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Personalità Narcisista: inquadramento e trattamento secondo la Schema Therapy

Mi chiamo Germana Verganti. Sono una psicologa, psicoterapeuta Analista Transazionale Certificata Eata, iscritta all’Ordine degli Psicologi con il n.18910. Ho conseguito la Laurea in Psicologia dell...
Personalità Narcisista inquadramento trattamento secondo Schema Therapy

Schema Therapy di Young

Nell’illustrare il Disturbo Narcisistico di Personalità, mi avvarrò di un modello teorico che amplia  la Terapia Cognitivo Comportamentale, ovvero la Schema Therapy di Young.

La Schema Therapy include infatti apporti derivanti dalla  psicodinamica, dalla teoria dell’attaccamento, dalla Gestalt e quella costruttivista, e si è dimostrata efficace per Disturbi particolarmente radicati  e difficili da trattare come quello Borderline e quello Narcisista. Nel trattamento è fondamentale individuare gli schemi maladattivi precoci, che la persona ha strutturato per garantirsi la sopravvivenza in un ambiente familiare ostile e disfunzionale, che non ha garantito il soddisfacimento dei bisogni del bambino, e consentire al paziente di trasformare gli aspetti disfunzionali egosintonici in egodistonici, con l’obiettivo di modificarli. Questo processo è ciò che in Analisi Transazionale avviene rinforzando la consapevolezza dello Stato dell’Io Adulto. Un Io Osservante che consente di individuare e riconoscere gli elementi del proprio Copione di vita e decidere di cambiarli.

Disturbo Narcisistico di Personalità

Il Disturbo Narcisistico di Personalità trova terreno fertile in un ambiente familiare caratterizzato da solitudine e isolamento, limiti insufficienti, manipolazione, sfruttamento e accettazione condizionata. Proprio per questo la funzione del terapeuta è di evidenziare i benefici del cambiamento utilizzando anche la tecnica del reparenting (Schiff) che consiste nella assunzione  da parte del terapeuta di un ruolo genitoriale positivo con  l’obiettivo di offrire al paziente ciò che gli è mancato nel corso della sua infanzia, consentendogli così di prendersi cura, oggi, di quei bisogni che sono rimasti allora inascoltati creando così un blocco nella crescita  e nello sviluppo della autonomia.  L’autonomia si realizza quando l’individuo  mette in atto , nel qui ed ora, abbandonando così schemi arcaici,i suoi comportamenti in base al raggiungimento di tre aspetti essenziali: la consapevolezza, l’intimità e la spontaneità.

Schemi Maladattivi:

Secondo la Schema Therapy gli schemi maladattivi precoci sono probabilmente all’origine di alcuni disturbi di personalità e tratti patologici.

Ogniqualvolta la persona si trova di fronte a situazioni che, per qualche elemento, richiamano eventi traumatici  o dannosi ripetitivi della sua infanzia  (che si verificavano nel contesto familiare, solitamente con un genitore, ma ad esempio anche in quello scolastico o nel gruppo dei pari, ecc.), a cui  da bambino era solito rispondere con lo schema maladattivo, questo stesso schema verrà riattivato. Questo significa reagire ad un evento senza attingere a quelle che sono le  proprie potenzialità e possibili risorse, ma escludendone una parte, dando esito a soluzioni non efficaci.

Gli schemi sono molto resistenti al cambiamento e interferiscono notevolmente con la vita del paziente per quanto concerne gli aspetti relazionali, emotivi e cognitivi. Siccome l’individuo si sente a suo agio in ciò che risuona come familiare, seppur tossico, tenderà a ricreare da adulto situazioni che richiamano ciò che ha vissuto da bambino, anche con l’obiettivo inconscio e soprattutto vano, di risanarle, oppure, come afferma Lorna Smith Benjamin per esprimere il proprio dono d’amore –un tentativo per mantenere la fedeltà e  la prossimità psichica con le figure di attaccamento, con l’obiettivo di sentirsi amate e accettate-,ostacolando così il cambiamento.

Gli schemi maladattivi si originano sulla base di quattro esperienze fondamentali:

  1. La frustrazione dei bisogni primari: il bambino non è ascoltato, vive in un contesto trascurante dove amore e cura sono mancanti o comunque deficitari.
  2. Trauma: il bambino è soggetto a maltrattamenti e abusi fisici ed emotivi.
  3. Eccesso di attenzioni e iperaccudimento: il bambino viene investito di troppe aspettative da parte dei genitori che richiedono uno standard elevato e non attinente ai bisogni del bambino, che diviene un prolungamento dei genitori, piuttosto che un figlio di cui prendersi cura; oppure si assiste a una forma di iperaccudimento non adeguato all’età del bambino la cui autonomia e autostima vengono fortemente danneggiati.
  4. Identificazione con un familiare significativo: il figlio fa propri i pensieri, gli stili, gli atteggiamenti, le emozioni, tipici del familiare con cui ha instaurato un legame molto forte.

Il MODE:

La persona Narcisista presenta principalmente tre Mode. Cosa è un Mode? Il Mode è dato dall’insieme degli schemi maladattivi e adattivi che si attivano in risposta a una specifica situazione. Nel DNP sono presenti:

  • il Mode Bambino che si esplicita nel Narcisista sotto forma di vulnerabilità e si innesca quando non viene raggiunto un determinato obbiettivo ( ad es. se viene lasciato dal partner o se perde il lavoro). Se attivato il Narcisista si sente esattamente come quando da bambino veniva accettato e considerato solamente in risposta agli elevati standard imposti dai genitori, e non per la sua reale personalità. Si sentiva pertanto molto solo in quanto non visto per ciò che era realmente ma esclusivamente in modo condizionato. I suoi bisogni fondamentali non erano ne visti ne ascoltai e sono rimasti insoddisfatti. Tutto questo si accompagna a un profondo senso di non meritare amore, alla sensazione di essere costantemente in pericolo se non sono  raggiunti  i traguardi elevati prefissati, perché dietro si affacciano gli spauracchi del fallimento e della depressione. Per questo il Narcisista che si trova in  tale Mode si sente fallito, fragile e vulnerabile.
  • Il Mode Presuntuoso, che è ben descritto nei criteri diagnostici del DSM per quanto concerne il DNP si attiva quando l’individuo è insieme ad altre persone. Tale Mode si attiva per attenuare il senso di inadeguatezza e umiliazione  che si sperimenta quando si è nel Mode Bambino solo, ma anche per evitare che le persone cerchino di entrare in intimità con lui. Il Narcisista difatti rifugge dall’intimità in quanto essere intimo significa essere dipendente , fragile e potenzialmente fagocitato dall’altro, l’intimità e la dipendenza richiamano infatti quel senso di fusione madre bambino sperimentato nella relazione con la madre “coccodrillo” lacaniana (Recalcati). Si manifesta con senso di grandiosità, onnipotenza, atteggiamento di sfida, arroganza e presunzione, senso di superiorità, rabbia, invidia verso coloro che considerano superiori e che possono rubare la scena, assenza di empatia, manipolazione dell’altro, ricerca di ammirazione, fame di dominio e potere. Il Narcisista che attiva tale Mode pretende di essere trattato in modo speciale, sentendosi superiore, non ha la minima considerazione dell’altro che viene solamente utilizzato per raggiungere i propri scopi, non si cura di eventuali danni che può generare nel prossimo, ne delle conseguenze, ma tende ad oggettivizzare la vittima.Il Narcisista che è in questo mode si avvicina a quello , definito da Kernberg, maligno, caratterizzato da un Io grandioso onnipotente e  aggressivo, che non tiene in minima considerazione le regole e i valori, pertanto assume un comportamento antisociale, forme di sadismo e aggressività verso il prossimo, assenza di coscienza.  Il Mode Presuntuoso è presente non solo nel Narcisista Overt, ma anche in quello Covert, ovvero nascosto, dove però tale Mode si manifesta in maniera interiorizzata, attraverso un processo basato sul fantasticare di essere speciali e superiori agli altri ai cui occhi invece appare più come persona umile, gentile e accomodante. Sia i narcisisti overt che covert sono deficitari nella regolazione dell’autostima, ma i primi si avvalgono della grandiosità per compensare la bassa autostima, i covert o ipersensibili sono più fragili, pertanto il loro comportamento si alterna continuamente tra stati di grandiosità e momenti di autocritica in cui evitano il contatto con gli altri.
  • Il Consolatore Distaccato si attiva quando non c’è modo di ricevere ammirazione e celebrazione dagli altri, e serve quindi a contrastare il Mode Bambino solo, per evitare quindi di sentire la noia o emozioni come la tristezza, il senso di inadeguatezza o di vuoto. Il narcisista inizia così a mettere in moto tutta una serie di attività con l’obiettivo di bloccare le emozioni. Il Consolatore Distaccato si può manifestare ad esempio attraverso il gioco d’azzardo, l’assunzione di alcol o sostanze stupefacenti, il sesso occasionale e promiscuo.

Per quanto riguarda le relazioni di coppia, il narcisista utilizza il legame come fonte di approvvigionamento, per cui la misura del proprio valore è direttamente proporzionale alle attenzioni che il partner concede.  Il narcisista identifica erroneamente l’ammirazione che gli altri hanno per lui con l’amore, perché questo è ciò che ha imparato dalla relazione di attaccamento con la madre. Nella relazione, pertanto, il narcisista tende ad esercitare il controllo e il dominio mentre l’altro è visto come il mezzo per soddisfare i propri bisogni. Quando questo approvvigionamento diventa insoddisfacente il narcisista, può ricadere nel Mode Bambino, oppure cercare di ostacolarlo ricorrendo ad attività come sesso occasionale, gioco d’azzardo ecc. o instaurare diverse relazioni parallelamente, con il solo obbiettivo di sentirsi al centro dell’attenzione.

Il narcisista sceglie prevalentemente  due tipi di partner:

  • Partner fortemente empatici, attenti, affettuosi, protesi ad ascoltare prevalentemente i bisogni altrui e non i propri, spesso quindi persone Affettivamente Dipendenti, da cui prendere attenzioni ma a cui non dare nulla. Il narcisista difatti ha il focus esclusivamente centrato su si sé, la relazione di coppia non è mai caratterizzata da interdipendenza e reciprocità, come avviene nelle relazioni sane.
  • Partner distaccati, che richiamano come caratteristiche la figura di attaccamento, proprio per mantenere in essere lo schema maladattivo e quindi la comfort zone.

E’ importante sottolineare che nonostante l’assenza di empatia sia predominante, essa può manifestarsi quando il narcisista entra nel Mode Bambino solo. In questo caso, sentendosi fragile e inadeguato, a rischio di depressione, è maggiormente capace di leggersi emotivamente e pertanto di farlo verso gli altri. Se non subentrano immediatamente il mode Consolatore  Distaccato e quello Presuntuoso, è probabile che il narcisista decida in questa fase di fragilità e senso di fallimento di rivolgersi a uno specialista per affrontare le proprie problematiche. A questo punto ciò che il terapeuta deve fare, adiuvato da tecniche cognitive ed esperienziali, è utilizzare la relazione terapeutica come antidoto degli schemi disfunzionali , avvalendosi di un atteggiamento empatico e di reparenting, al fine di far emergere la  parte  Adulta funzionale del paziente.

In questo modo il paziente incrementa l’autoconsapevolezza e l’autosservazione, e  diventa capace di individuare i bisogni inespressi, ascoltarli e prendersene cura senza utilizzare gli schemi disfunzionali ma imparando a mettere in atto schemi adattivi. E’ dunque fondamentale nel trattamento, che il Bambino solo venga accolto ed ascoltato e non rifiutato come avveniva quando era piccolo. Tramite il  modellamento il paziente può imparare a fare altrettanto con se stesso, empatizzare con quel bambino bisognoso e prendersene cura senza ricorrere a meccanismi difensivi di ipercompensazione  (Mode Presuntuoso) o di evitamento (Mode Consolatore Distaccato).

Bibliografia:

Benjamin, L., S. (2003). Terapia Ricostruttiva Interpersonale. Las, Roma (2004).

Kernberg, O., F. (1975) Sindromi Marginali e Narcisismo patologico. Bollati e Boringhieri, Torino.

Lenzenweger, M., F., Clarkin J., F. (2006) I disturbi di personalità. Le principali terorie. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Recalcati, M. (2016) Le mani della madre. Desiderio, fantasmi ed erità del materno.Feltrinelli, Roma.

Schiff, J., et al., The Cathexis reader: Transactional Analysis Treatment of psychosis, Harper & Row, new York 1975 (Analisi Transazionale e cura delle psicosi, tr. it. Di W. Galliano, C. Moiso e M. Novellino, Astrolabio, Roma, 1980)

Young,J. , et al. (2007). Schema Therapy. La terapia cognitivo-comportamentale integrata per i disturbi della personalità. Edizioni Eclipsi, Firenze.

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