I 5 passi per proporre un percorso di Mindful Eating a Bambini e Famiglie

Psicologa, psicoterapeuta cognitivo comportamentale, giornalista. Membro del Center for Mindful Eating, istituzione fondata da Jean Kristeller e colleghi per la diffusione della cultura e delle tecnic...

Una domanda che spesso mi viene posta dai colleghi che intendono offrire sul proprio territorio percorsi di Mindful Eating in età evolutiva è:

“Come posso proporre efficacemente un percorso di Mindful Eating a bambini e famiglie?”

 

Personalmente ha funzionato molto organizzare eventi gratuiti di Mindful Eating destinati a bambini e genitori, in modo da presentarmi e, al contempo, incuriosirli nei confronti del percorso.

Infatti, parafrasando Kabat Zinn, spiegare cos’è il Mindful Eating a qualcuno che non ne ha mai fatto esperienza è come spiegare a un alieno come gli esseri umani respirano sul pianeta Terra. Per questo ho sempre optato per l’offerta di un’esperienza diretta. In questo articolo voglio condividere con te “la ricetta perfetta” – o, almeno, per me lo è stata – per far conoscere te e il tuo percorso di Mindful Eating a bambini e genitori.

Come per ogni ricetta che si rispetti, di seguito troverai l’elenco degli ingredienti, ovvero i punti che secondo me un evento gratuito di questo genere dovrebbe contenere e il procedimento per la sua realizzazione.

Siamo pronti?

 

Ingredienti

  1. Una breve introduzione teorica sul mindful eating
  2. Una piccola verticale su un aspetto del mindful eating (es.: l’influenza di stimoli sonori sul gusto percepito di cibi e bevande)
  3. Un esperimento ludico da fare con bambini e genitori in linea con il punto 2
  4. Un corso di mindful eating per età evolutiva da presentare (ad esempio Mindful Eating in bambini dai 3 agli 11 anni)
  5. Opuscoli da distribuire recanti i tuoi recapiti

Tempo di svolgimento: circa un’ora

 

Procedimento

1)

Spiega in termini semplici ai genitori presenti che il termine mindful eating può tradursi con alimentazione consapevole e che nasce da studi sperimentali condotti dalla psicoterapeuta Jean Kristeller con l’ausilio di Jon Kabat-Zinn, biologo molecolare ideatore del protocollo basato sulla mindfulness volto alla riduzione dello stress (MBSR) – il primo di questo filone ad essere stato validato sperimentalmente.

Sottolinea che il mindful eating sposa le pratiche basate sulla mindfulness con l’alimentazione e che da questa unione nascono percorsi arricchenti, destinati a grandi e piccini. Per contenuti schematizzati in maniera semplice su mindfulness e mindful eating, leggi l’articolo Mindful eating: cos’è e a cosa serve.

In altri articoli e webinar ho già diffusamente parlato della naturale capacità di autoregolazione alimentare con cui tutti noi nasciamo e di come, crescendo, smettiamo di seguirla. A tal proposito, per ulteriori contenuti da inserire nella tua presentazione, dai un’occhiata all’articolo Mindful Eating In Età Evolutiva: Giochiamo Ai Detective Alimentari!

Illustra come i percorsi di mindful eating in età evolutiva intervengono su questo aspetto in un’età in cui è ancora abbastanza agevole ripristinare la naturale condizione di autoregolazione alimentare.

 

2)

Prosegui con il secondo punto, illustrando alcuni studi su un aspetto specifico del mindful eating, come l’impatto che i suoni hanno sul gusto percepito di cibi e bevande. Spiega che alcuni esperimenti di psicoacustica hanno dimostrato che suoni di un certo tipo possono amplificare il gusto percepito del cibo.

Lo scienziato dell’alimentazione Charles Spence ha infatti condotto una ricerca sul modo in cui diversi pitch e diversi strumenti possono influenzare la percezione del gusto (es.: Crisinel & Spence, 2009, 2010). Toni alti, come il suono delle campane, ad esempio, amplificano i sapori dolci al punto che il cioccolato risulta ancora più cioccolatoso, per così dire. L’umami e i sapori amari sono amplificati da suoni di bassa frequenza e il piccante da sibili e suoni veloci e scrocchianti.

Dunque, anche la musica che ascoltiamo è capace di influenzare l’acidità, la dolcezza, l’astringenza e altri aspetti legati al sapore di ciò che mangiamo o beviamo. Non si tratta propriamente del fenomeno conosciuto come sinestesia, ma di un effetto che avviene attraverso delle corrispondenze crossmodali esistenti fra il suono e il gusto, mediate dall’attenzione e dallo stato emotivo – aspetti, questi, modulabili attraverso la musica.

I risultati di uno studio (North AC., 2012) hanno messo in evidenza che due vini diversi sono risultati più forti e robusti a coloro che hanno ascoltato musica pesante – nell’esperimento di North, si trattava di Carmina Burana di Orff. I due vini sono, invece, risultati maggiormente pungenti e rinfrescanti a coloro che ascoltavano Just can’t get enough dei Nouvell Vague.

Coloro che avevano ascoltato Slow Breakdown di Michael Brook hanno trovato i vini maggiormente dolci e avvolgenti e, infine, gli stessi vini sono sembrati più sottili e raffinati a coloro che hanno ascoltato il Valzer dei Fiori tratto dallo Schiaccianoci di Tchaikovsky. La musica ascoltata aveva esattamente lo stesso effetto su entrambi i vini, nonostante il Cabernet Sauvignon sia già di per sé potente e pesante, mentre allo Chardonnay raramente vengono attribuite queste qualità.

Invita i partecipanti a riflettere sul fatto che, probabilmente, se vi portassero attenzione, anche loro potrebbero notare che se l’atmosfera a tavola è tesa e caratterizzata da toni aggressivi o silenzi agghiaccianti, ciò che bevono e mangiano sembrerà più pesante, mentre se prendono un caffè o consumano i pasti in maniera rilassata, con condimento di chiacchiere allegre o parole accoglienti, il tutto sembrerà più dolce e appagante. A questo punto, sarebbe carino chiedere chi di loro ha già notato un nesso di questo genere.

 

3)

Arrivati sin qui i bambini saranno già abbastanza impazienti di passare alla parte più avventurosa e a tal proposito condivido con te un gioco esplorativo perfettamente in linea con i fondamenti del mindful eating, adatto ai bambini dagli otto anni in su – adulti compresi!

Organizza per l’occasione una merenda, magari un bel picnic con tanto di tovaglia a quadri sull’erba in una bella giornata soleggiata. Procura per l’occorrenza almeno due stereo o due cellulari collegati indipendentemente agli amplificatori, per trasmettere della musica.

Prepara del cibo che possa soddisfare mediamente ogni palato, facendo ben attenzione a illustrare o chiarire gli allergeni presenti. Ti serviranno infine piatti, tovaglioli, posate, bicchieri – magari il tutto compostabile e/o riutilizzabile.

Fai dividere il cibo nel piatto in due parti uguali. Crea con più stereo o cellulari una vera e propria cacofonia e invita i partecipanti a servirsi della prima metà del piatto. Quando tutti avranno finito di mangiare, spegni la musica e fai prendere una piccola pausa.

Dai, dunque, inizio alla seconda metà del gioco. Trasmetti della musica rilassante, con un volume non troppo alto. Invita tutti i partecipanti a mangiare la seconda metà del cibo.

Infine, raccogli le impressioni. In quale dei due casi la percezione del cibo è stata migliore? Durante la seconda parte della prova i partecipanti hanno notato caratteristiche del cibo che sono sfuggite durante la prima parte? Coinvolgi sia grandi che piccini!

 

4)

A seguire, spiega brevemente il significato dei risultati contrastanti tra la prima e la seconda parte del gioco – perché lo saranno! – e presenta il tuo percorso di Mindful Eating destinato ai bambini e alle loro famiglie (ad esempio: Mindful Eating in bambini dai 3 agli 11 anni)

 

5)

Ultimo passaggio fondamentale: distribuisci opuscoli sull’argomento che contengano i tuoi recapiti per farti contattare dagli interessati. In bocca al lupo!

 

Desideri imparare un percorso di Mindful Eating adatto ai bambini e alle loro famiglie?

Il prossimo 27 ottobre partirà il corso online su Formazione Continua in Psicologia rivolto a tutti i colleghi che desiderano imparare a erogare questo tipo di servizio.

Per i dettagli, ti invito a visitare la pagina del corso

Mindful Eating in bambini dai 3 agli 11 anni

 

 

Bibliografia

 

Dott.ssa Teresa Montesarchio

Psicologa, Psicoterapeuta TCC

Lifetime Member The Center For Mindful Eating

Autrice di: Mindful Eating – Una metodologia innovativa per regolare il tuo rapporto con il cibo. 2017, EPC ED

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