Leggere Per Leggere: Gli Adolescenti E La Lettura

Rachele Bindi
Sono esperta in Libroterapia: gestisco percorsi di Libroterapia individuale e di gruppo di impostazione analitica junghiana per la ricerca del benessere psicologico, anche in collaborazione con enti, ...
libroterapia

Ho appena festeggiato il mio decimo anno di Libroterapia ed ho dedicato molti mesi ad approfondire la letteratura per ragazze e ragazzi, uscendo dalla mia sfera di comfort costituita dalla lettura per adulti.

Approfondendo il materiale che poi mi ha portato a scrivere con l’Associazione Hamelin “Leggere per leggere”, il testo dedicato alla scelta di libri di narrativa per adolescenti, ho potuto riflettere su temi molto interessanti.

L’adolescenza, lo sappiamo, è momento di rivoluzioni interiori ed esteriori: l’identità viene rinegoziata, la personalità si struttura e si esprime, lo svincolo diventa una questione rilevante.

Mi sono chiesta in che modo la psiche possa trovare in questa fase un aiuto nella lettura di narrativa, come le storie possano supportare lo sviluppo dell’individuo.

 

Quale lettura in adolescenza?

La tesi di Gold circa la possibilità delle storie di fornire materiale adattivo di sopravvivenza, dando modo di costruire attraverso l’esperienza vicaria la propria narrazione personale, descrive sicuramente un meccanismo profondo della fruizione del materiale letterario da parte degli adolescenti.

Sentivo però di dover aggiungere qualcosa in più per dare modo alle ragazze e ai ragazzi di “leggersi” attraverso le loro scelte di lettura. Per questo ho tirato in ballo la questione del Viaggio dell’Eroe. (La questione è piuttosto complessa, ma per avere una prima panoramica puoi leggere “Il Viaggio dell’Eroe” di Chris Vogler).

Ogni adolescente sta compiendo un arco narrativo nella propria storia personale: le fasi di cambiamento necessitano che la persona vesta i panni di figure eroiche diverse per porsi le domande esistenziali, per confrontarsi con i contenuti dei suoi complessi a tonalità affettiva (se vuoi approfondire ti serve un testo di psicologia analitica come questo: “Introduzione a Jung” di Paolo Francesco Pieri).

 

L’archetipo dell’Eroe come bussola

Il Viaggio dell’Eroe, o monomito come lo chiamerebbe Joseph Campbell, ci dice che ogni storia è strutturata in tappe simboliche e che l’Eroe deve riferirsi a figure diverse per riflettere sulle questioni che la sua evoluzione quotidiana gli propone.

Quindi ho scelto l’archetipo dell’Eroe e le sue molteplici figure come bussola per orientarmi nella letteratura per adolescenti. Questa fase dello sviluppo oscilla tra la totipotenzialità e il confronto con il limite, servono modelli con cui confrontarsi per comporre il proprio inventario di caratteristiche ideali.

 

La libroterapia in adolescenza

La proposta di metodo di lettura libroterapica per gli adolescenti è centrata sui protagonisti delle storie: chiediamoci che figura eroica rappresentano, approfondiamo cercando di comprendere cosa desiderano e cosa temono.

Ogni Eroe ha un desiderio, una paura ed un modo di rapportarsi alla realtà. Alcuni combattono un drago, altri cercano di addomesticarlo o di trasformarlo con un incantesimo. Ed ogni figura eroica pone alla psiche una domanda: di cosa ho paura? Su chi posso contare? Per cosa sono disposto a battermi? Cosa so sul sacrificio? Posso davvero creare tutto ciò che riesco ad immaginare? Sono solo alcune delle questioni fondamentali che ogni ragazza ed ogni ragazzo nel suo viaggio verso l’età adulta, si troverà ad affrontare.

 

E cosa c’entrano i libri?

La narrativa è piena di esempi di Eroine ed Eroi diversi, che a volte riescono nell’impresa, altre si arrendono e talvolta raggiungono obiettivi diversi da quelli programmati. Questo grande inventario di possibilità è un modo stupendo per dire agli adolescenti che si tratta solo di capire in che storia siamo immersi ed eventualmente di riscriverla come più ci piace, copiando spudoratamente dalle storie che abbiamo amato. Possiamo incontrare Guerrieri come Rusty il selvaggio, Innocenti come Obie (La guerra del cioccolato) o Maghi come Billy (La vera storia del mostro Billy Dean), tanto per citarne alcuni.

 

Leggere per leggere, per nutrirsi, per sentirsi compresi, per trovarci simili ai nostri personaggi preferiti e lasciare che ci parlino attraverso le pagine dei libri.

 

 

Dott.ssa Rachele Bindi

 

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L’uso della libroterapia in contesti individuali e gruppali

 

 

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