Lo Psicologo a domicilio

Psicologo e consulente marketing, nonostante una formazione di stampo clinico l'interesse e la curiosità verso le nuove tecnologie mi ha portato allo studio e alla conoscenza delle principali strateg...
psicologo domiciliare

Oggi parliamo di “psicologo a domicilio” con la collega Dott.ssa Laura Biasci, che oramai da qualche anno lavora – per l’appunto – come “psicologa a domicilio”.

Questa declinazione professionale è salita più volte alla ribalta in questi ultimi tempi, anche se ancora non è stata data una visione chiara e precisa di cosa sia e di che cosa si occupa lo psicologo domiciliare. Cerchiamo quindi capire attraverso le parole di Laura, che cos’è e come lavora lo “psicologo a domicilio”.

Alessio: Buongiorno Laura, grazie per la tua disponibilità, abbiamo molti argomenti da trattare quindi iniziamo subito, in che consiste la tua occupazione attuale?

Laura: Un saluto a tutti i lettori di FCP, è un piacere condividere questa esperienza anche con altri colleghi. Al momento in ambito privato svolgo la libera professione di psicologa specialista in psicologia clinica e di comunità, inoltre da anni svolgo il ruolo di educatore professionale nel servizio di Assistenza educativa specialistica per ragazzi portatori di disabilita ‘ in istituti scolastici nella provincia di Livorno, infine da alcuni anni ho iniziato questa attività di “psicologa a domicilio…”

Alessio: Molto interessante, come ha avuto inizio quest’ultima esperienza?

Laura: L’esperienza e’ nata dall’esigenza di poter sostenere quel grande numero di pazienti impossibilitati a muoversi o comunque che non hanno la possibilità di rivolgersi ad uno psicologo per vari motivi, generalmente parliamo di soggetti con disabilità permanente o temporanea, malati oncologici o soggetti con patologie psicologiche con derivanti dinamiche di evitamento, oltre che di  pazienti vittime di gravi incidenti, anche se un certo numero di pazienti preferiscono una visita domiciliare per motivi prettamente personali.

Alessio: Che cosa ti ha spinto ad iniziare questo tipo di attività?

Laura: L’attività è partita in dall‘osservazione della mancanza di attenzione delle istituzioni verso problematiche cliniche di tali portata e gravità che necessitano di un intervento domiciliare, trovo  che questo servizio sia inoltre un ottimo metodo per avvicinare le persone alla psicologia e al ruolo dello psicologo troppo spesso percepito come inavvicinabile.

Ho intrapreso la professione di psicologa proprio per lavorare per il bene della collettività e andare in soccorso delle categorie più deboli delle comunità, credo che ci sia il bisogno di riuscire a liberare la nostra professione dal pregiudizio che l’abbatte da anni e che per tal fine combatto da tempo con l’ordine degli psicologi della Toscana con campagne atte a promuovere e a salvaguardare la professionalità’ dello psicologo.

Alessio: Come ti sei dovuta muovere per farti conoscere e promuovere inizialmente questa attività?

Laura: La promozione è iniziata (e ancora avviene) attraverso i principali media, social network, internet, interventi di sensibilizzazione delle comunità attraverso conferenze o anche seminari illustrativi.

Alessio: Che esperienze hai ricavato da questo lavoro?

Laura: Essenzialmente esperienze umane magnifiche e piene di significato, molto amplificate rispetto al lavoro in studio.
Entrare nel vivo nella vita del paziente conoscendo in buona parte il suo ambiente quotidiano, la sua “tana”, porta lo psicologo ad avere innumerevoli spunti di riflessione (maggiori rispetto all’asettico lavoro in ambulatorio o in studio) utili e utilizzabili nel lavoro con il paziente ed eventuali familiari o figure di cura.
L’intervento può (ed è accaduto) divenire anche un intervento psico-pedagogico che prende piede grazie alle dinamiche ambientali in essere nella dimora del paziente .

Alessio: Quali sono stati gli aspetti positivi che hai potuto notare in questo tipo di attività?

Laura: Moltissimi. Le persone si affidano ed hanno voglia di affidarsi. Le persone cercano un punto di riferimento che possa farsi carico del loro benessere mentale e della loro famiglia, e’ fondamentale per loro, tanto quanto il medico di base, ma nessuno glielo ha mai proposto!

Questa e’ anche  la più frequente verbalizzazione delle persone che mi contattano.

Alessio: Sicuramente sono tutti elementi che immagino ti diano un grandissima soddisfazione! Quali sono invece gli aspetti negativi che hai incontrato?

Laura: In realtà nessuno, se non litigare spesso con il navigatore satellitare! Scherzi a parte, a nota critica di un intervento del genere sono i rischi oggettivi che andare in un ambiente protetto non per te ma per gli altri può comportare, ma fa parte del nostro mestiere! Va accettato!

Alessio: Un rischio, che sono sicuro viene ben ripagato! Quali sono, secondo te, le caratteristiche e le competenze tipiche dello psicologo utili per svolgere questo tipo di attività?

Laura: Direi innanzitutto il sostegno psicologico e psicopedagogico poiché sono gli interventi che più spesso mi ritrovo ad effettuare.

Alessio: Quali sono invece quelle capacità NON tipiche dello psicologo che hai dovuto utilizzare?

Laura: Sicuramente diverse capacità, penso però che le più importanti siano: la puntualità, la flessibilità e l’adattabilità, devi riuscire sempre ad adattarti alle circostanze ambientali e non che si possono incontrare in una casa, inoltre è importante reagire sempre con un sorriso a imprevisti ed inconvenienti nel ménage familiare e casalingo.

Alessio: Poiché il ruolo  dello “psicologo a domicilio” è una figura per così dire “nuova”, qual è secondo te la rappresentazione che clienti e colleghi (psicologi e non) hanno di questa figura?

Laura: È da chiarire subito al cliente che ci contatta , che ci ferma per strada, che chiede un nostro aiuto, che questo non è un intervento assistenziale in senso stretto, non ci sostituiamo al ruolo degli assistenti sociali , al massimo possiamo collaborare in sinergia con loro perché anch’esse figure di cura e sostegno per alcune realtà familiari.
I colleghi spero che vedano in questo nuovo metodo una nuova interessante opportunità di crescita professionale.

Alessio: Che idea ti sei fatta te di questo tipo di attività professionale?

Laura: Credo che sia il futuro, l’ho sempre creduto, l’obiettivo e ‘ quello di avere un ruolo preciso e disciplinato quanto quello del medico di famiglia

Alessio: Sei soddisfatta del tuo lavoro?

Laura: No, non voglio essere soddisfatta , non è stimolante , posso dirti che sono entusiasta !

Alessio: Puoi descriverci un aneddoto per te importante riferito a questa tua attività lavorativa?

Laura: Ho seguito una signora ammalata di tumore allo stadio terminale , una donna umanamente fantastica , una tigre , una combattente , appena arrivavo in camera sua scendeva dal letto e si metteva davanti a me con grande sforzo ma le piaceva farlo. Era sempre perfetta , mi diceva : che voleva farsi trovare al massimo al mio arrivo ;)
Era pronta ad affrontare la morte come diceva sempre lei , non vedeva l’ora di riabbracciare il suo grande amore!!;)
Non aveva paura. L’unica paura che aveva era per il suo quarto figlio disabile con il quale aveva sempre avuto gravi difficoltà di relazione .
L’obiettivo e’ stato aiutare la paziente ad attivare abilità comunicative efficaci per guidare nel suo immediato futuro il figlio e lasciarlo con un buon ricordo di lei.
Al momento purtroppo seguo il figlio poiché purtroppo la cara signora ci ha lasciati.

Alessio: Va bene Laura, un’ultima domanda, puoi dare dei suggerimenti ad uno psicologo che vorrebbe intraprendere un percorso simile al tuo?

Laura: Beh sembra banale .. Ma non mollare e credere sempre in ciò che si fa e’ la ricetta vincente anche in questo caso!
Le difficoltà sono più delle gratificazioni , ma infondo a chi piace un’amore se non è ‘ anche un po’ complicato !;)

Alessio: Grazie Laura,  è stato un piacere. Credo che la tua esperienza potrà essere di grande aiuto per i colleghi!

Laura: Grazie a te e un in bocca al lupo a tutti i colleghi di Psicologi@Lavoro

Per maggiori informazioni su Laura Biasci e sullo Psicologo a Domicilio, visitate la pagina https://www.facebook.com/dott.ssalaurabiasci

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0 thoughts on “Lo Psicologo a domicilio

  • Giovanni Turra says:

    Bella questa proposta. Anch’io mi sto organizzando per praticarla. Sento comunque la necessità di maggiore approfondimento, soprattutto di tipo etico e deontologico. Inoltre, in questo caso la psicologia è una donna che va a domicilio. Chiedo se vi siano esperienze di psicologi maschi che vanno a domicilio e, per esempio, intervengono con pazienti/clienti donne sole senza che vi sia nessun altro in casa. In Irlanda, per esempio, alcuni servizi di questo tipo, richiedono in tal caso la presenza di almeno un altro adulto in casa durante il tempo in cui lo psicologo è presente. In Irlanda, per esempio, se uno psicologo ha lo studio a casa, non riceve mai da solo persone vittime di abuso sessuale. Che ne pensate?

  • Fabrizio Giorda says:

    Ciao, interessante l’articolo ed ancor più il tentativo di trovare nuove vie di applicazione della psicologia.
    Mi piace la ‘vocazione sociale’ di questa proposta e l’immagine dinamica che risulta dello psicologo.
    Qualche interrogativo ( mi ‘contestualizzo’:specializzando al quinto anno di psicoter. coppia/famiglia):
    -E’ difficile ricostruire un setting (seppur psicopedagogico…) in casa d’altri?
    -E’ mai accaduto che dopo prime sedute a domicilio, queste si trasferissero ‘a studio?
    -Quante ‘domande’ si trasformano poi in richieste di intervento sulla famiglia?
    Mi sembra che si possa ragionare di più su eventuali aspetti critici di questa pur interessante e nuova possibilità.

    Ciao
    fabrizio

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