Aspetti emotivi DSA

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Seondo Eric Erickson proprio durante i primi anni di scuola il bambino affronta il conflitto tra una positiva immagine di sé e i sentimenti di inferiorità. Il modo in cui riusciranno a sviluppare sentimenti positivi che li porteranno a sentirsi efficaci avrà ripercussioni sulla sua vita. Il fallimento e la frustrazione accompagnano molto spesso il percorso scolastico dei bambini con DSA, e va ad incidere, inevitabilmente sull’autostima.

Appare, dunque,  ovvio che i fattori emotivi  possono incidere sullo sviluppo e possono concorre a creare un disagio o disturbo mentale.­­­­­­­­­­­

L’aspetto emotivo del dover convivere con le difficoltà dei disturbi specifici dell’apprendimento sono molto spesso ignorate. Mentre le difficoltà legate ai problemi di lettura, scrittura, ortografia e matematica vengono immediatamente percepite da genitori ed insegnanti, meno attenzione viene data alla crescente mancanza di motivazione, scarsa autostima e frustrazione.

L’ansia è il sintomo emotivo più frequente, sembrerebbe che circa il 70% dei bambini con difficoltà di apprendimento mostra sintomi riconducibili all’ansia(Nelson & Harwood, 2013). Spesso diventano timorosi a causa della loro costante frustrazione e confusione, tendono ad anticipare il fallimento soprattutto in situazioni nuove, causando stati di ansia e agitazione.

L’ansia e lo stress possono anche essere la causa di sintomi fisici come la nausea, l’emicrania, e una maggiore suscettibilità alle infezioni virali.

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Molti dei problemi emotivi si verificano a causa della frustrazione in situazioni sociali. Il bersaglio più evidente della rabbia è la scuola e gli insegnanti, ma anche la famiglia ed in particolare la mamma. Con il raggiungimento dell’adolescenza si ritrovano a confrontarsi con aspettative sociali di indipendenza in contrasto con la loro dipendenza appresa. In questo caso la rabbia viene usata per rompere con le persone con cui hanno un rapporto di dipendenza. Negli adulti emerge spesso la sensazione di essere imprigionato, intrappolato e impotente, una frustrazione che genera accessi di rabbia.

Se nel bambino la frustrazione è un’esperienza molto comune e spesso ha un obiettivo specifico, come un genitore o l’ insegnante,  per un adulto, la situazione potrebbe essere più complessa. L’incapacità di progredire come vorrebbero e le prestazioni che restano lievemente inferiori, continuano a generare un forte senso di frustrazione, infatti anche nell’adulto che ha ben compensato, permangono lievi difficoltà di decodifica. In questo contesto la sensazione di rabbia ha come bersaglio se stessi, e verso il disturbo che sentono di avergli rovinato la vita.

I bambini possono mostrare difficoltà a spostarsi da un’attività all’altra, o a cambiare situazione, difficoltà che tende a diminuire crescendo, tuttavia anche da adulti possono verificarsi difficoltà di adattamento. Sono spesso descritti come inflessibili quando si tratta di considerare il punto di vista o un differente modo di fare qualcosa. Il cambiamento può portare a dover gestire imprevisti, ed in generale si percepiscono meno preparati ad affrontare l’imprevisto. Vi è un cospicuo numero di persone a cui non è stata riconosciuta una difficoltà di apprendimento. Le difficoltà non sono scomparse, e queste persone, oramai adulte, vivono ignorando che esiste un modello riconoscibile di difficoltà che attraverso l’apprendimento di competenze e strategie appropriate può semplificare loro la vita. Il senso di confusione, la sensazione di lentezza ed di inefficienza accompagna la vita di queste persone.

C’è ancora molta strada da fare, sia nel bambino che nell’adulto che scopre il disturbo, lo psicologo molto spesso è portato a finalizzare la sua formazione nella diagnosi, che non può essere risolutiva, sottovalutando il suo ruolo prioritario di intervento per la prevenzione e la riduzione del disagio.

Risulta sempre più necessario porre l’accento sullo sviluppo dell’autoefficacia (empowerment) e delle competenze individuali.

” la fiducia in se stessi non assicura il successo, ma la mancanza di fiducia origina sicuramente il fallimento”

A. Bandura

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