Finora, molti programmi d’intervento sono stati svolti mediante i classici incontri faccia a faccia (Mamassis e Doganis, 2004; Zagórska e Guszkowska, 2014). Pochi invece sono stati i lavori che hanno utilizzato il contributo della tecnologia per agevolare questi processi. Ad esempio, l’utilizzo di piattaforme online per migliorare le convinzioni di efficacia degli atleti.
Tuttavia, come suggerito da Farres e Stodel (2003), gli ambienti web offrono opportunità promettenti per coinvolgere gli atleti nell’apprendimento attivo delle abilità mentali attraverso la riflessione, l’applicazione e l’interazione.
Migliorare le convinzioni di efficacia online è possibile
Villani, Caputo, Balzarotti e Riva (2015) hanno cercato di replicare il lavoro sulle convinzioni di efficacia di Zagórska e Guszkowska (2014) attraverso 2 programmi di allenamento mentale con giocatori di basket giovanili. I programmi sono durati 7 settimane e sono stati strutturati con incontri faccia a faccia e attività sul web, utilizzando una piattaforma blog e una cartella Dropbox che permetteva interazione e apprendimento collaborativo.
In particolare, il gruppo di atleti che ha utilizzato il supporto web ha potuto:
- avere accesso a un video di un giocatore di basket che eseguiva un tiro e commentare l’aspetto tecnico, sia in riferimento a se stessi che cercando di consigliare un amico (esperienza vicaria);
- vedere le registrazioni video dei propri tiri in allenamento al fine di analizzare e monitorare il proprio comportamento (risultati ottenuti in passato);
- ricevere valutazioni positive dai loro compagni di squadra, attraverso l’identificazione dei diversi punti di forza (persuasione verbale);
- condividere la propria esperienza emotiva pre, durante e post match, cercando di trovare delle strategie per la loro regolazione (interpretazione stato fisiologico e affettivo).
Il gruppo di controllo, invece, al posto del supporto tecnologico doveva leggere a casa dei documenti e dei testi sull’autoefficacia.
Gli autori hanno evidenziato che gli atleti che hanno partecipato al programma web hanno riportato risultati significativi più elevati rispetto alla baseline nelle convinzioni di efficacia, sebbene non siano emerse differenze con il gruppo di controllo. È quindi possibile che gli atleti si siano sentiti più a proprio agio ed abbiano apprezzato maggiormente le attività interattive ed esperienziali supportate dalla piattaforma web, rivelandosi uno strumento utile (Aslanidou e Menexes, 2008).
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BIBLIOGRAFIA
Aslanidou, S., & Menexes, G. (2008). Youth and the Internet: Uses and practices in the home. Computer Education, 51, 1375–1391.
Mamassis, G., & Doganis, G. (2004). The effects of a mental training program on juniors pre competitive anxiety, self-confidence and tennis performance. Journal of Applied Sport Psychology, 16, 118–137.
Villani, D., Caputo, M., Balzarotti, S. & Riva, G. (2015). Enhancing self-efficacy through a blended training: A pilot study with basketball players, International Journal of Sport and Exercise Psychology.
Zagórska, A., & Guszkowska, M. (2014). A program to support self-efficacy among athletes. Scandinavian Journal of Medicine & Science Sports, 24, e121–e128.
Sergio Costa
Psicologo dello Sport
PhD in Neuroscienze, Imaging e Scienze Cliniche
Preparatore Mentale FIT