Sonno ed Insonnia: nuovi scenari per la gestione psicologica, breve, personalizzata e specialistica di un problema sempre più diffuso

Gloria Ragno
Autore: Gloria Ragno
Psicologa Clinica laureta con Lode nel 2010 presso Università Milano-Bicocca e Psicoterapeuta ad indirizzo Integrato, specializzata a pieni voti presso l’Istituto per lo Studio e la Ricerca sui Dis...
Sonno ed Insonnia: nuovi scenari per la gestione psicologica, breve, personalizzata e specialistica di un problema sempre più diffuso

Il sonno è un comportamento proprio di tutti gli esseri umani, in comune anche con il mondo animale. E’ un bisogno di base, caratterizzato da uno stato reversibile di ridotta reattività e interazione con l’ambiente le cui funzioni principali sono: il ristoro, sia fisico che mentale, la ri-organizzazione cognitiva e mnestica e l’adattamento, come il letargo per alcune specie animali. Artisti e letterati riconoscono inoltre al sonno la capacità di favorire l’insight riorganizzando i ricordi e promuovendo il problem solving e l’ intuizione rapida.

Sonno ed insonnia

Godere di un buon sonno dunque significa mantenere il cervello sano e funzionante con una buona qualità della vita. Ma cosa succede quando qualcosa in questo complesso ingranaggio psicofisisologico non funziona al meglio? Si configura la condizione clinica che i Medici definiscono “Insonnia”.

L’insonnia è quella condizione che ci fa rimanere svegli alla sera, risvegliare nel mezzo della notte, destare troppo presto al mattino e che ci impedisce di riprendere a dormire. E’ quel disturbo che ci fa percepire il sonno come leggero e di scarsa qualità, che durante il giorno ci rende stanchi, nervosi, rallentati, distratti. Essa diventa un problema clinico quando si sperimenta un’oggettiva difficoltà a prendere sonno, o a rimanere addormentati, per tre o più notti per settimana con una conseguente compromissione delle attività giornaliere diurne, per almeno un mese.

Quanto è prevalente e costosa l’Insonnia?

Un terzo degli adulti riporta i sintomi dell’insonnia e per circa 1/3 di questi (il 10 per cento della popolazione) è un problema persistente che influenza negativamente le proprie attività quotidiane. L’insonnia è particolarmente comune tra le donne, gli anziani, i lavoratori turnisti e le persone con disturbi medici e psicologici. Se a questo si aggiungono i costi diretti (per i farmaci negli anni ’90 spesi annualmente 200 milioni di dollari in Usa e 500 milioni di dollari in Francia) ed indiretti (permessi e assenze sul lavoro per malattia) è facile comprendere quanto sia esteso e gravoso il fenomeno e quanto sia necessario offrire agli insonni alternative di trattamento efficaci, prive di effetti collaterali, brevi e dunque meno costose e personalizzate, quali i Protocolli Psicologici Evidence Based.

Quali trattamenti sono più appropriati per sonno ed insonnia?

Sono due le principali opzioni messe in campo: le terapie farmacologiche e, più recentemente, gli interventi psicologici sul comportamento e sui pensieri. Le prime si possono complementare con i secondi. L’uso dei farmaci può essere particolarmente utile nelle fasi iniziali per rompere il circolo vizioso dell’insonnia, mentre l’approccio cognitivo-comportamentale è essenziale in un’insonnia che persiste da tempo per individuare quei fattori psicologici e comportamentali che disturbano il sonno.

Le terapie farmacologiche

I farmaci ipnotici sono utili per alleviare i disturbi del sonno ed insonnia dovuti a situazioni stressanti (per esempio ospedalizzazione, separazione), cambiamenti dell’assetto del sonno provocati dal jet lag, e a disturbi del sonno associati a condizioni mediche e psichiatriche. Questi farmaci dovrebbero essere impiegati solo per brevi periodi perché perdono la loro efficacia e danno dipendenza se assunti sistematicamente ogni notte per molto tempo. Alcuni di essi possono produrre effetti residui durante il giorno, come per esempio sonnolenza, e interferire con le attività quotidiane. Nonostante la loro ampia disponibilità, i farmaci da banco e supplementi dietetici o fitoterapici danno limitati benefici nell’Insonnia.

Approcci psicologici e comportamentali.

 Sono di più recente introduzione rispetto ai consueti presidi farmacologici e si stanno rivelando molto efficaci. Esistono infatti numerose tecniche per correggere comportamenti scorretti e pensieri disfunzionali che possono causare o peggiorare l’insonnia. Questi interventi sono mirati a:

  • ridurre la tensione
  • cambiare abitudini e impostazioni che non favoriscono il sonno
  • chiarire preconcetti
  • insegnare strategie che permettono di gestire gli effetti dell’insonnia.

Studi clinici hanno dimostrato che il 70-80% degli insonni può beneficiare di questi approcci. Il loro successo dipende tuttavia da quanto fedelmente si seguono le raccomandazioni del clinico durante il trattamento. A questo riguardo la CBT-I, Cognitive Behavioural Therapy for Insomnia, si sta rivelando il trattamento d’elezione per il Disturbo, particolarmente gradito per la sua brevità (soli 8 colloqui tra Valutazione e Trattamento), per la specificità sul sintomo, per l’ efficacia sul medio-lungo periodo e per l’assenza di effetti collaterali. Il Protocollo è efficacemente applicabile sia dagli Psicologi che dagli Psicoterapeuti, in particolare:

  • per gli Psicologi è possibile applicare la forma pura del Protocollo per diagnosticare e trattare l’Insonnia in 8 colloqui, agendo sulla ri-definizione dell’igiene del Sonno, implementando il benessere percepito e migliorando la qualità della vita; gli Psicologi possono altresì agire in ottica preventiva per “informare” sulle buone pratiche del Sonno fisiologico, evitando così di sviluppare un’Insonnia clinica o una ricaduta della medesima
  • per gli Psicoterapeuti, indipendentemente dal loro orientamento teorico, è possibile estendere il lavoro specialistico dal “Sintomo” alla “Persona”, andando a integrare il Protocollo con una Psicoterapia convenzionale per trattare anche le tematiche strutturali e personologiche che sottendono l’insonnia e le forme psichiatriche in eventuale comorbidità.

In entrambi i casi si potrà offrire un’alternativa terapeutica al farmaco, che sia efficace, meno dispendiosa e priva di qualsiasi effetto collaterale. Andando così a sanare un bisogno clinico in aumento con strategie nuove di intervento prettamente psicologico e non più solo con presidi esclusivamente medici.

Gloria Ragno

 

 

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0 thoughts on “Sonno ed Insonnia: nuovi scenari per la gestione psicologica, breve, personalizzata e specialistica di un problema sempre più diffuso

    • Maria Assunta Giusti says:

      Salve Martina
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