemente, i neuroscienziati del Georgetown’s Center for Brain Plasticity and Recovery negli Stati Uniti hanno pubblicato un articolo con immagini fMRI. Hanno mostrato come la flessibilità interemisferica degli emisferi cerebrali nei bambini e nei neonati faccia sì che le funzioni del linguaggio diventino funzioni dell’emisfero destro se le aree del linguaggio nell’emisfero sinistro sono danneggiate. Questo studio è stato pubblicato su “Proceedings of the National Academy of Sciences”.

Neuroplasticità nei bambini: studi più recenti

Adesso, un nuovo studio sui bambini nati senza il corpus callosum a connettere i due emisferi cerebrali dimostra come le risposte strutturali neuroplastiche possono preservare la connettività funzionale e il modo in cui il cervello può adattarsi alle malformazioni congenite rare in modi miracolosi. Queste scoperte da parte dei neuroscienziati svizzeri dell’Università di Ginevra (UNIGE), in collaborazione con i colleghi australiani dell’Università di Melbourne, sono state pubblicate il 27 Ottobre 2020 sulla rivista “Cerebral Cortex”.

Un bambino su 4000 nasce senza il corpus callosum dei percorsi interemisferici della sostanza bianca. L’assenza di questa connessione per i due emisferi cerebrali si chiama agenesia del corpus callosum. Sorprendentemente, un quarto delle persone nate con questo problema non mostrano alcuna sintomatologia anomala. Come si può vedere nelle immagini MRI, quando le fibre della sostanza bianca che facilitano la comunicazione tra i due emisferi mancano, ogni emisfero si riorganizza indipendentemente. Si crea così una maggiore connessione intraemisferica su ogni lato.

La spiegazione degli esperti

Come spiegano gli autori:

Per la connettività strutturale, i bambini con l’agenesia del corpo calloso mostrano un aumento della connettività intraemisferica oltre a una connettività interemisferica significativamente minore se comparata allo sviluppo tipico dei controlli”.

I ricercatori hanno speculato che:

Questi meccanismi garantiscono al cervello di compensare le perdite ricreando le connessioni con le altre regioni cerebrali usando percorsi neurali alternativi“.

Incredibilmente, la comunicazione tra i due emisferi non si interrompe. Pensiamo che i meccanismi di plasticità come il rafforzamento dei legami strutturali all’interno di ogni emisfero compensino la mancanza di fibre neuronali tra i due emisferi“. Lo ha spiegato in un comunicato stampa l’autrice Vanessa Siffredi.

Si creano nuove connessioni e i segnali si riorientano così che si preserva la comunicazione tra i due emisferi” ha aggiunto Siffredi. “Se due regioni sono attive insieme, significa che comunicano tra di loro“.

In alcuni bambini con l’agenesia del corpo calloso, le risposte neuroplastiche strutturali all’interno di ogni emisfero preservano la connettività funzionale interemisferica. E questo è comparabile alla connettività tra i due emisferi osservata nello sviluppo tipico e sano. I neuroscienziati non hanno ancora compreso a pieno i le ragioni di questo fenomeno. C’è perciò necessità di maggiore ricerca.

Articolo liberamente tradotto e adattato. Fonte: Psychology Today

Bibliografia:

Vanessa Siffredi, Maria G. Preti, Valeria Kebets, Silvia Obertino, Richard J. Leventer, Alissandra McIlroy, Amanda G. Wood, Vicki Anderson, Megan M. Spencer-Smith, Dimitri Van De Ville. “Structural Neuroplastic Responses Preserve Functional Connectivity and Neurobehavioural Outcomes in Children Born Without Corpus Callosum.” Cerebral Cortex (First published: October 27, 2020) DOI:  10.1093/cercor/bhaa289

Olumide A. Olulade, Anna Seydell-Greenwald, Catherine E. Chambers, Peter E. Turkeltaub, Alexander W. Dromerick, Madison M. Berl, William D. Gaillard, and Elissa L. Newport. “The Neural Basis of Language Development: Changes in Lateralization Over Age.” PNAS (First published: September 08, 2020) DOI: 10.1073/pnas.1905590117

Clément François, Pablo Ripollés, Laura Ferreri, Jordi Muchart, Joanna Sierpowska, Carme Fons, Jorgina Solé, Monica Rebollo, Robert J Zatorre, Alfredo Garcia-Alix, Laura Bosch, and Antoni Rodriguez-Fornells. “Right Structural and Functional Reorganization in 4-Year-Old Children with Perinatal Arterial Ischemic Stroke Predict Language Production.” eNeuro (First published: August 05, 2019) DOI: 10.1523/ENEURO.0447-18.2019

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