Flash Technique e Terapia EMDR: 4 Casi Clinici

Psicoterapeuta con piĆ¹ di 40 anni di esperienza, Senior EMDRIA Trainer e ideatore della FLASH TECHNIQUE. ƈ autore o editore di cinque libri su Psicoterapia e uso dellā€™EMDR ed ĆØ un trainer interna...
Flash Technique e Terapia EMDR

Lo scopo di questo articolo ĆØ introdurre la Flash Technique, una nuova tecnica utilizzata durante la fase di preparazione della terapia EMDR per facilitare lā€™elaborazione di ricordi traumatici, che possono risultare difficili da accedere per i pazienti.

Evidenze suggeriscono che la Flash Technique puĆ² essere utile ai pazienti per accedere inizialmente ai loro ricordi traumatici con meno difficoltĆ , riducendo lā€™intensitĆ  emotiva in modo tale da favorire una piĆ¹ facile elaborazione utilizzando la terapia EMDR. La Flash Technique sembra essere ben tollerata da pazienti di tutte le etĆ , tra cui anche bambini, ĆØ breve e relativamente indolore anche per coloro che hanno ricordi target particolarmente disturbanti e puĆ² essere insegnata facilmente ai clinici. La caratteristica piĆ¹ distintiva ĆØ la possibilitĆ  di permettere al paziente di elaborare un ricordo altamente disturbante senza accedervi in modo vivido. In questo articolo verranno presentati brevemente 4 casi, in cui la Flash Technique ĆØ stata usata da 4 diversi terapeuti. Il presente articolo ipotizza vari meccanismi di azione e discute gli effetti nei termini della teoria del riconsolidamento della memoria.

 

Le Otto Fasi dellā€™EMDR

Le Prime Quattro Fasi

Questo articolo tratta le prime quattro fasi del protocollo standard EMDR. Le prime due fasi permettono al terapeuta di formulare il caso, preparare il paziente per lā€™elaborazione EMDR e a selezionare i ricordi target idonei (target) per lā€™elaborazione. La terza fase, lā€™assessment, determina quali sono i componenti del ricordo e stabilisce una linea di base di misura per valutare successivamente il miglioramento.

La scala di controllo dellā€™UnitĆ  di Disturbo Soggettiva (Subjective Unit of Disturbance – SUD; Wolpe, 1958) ĆØ utilizzata per valutare il livello di disturbo vissuto dal paziente. Durante la quarta fase relativa alla desensibilizzazione, il ricordo viene elaborato tramite la stimolazione bilaterale, a volte accompagnata da commenti da parte del terapeuta (P. Manfield, 2013; descritti in Shapiro, 2001, p. 175), intercalati equidistantemente senza un significato particolare, come ad esempio ā€œSemplicemente notaā€, ā€œEā€™ veroā€, ā€œMolto beneā€.

Le ultime Quattro Fasi

Quando unā€™elaborazione EMDR ĆØ ben riuscita, vengono implementate le tre fasi successive dopo che un ricordo traumatico ĆØ stato completamente desensibilizzato. Lā€™installazione rafforza la prospettiva adulta che era stata probabilmente sostituita originariamente da una distorsione cognitiva associata al ricordo. La scansione corporea controlla se ci sono delle sensazioni disturbanti residuali collegate al ricordo.

La chiusura prepara il paziente a lasciare la seduta in uno stato emotivo equilibrato e fornisce istruzioni per la gestione del tempo tra una seduta e lā€™altra. Lā€™ottava fase, la rivalutazione, avviene durante la successiva seduta, in cui il terapeuta verifica come si sono mantenuti i risultati della precedente elaborazione, e se serve unā€™ulteriore elaborazione di quel ricordo.

 

Affrontare il Trauma Intenso

Elaborare il Trauma Soverchiante

Ci sono alcuni clienti il cui materiale traumatico ĆØ troppo disturbante per riuscire a restare emotivamente stabili quando lo accedono e tendono a esserne soverchiati, oppure si bloccano. Diverse terapie includono elementi che permettono al paziente di elaborare il trauma soverchiante attraverso un livello piĆ¹ moderato di attivazione. Alcune di queste sono le stimolazioni bilaterali dellā€™EMDR, il metodo del contare (Ochberg, 1996), il conteggio progressivo (Greenwald, 2008), terapie che sembrano sottoporre ad un compito la memoria di lavoro in modo tale da non permettere al paziente di svolgere simultaneamente un compito e di mantenere un ricordo vivido e disturbante del trauma (Maxfield, Melnyk, & Hayman, 2008; Shapiro, 2001).

Nella terapia EMDR, diverse tecniche sono state sviluppate per aiutare quei pazienti il cui ingaggio terapeutico sembra essere compromesso da una sovra o sotto modulazione. In aggiunta ad unā€™ampia fase di preparazione, alcune procedure vengono applicate quando la desensibilizzazione si blocca. Alcune tecniche prevedono unā€™esposizione graduata, oppure sostituiscono il ricordo originale con uno modificato e meno disturbante (Forgash, 2004; Gomez, 2014; Shapiro, 2001). Alcune limitano il tempo con cui il paziente pensa al ricordo, fino a soli 2 secondi e poi gradualmente aumentano la quantitĆ  di tempo (Greenwald, 2008; Kinowski, 2003; Knipe, 2008).

Altri rafforzano le connessioni dei pazienti con le loro identitĆ  adulte positive durante lā€™elaborazione, in modo tale che il materiale traumatico possa essere visto da una certa distanza, piuttosto che essere rivissuto (Forgash, 2004; Korn & Leeds, 2002; U. Lanius, 2005; Leutner & Cronauer, 2010; P. Manfield, 2010; P. Manfield & Shapiro, 2003; Shapiro, 2001). Importanti ai fini del presente articolo, sono le tecniche della titolazione abbinata (spezzettare tanti piccoli momenti per lā€™elaborazione; n.d.t.) (Kinowski, 2003) e la posizione dellā€™osservatore (Shapiro, 2001).

Titolazione Abbinata

Kinowski (2003), prendendo spunto dallā€™approccio diĀ  Peter Levine dellā€™esperienza somatica (1997), nel suo processo di titolazione abbinata, ha adattato lā€™esercizio della pendolazione allā€™EMDR. Inizialmente aiutĆ² il paziente a sviluppare una connessione con unā€™immagine-risorsa al fine di far sentire il paziente piĆ¹ resiliente, e per limitare la sua esposizione al materiale traumatico, lo istruiva ad andare ā€œai bordiā€ del ricordo traumatico.

In aggiunta, limitĆ² la quantitĆ  di trauma a cui esporre il paziente, guidandolo verbalmente in tempo reale nel connettersi alla risorsa, proseguendo ā€œai bordiā€ del trauma, per poi ritornare alla risorsa. Nel suo protocollo, i pazienti ripetutamente si spostavano dalla risorsa al materiale traumatico e viceversa. Con il tempo, Kinowski ha progressivamente allungato le esposizioni rendendole piĆ¹ centrali al trauma. Durante tutto il processo, valutava se ogni contatto con il trauma fosse troppo intenso, verificando se il paziente riportava difficoltĆ  nel ritornare allo stato-risorsa.

Mantenere la Posizione dellā€™Osservatore

Shapiro (2001) ha sostenuto che ā€œle componenti [dellā€™EMDR] sono volte a convincere il paziente che ĆØ piĆ¹ grande della sua patologia e che puĆ² rimanere un osservatore dei suoi effetti precedentemente vissuti come soverchiantiā€ (p. 141). Il ruolo dellā€™osservatore (orientamento al presente) sembra prevenire il rivivere lā€™esperienza dolorosa legata allā€™esperienza traumatica. Shapiro ipotizza che la posizione dellā€™osservatore aumenta unā€™attenta consapevolezza.

 

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Lā€™EMDR PuĆ² Modificare in Modo Permanente i Ricordi Traumatici

Lā€™impatto osservato relativo allā€™efficacia dellā€™EMDR, suggerisce quanto faciliti la cancellazione permanente (cancellazione), soddisfacendo quindi entrambe queste condizioni necessarie. Lā€™EMDR ĆØ un trattamento che, durante le fasi dellā€™assessment e della desensibilizzazione, permette di accedere al ricordo traumatico nella sua pienezza durante le fasi dellā€™assessment e della desensibilizzazione, tra cui il vivere unā€™esperienza disattesa (contraddittoria).

Durante lā€™EMDR, rievocare un ricordo tramite la stimolazione bilaterale, assieme allā€™assenza delle emozioni soverchianti, o di un intenso senso di un pericolo imminente oppure di vergogna, probabilmente costituisce lā€™errore di previsione necessario.

Caratteristiche Necessarie per il Recupero dei Ricordi

La ricerca sul riconsolidamento della memoria ha mostrato che la memoria deve essere recuperata affinchĆ© avvenga la cancellazione, ma non ĆØ chiara rispetto a come avviene il recupero. Ad esempio, nella terapia EMDR, il recupero del ricordo ĆØ esplicito, manifesto e solitamente emotivo.

La fase di assessment stimola il recupero del ricordo, tra cui gli aspetti visivi, cognitivi, emotivi e somatici legati al ricordo target, tutti aspetti che, assieme alla stimolazione bilaterale, contribuiscono al recupero delĀ ricordo da parte del paziente. Infatti, i piĆ¹ esperti terapeuti EMDR confermano che quando i pazienti evitano di accedere gli aspetti legati ad un ricordo target durante la terapia EMDR, verosimilmente i miglioramenti in terapia si bloccano.

Tuttavia, ĆØ necessario includere tale associazione conscia ed emotiva al ricordo per recuperarlo? Uno studio sugli animali conclude che il riconsolidamento e la cancellazione possono avvenire anche se il richiamo emotivo (ā€œespressioneā€) del ricordo traumatico viene bloccato chimicamente. CiĆ² sembra essere il caso anche con la Flash Technique (FT) descritta qui di seguito.

Qual ĆØ la quantitĆ  minima di tempo necessaria per la ritenzione di un ricordo allā€™interno della memoria di lavoro, per soddisfare le condizioni necessarie per il recupero? Vi sono diversi studi che dimostrano che anche solo 4 millisecondi di accesso ad uno stimolo visivo sono sufficienti per stimolare il recupero dellā€™informazione completa e lā€™elaborazione dello stimolo (D. Manfield, 1986; Silverman & Weinberger, 1985; vedi Mansfield, 1997). Inoltre, uno stimolo visivo di meno di 37 millisecondi, viene difficilmente percepito consciamente.

Tuttavia, avrĆ  un impatto psicologico maggiore rispetto alla stimolazione consciamente riconosciuta, la quale infatti non avrĆ  un impatto significativo (Mansfield, 1997). Gran parte di questa ricerca ĆØ stata fatta con messaggi subliminali, visivi e verbali, sia positivi che negativi, tra cui alcuni prevedevano lā€™esposizione subliminale a stimoli di immagini visive (Meyer & Waller, 1999). Nonostante la ricerca di messaggistica subliminale focalizzata sulla percezione di stimoli esterni, ĆØ ragionevole sospettare che simili soglie temporali siano applicabili anche a stimoli che provengono dalla memoria a lungo termine.

CiĆ² che risulta importante ai fini di questo articolo ĆØ che

  1. negli animali ĆØ possibile recuperare i ricordi traumatici senza la componente emotiva, ed essere comunque modificati e riconsolidati;
  2. ĆØ possibile accedere completamente ad unā€™immagine o ad un messaggio da avere un impatto sullo spettatore, anche se lā€™esposizione ĆØ stata cosƬ breve da non permettere allo spettatore di ricordare ciĆ² che ĆØ ha visto; e
  3. immagini o messaggi che sono apparsi per un tempo sufficiente per essere stati riconosciuti, non hanno avuto alcun effetto osservabile sullo spettatore.

In base a questi risultati della ricerca e alle nostre esperienze con la Flash Technique, possiamo sospettare che lā€™estremamente breve esposizione al ricordo traumatico durante la Flash Technique, possa essere sufficiente per soddisfare le condizioni necessarie per il recupero proposto da Ecker et al. (2012), Lee (2009), e altri.

 

La Flash Technique

La Flash Technique viene somministrata durante la fase di preparazione dellā€™EMDR come modalitĆ  rapida e relativamente indolore per ridurre lā€™intensitĆ  dei ricordi molto disturbanti, per facilitare lā€™elaborazione durante tutte le fasi del trattamento standard EMDR. Viene consigliata per quei pazienti che temono di accedere il loro materiale traumatico, che si dissociano quando accedono il ricordo, che si sentono emotivamente soverchiati, o che sono resistenti nel accedere al ricordo.

PuĆ² essere impiegata anche per prolungare la fase di preparazione. Lā€™obiettivo dellā€™intervento ĆØ di ridurre in modo indolore il disturbo associato al target ad un livello che permette al paziente di essere meno resistente ad accedere al ricordo e nellā€™elaborazione con il protocollo standard EMDR. Ai pazienti puĆ² essere spiegato che questo intervento puĆ² aiutare a ridurre il disagio legato al ricordo senza dover pensare al ricordo. Se rispondono con un scetticismo pronunciato, il terapeuta suggerisce che questa procedura puĆ² non funzionare, ma che il paziente non ha nulla da perdere, se non 10 minuti.

Prima che un ricordo si attivi significativamente, al paziente viene chiesto di iniziare da uno stato-risorsa o neutrale e, quando pronto, eseguire i ā€œflashā€ (n.d.t. aprire e chiudere velocemente gli occhi) sul ricordo per una frazione di un secondo e riferire al terapeuta quando ĆØ ritornato ad uno stato-risorsa o neutrale. Uno stato-risorsa puĆ² essere creato partendo da un pensiero, da un ricordo oppure da unā€™immagine che dona al paziente un senso di benessere o di calma.

Prima e durante il ā€œflashā€, la stimolazione bilaterale viene utilizzata per guidare il paziente nellā€™eseguire lentamente i movimenti oculari (circa 2-3 secondi per ogni movimento da destra a sinistra). Al paziente viene chiesto di far sapere quando ĆØ ritornato ad uno stato neutrale o di risorse. Il set completo ĆØ di 4 o 5 passaggi, e il paziente accede al ricordo in un flash dopo il terzo o quarto passaggio, anche se alcuni pazienti potrebbero impiegarci piĆ¹ tempo.

Come Fare in Modo che il ā€œFlashā€ sia Breve

Al paziente viene chiesto di non pensare al ricordo o di ripeterselo prima di fare flash. Quando si sente pronto, puĆ² pensare semplicemente al ricordo o al disturbo per una minima frazione di secondo e poi ritornare ad uno stato neutrale o di risorsa. Il ā€œflashā€ puĆ² essere descritto come uno sfarfallio delle palpebre. Ai pazienti si puĆ² spiegare che un errore frequente ĆØ soffermarsi troppo a lungo sul ricordo mentre fanno flash, rendendo il ā€œflashā€ piĆ¹ disturbante del voluto.

Possiamo rassicurarli che fare flash talmente velocemente da non essere sicuri se si ĆØ veramente connessi al ricordo va bene: infatti ĆØ questa la modalitĆ  con cui spesso si ottiene lā€™effetto piĆ¹ rapido. Una metafora utile ĆØ quella di equiparare flash ad un dito che passa attraverso una fiamma di una candela. Se viene fatto rapidamente, non dovrebbe fare male.

Gli Stimoli Subliminali

Quando un paziente viene invitato ad accedere ad un ricordo cosƬ velocemente, puĆ² succedere che il ricordo sia sfuocato. Un effetto simile viene descritto nella ricerca dei messaggi subliminali descritta precedentemente (Mansfield, 1997). Questa ricerca ha trovato che, se gli stimoli restano visibili per un tempo sufficiente affinchĆ© il paziente li riconosca consciamente, non si verifica alcun effetto psicologico. PerchĆ© abbia un effetto, il messaggio deve essere sufficientemente breve da far in modo che il soggetto non sia riuscito a pensarci consciamente e quindi a difendersi da questi. Similmente, la Flash Technique sembra lavorare meglio quando il flash ĆØ talmente rapido, che il paziente non ha tempo per pensare al ricordo o a richiamarlo in modo vivido.

Come nella titolazione abbinata, ai pazienti viene chiesto se hanno avuto difficoltĆ  a tornare ad uno stato neutrale dopo ogni flash. Se affermativo, gli viene chiesto di fare flash molto piĆ¹ brevemente. Dopo un set, il terapeuta non chiede nĆ© i livelli SUD, nĆ© ā€œcosa ha notato/cosa nota?ā€, dato che queste domande possono incoraggiare il paziente a pensare al disturbo, ostacolando quindi lā€™intento della Flash Technique. Una volta che il paziente riesce a fare flash e a ritornare piĆ¹ volte ad uno stato neutrale senza difficoltĆ , il terapeuta puĆ² chiedere di fare flash 3 volte durante ogni set. Dopo circa 3 di queste triplette di Flash, al paziente viene chiesto se nota qualcosa di diverso nel livello di disturbo legato al ricordo traumatico. Se il paziente riporta un livello di

disturbo significativamente piĆ¹ basso nellā€™accedere il ricordo, il terapeuta puĆ² chiedere il livello del SUD associato al ricordo. Nel procedere verso la fase di assessment dellā€™EMDR, una volta che il livello di disturbo iniziale ĆØ stato ridotto, il paziente ĆØ piĆ¹ in grado di elaborare il livello di disturbo restante, in parte associato a canali secondari del ricordo target, in parte invece collegato a distorsioni cognitive, oppure a sensazioni corporee associate al ricordo traumatico.

Le Abreazioni Sono Rare

Solitamente i pazienti non si attivano durante lā€™elaborazione Flash Technique. In rare occasioni durante un flash iniziale, un paziente potrebbe rievocare un ricordo piĆ¹ a lungo rispetto a quanto richiesto, e dare inizio ad unā€™abreazione. Ad oggi, tali abreazioni sono state lievi, perchĆ© in questi casi i pazienti non stavano ancora accedendo alla forza intera del ricordo traumatico, e lā€™intensitĆ  emotiva si era dissolta dopo una o due set di movimenti oculari rapidi, accompagnati da commenti cadenzati. Inoltre, i movimenti oculari rapidi accompagnati da commenti cadenzati, sembrano aiutare il paziente a contenere lā€™emotivitĆ  come nella fase 4 del protocollo standard EMDR.

 

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La Flash Technique Viene Somministrata Partendo da uno Stato Neutrale o di Risorse

Idealmente, la Flash Technique parte da uno stato neutrale o di risorse durante la fase di preparazione della terapia EMDR. Inizialmente, in particolare per quanto concerne i ricordi disturbanti, il terapeuta puĆ² aiutare il paziente a creare un posto sicuro o calmo su cui focalizzarsi prima di iniziare con la Flash Technique. Al paziente viene chiesto in modo specifico di non descrivere o di non pensare al ricordo target prima di fare flash e di non ripetersi mentalmente cosa penserĆ  durante il flash. Questo serve per evitare che la paura delle emozioni soverchianti vengano stimolate, per scongiurare lā€™evitamento o la dissociazione.

Se il paziente si mostra in qualche misura attivato sin dallā€™inizio, puĆ² essere invitato a pensare ad uno stato sicuro, calmo o piacevole e poi somministrare dei movimenti oculari lenti (Kreyer, & Egon, 2008; Schubert, Lee, & Drummond, 2011) per aiutarlo a rilassarsi ulteriormente prima di procedere con il flash. La maggior parte dei pazienti sembrano in grado di riuscire a fare questo.

VelocitĆ  dei Movimenti Oculari

Durante la Flash Technique, i movimenti oculari sono lenti, circa 2ā€“3 secondi per ogni passaggio. Questa velocitĆ  ĆØ troppo lenta per tassare la memoria di lavoro (van Veen et al., 2015), quindi non sembra impedire il breve accesso al ricordo traumatico del paziente durante la Flash Technique. Come verrĆ  spiegato successivamente, ingaggiare la memoria di lavoro con movimenti oculari piĆ¹ rapidi non sembra essere ideale per la Flash Technique. I movimento oculari lenti sembrano aiutare il paziente a rilassarsi prima di fare flash con gli occhi (Kreyer & Egon, 2008), utile per la FT, oltre a fornire una struttura che sembra essere utile molti pazienti.

I Pazienti si rassicurano tramite una Spiegazione della Flash Technique

Per aiutare i pazienti a comprendere che la Flash Technique ĆØ stata sviluppata per evitare che venissero travolti da emozioni soverchianti, i terapeuti possono spiegare che il loro contatto con il disturbo sarĆ  cosƬ breve che non ci sarĆ  tempo per loro di (a) agitarsi, (b) far emergere unā€™immagine ben formata, oppure (c) avere pensieri spiacevoli. Non ci sarĆ  tempo sufficiente affinchĆ© il ricordo diventi intrusivo. Dopo questeĀ rassicurazioni, i pazienti sono solitamente disposti ad accedere ai ricordi che altrimenti eviterebbero. Dopo 6ā€“12 passaggi flash brevi, i pazienti solitamente riportano una riduzione significativa del disturbo associato al ricordo e sono pronti a procedere con la fase di assessment e a continuare con le successive fasi del protocollo standard dellā€™EMDR.

 

Descrizione di Quattro Casi

Segue una presentazione breve di quattro casi, in cui ĆØ stata utilizzata la Flash Technique da 4 terapeuti diversi durante la fase di preparazione al trattamento EMDR. I targets in tutti i quattro i casi avevano un livello SUD pari a 9

 

Descrizione Caso 1

Presentazione Caso. Martin era un uomo di 35 anni, intelligente, colto, il quale aveva richiesto un trattamento un anno dopo un incidente stradale che danneggiĆ² la sua spina dorsale e portĆ² a diversi interventi chirurgici. Nonostante la sua condizione medica era ancora irrisolta al momento dellā€™inizio del trattamento, pensava che un percorso terapeutico lo avrebbe aiutato a gestire il trauma dellā€™incidente e rendere la sua vita attuale meno difficile. Descrisse la sua vita come un disastro, non riusciva a dormire e a mangiare, aveva continui flashback ogni volta che entrava in una macchina e non era in grado di fare un lavoro a tempo pieno dopo lā€™incidente.

Aspetti Dissociativi. Martin raccontava di essere sempre stato moderatamente dissociativo giĆ  da unā€™etĆ  precoce, a volte disorientandosi, non sapendo dove fosse o per quale motivo si trovasse in un determinato posto. Riportava anche di non essere a volte in grado di sentire dolore fisico. La diagnosi precisa dei sintomi dissociativi era poco chiara. Soddisfaceva i criteri per un DSPT. ValutĆ² il disturbo legato allā€™incidente con un SUD pari a 12 su una scala da 0 a 10. Tuttavia, sembrava disporre di buone risorse, in quanto era in grado di raccogliere un ampio repertorio di ricordi positivi.

Gli aspetti dissociativi correlati al PTSD erano giĆ  presenti molto tempo prima dellā€™incidente. Tuttavia, Martin diceva di sentirsi abbastanza presente nella stanza del terapeuta, a meno che non gli venisse ricordato lā€™incidente. Bastavano piccoli indizi, per portarlo a rivivere lā€™incidente e a esserne travolto. La parte piĆ¹ disturbante dellā€™incidente era il momento dellā€™impatto.

Decisione di Utilizzare la Flash Technique. Martin avrebbe sicuramente beneficiato da un trattamento articolato con installazione delle risorse, psicoeducazione e un lavoro con le parti dissociative, ma non si sentiva in grado di intraprendere un trattamento a lungo termine. Il terapeuta (PM) quindi voleva fornirgli un sollievo immediato nel rispetto della richiesta specifica di Martin.

Il terapeuta gli anticipĆ² che procedere con la fase di assessment della terapia EMDR richiedeva pensare allā€™incidente, quindi rivivere il trauma con il rischio di bloccarsi, modalitĆ  che Martin usava spesso per proteggersi. Piuttosto che ingaggiarsi in un processo elaborato per gestire la dissociazione, installare le risorse, e titolare il disturbo associato al ricordo, fu deciso di utilizzare la FT durante la fase di preparazione del protocollo standard EMDR, al fine di ridurre rapidamente i livelli alti del disturbo.

Venti Minuti di Flash Technique. Non fu fatta la fase di assessment prima di usare la FT. Dopo alcuni esercizi di stabilizzazione, restavano 20 minuti per iniziare la FT. Al paziente veniva chiesto di focalizzarsi sul sentirsi al sicuro e a suo agio, e poi di fare flash rapidamente sul ricordo dellā€™impatto e tornare ad uno stato in cui si sentiva a suo agio. Il terapeuta sottolineĆ² lā€™importanza di fare flash cosƬ velocemente, da evitare che il ricordo diventasse disturbante, da non avere il tempo per richiamare alcune sequenze dal ricordo, e preferibilmente da riuscire a non pensare al ricordo.

Pur essendo riuscito a far ritorno ad uno stato neutrale, il primo set di flash ĆØ stato lā€™unico in cui Martin ha riportato delle difficoltĆ . Successivamente, riuscƬ sempre a tornare ad uno stato calmo. Dopo il quarto set, riferƬ di sentire il ricordo lontano e di fare fatica ad accedervi. Al 14. set, il momento dellā€™impatto era diventato difficile per lui da ricordare e Martin si sentiva pronto a elaborare il ricordo intero, essendo transitato dalla rievocazione dallā€™impatto, allā€™intravedere dallo specchietto retrovisore lā€™altra macchina che stava per urtarlo, un momento prima dellā€™impatto. Terminato il tempo a disposizione, il terapeuta e Martin si accordarono di elaborare questā€™altra componente del ricordo la volta dopo. Durante la seduta successiva, Martin riuscƬ a elaborare in modo lineare. Prima di andarsene, disse di sentirsi piĆ¹ stabile e di provare un senso di benessere.

Successiva Elaborazione EMDR Senza la Flash Technique. Due settimane dopo, Martin riferƬ che, dopo anni di flashback, non aveva piĆ¹ reazioni al pensiero dellā€™incidente. Aveva pochissime difficoltĆ  nel trovarsi allā€™interno di una macchina, ma si agitava ancora quando vedeva movimenti dallo specchietto retrovisore. Nonostante questa parte del ricordo legato allā€™incidente venisse valutato con un livello SUD pari a 9, era comunque vissuto come meno disturbante rispetto al ricordo dellā€™incidente. Martin non sembrava mostrare resistenza nellā€™elaborarlo direttamente con il protocollo standard EDMR senza la FT, abbassando il livello SUD a 0 alla fine della stessa seduta.

Quando si ĆØ Resa Necessaria la Flash Technique. Una settimana dopo, durante la rivalutazione dellā€™elaborazione, Martin riferƬ un livello SUD 6 associato allā€™immagine nello specchietto retrovisore. Il terapeuta concettualizzĆ² che il livello SUD 0 riportato durante la seduta precedente, fu il risultato di una dissociazione per evitare lā€™intensitĆ  del disturbo e che lā€™attuale SUD di 6 sarebbe stato piĆ¹ alto, se Martin si fosse permesso di ā€œtornare lƬā€. La FT ĆØ stata nuovamente utilizzata per aiutarlo a tollerare il disturbo senza evitarlo. Con la FT, il disturbo ĆØ sceso ad un punteggio 6 ecologicamente valido. Successivamente ĆØ stato somministrato il protocollo standard EMDR, riducendo il SUD a 0. Al termine della seduta, il paziente si sentƬ pienamente risolto nei confronti del ricordo.

Follow-Up. Anche durante la settimana successiva, Martin non ebbe alcuna difficoltĆ  nel pensare allā€™incidente in tutte le sue parti, e il livello SUD era ancora 0. Il terapeuta gli ricordĆ² che la prima volta in cui elaborĆ² lā€™immagine nello specchietto retrovisore, il SUD era sceso a 0, ma che risalƬ subito ad un 6 nella seduta successiva. Gli chiese se secondo lui ciĆ² sarebbe potuto risuccedere. Martin gli fu grato della domandaĀ rispondendo, ā€œNo, questa volta ĆØ diverso. Quando sono in macchina non mi spavento piĆ¹ā€. Questi risultati si sono mantenuti ad un follow up di 3 mesi.

 

 

Descrizione del Caso 2

Storia del Paziente. Mason era un bambino di 6 anni i cui genitori adottivi lo portarono in terapia per un lavoro sullā€™attaccamento e EMDR. Precedentemente, Mason aveva fatto un percorso di terapia di gioco per 2 anni, ma continuava ad avere problemi con scatti dā€™ira prolungati una o due volte alla settimana, mostrava comportamenti aggressivi, nascondeva il cibo, aveva sintomi di ipervigilanza, enuresi notturna, bassa autostima, sonno disturbato e una paura intensa del buio, che rendeva lā€™andare a dormire molto problematico. Questi sintomi erano coerenti con una storia di trauma complesso dello sviluppo, una diagnosi di PTSD e disturbo dellā€™attaccamento.

La paura intensa di Mason del buio sembrava nascere da unā€™esperienza vissuta in uno degli orfanatrofi: era stato rinchiuso in una stanza buia da solo di notte. Ricorda di essersi sentito terrorizzato nellā€™essere da solo al buio senza poter uscire per andare in bagno, facendosi la pipƬ addosso di notte. Ora, nonostante fosse stato adottato da una famiglia che lo amava e lo faceva sentire al sicuro, era disturbato da questo ricordo.

Livello di Disturbo. Il terapeuta (JL) chiese a Mason di indicargli quanto era disturbante ricordare di essere rinchiuso in una stanza buia da solo, utilizzando come misurazione la distanza tra le proprie braccia, partendo dalle mani unite come segno del sentirsi calmi e neutrali, con le mani distanti per segnalare un disagio tra il 5 e il 10. Mason allargĆ² le sue braccia il piĆ¹ possibile per indicare un disagio soverchiante. Il terapeuta temeva che lā€™elaborazione con lā€™EMDR potesse essere troppo soverchiante per Mason, visto il livello elevato del SUD e lā€™etĆ  precoce in cui avvenne la traumatizzazione.

Costruire un Senso di Sicurezza nel Presente. Il terapeuta iniziĆ² con la costruzione delle risorse e di un senso di sicurezza. Chiese al padre di Mason se sarebbe mai potuto accadere di nuovo, che Mason sarebbe stato rinchiuso in una stanza buia. Naturalmente il padre rassicurĆ² il bambino e aggiunse, ā€œpuoi rilassarti la notte e sapere che sei al sicuroā€. Il terapeuta suggerƬ al padre di stringere il braccio intorno a Mason per rassicurarlo che ora lui era al sicuro. Chiese a Mason di sentire i suoi piedi sul pavimento e il braccio del padre intorno alle sue spalle e disse, ā€œTu e il tuo papĆ  ed io siamo nella mia stanza ora, e tu sei al sicuro, e tutto ĆØ a posto. Riesci a sentire questo?ā€. Mason annuƬ.

Implementare la Flash Technique. Il terapeuta chiese a Mason di ā€œdare un sbirciatina veloceā€ al suo disagio dellā€™essere chiuso in una stanza buia nellā€™orfanatrofio e poi ritornare subito nella stanza con lei e il suo papĆ . Gli disse sbirciare cosƬ velocemente da non avere il modo di sentire nulla o pensare a nulla. Una volta ritornato doveva dire ā€œSono tornatoā€ oppure ā€œFlash.ā€ Mentre ā€œsbirciavaā€, la terapeuta gli fece tapping sulle ginocchia, e quando lui disse ā€œsono tornato,ā€ lei si fermava. Poi gli chiese di sentire il papĆ  che lo teneva e di sentire i suoi piedi che toccavano il pavimento e gli chiese, ā€œSei pronto a sbirciare?ā€. Quando annuƬ, venne ripetuta la sequenza, continuando lā€™alternanza tra il sentirsi presente e al sicuro nella stanza e il ā€œdare una sbirciatina.ā€

Risultati. Dopo 10 minuti, il livello SUD di Mason scese da 10 a 0, confermando che il ricordo non lo disturbava piĆ¹. Lā€™elaborazione rapida non ĆØ inusuale nei bambini, ma questa seduta era particolarmente degna di nota, perchĆ© durante il flashing, Mason non sembrava vivere alcun disturbo. Il resto del protocollo standard EMDR non fu somministrato, in quanto il bambino non riferiva ulteriori immagini, emozioni o sensazioni fisiche disturbanti. Il livello SUD era a 0 e la scansione corporea era pulita. Seppur lā€™intenzione iniziale fuĀ quella di somministrare lā€™intero protocollo standard EMDR, tra cui la desensibilizzazione, la rielaborazione, ciĆ² non si rivelĆ² necessario. Non accedere alle emozioni e alle sensazioni fisiche, presentava un chiaro vantaggio per poter lavorare con un bambino che aveva vissuto unā€™esperienza cosƬ traumatica.

Follow-Up. A diversi follow up condotti a 1, 2 e 3 settimane, i genitori di Mason hanno riferito che andare a dormire era diventato piĆ¹ facile e che Mason non aveva piĆ¹ paura del buio. Dormiva anche unā€™ora in piĆ¹ a notte, probabilmente segno del fatto che si sentiva piĆ¹ rilassato. Questi risultati si sono mantenuti anche dopo 6 mesi.

 

Descrizione del Caso 3

Presentazione del Caso. Jenna era una donna di 34 anni, direttrice delle risorse umane in una piccola azienda tech. Tre anni prima, sua sorella era stata uccisa brutalmente da un fidanzato geloso e alterato dallā€™assunzione di sostanze stupefacenti. Jenna era stata depressa, irritabile e preoccupata a tal punto da compromettere la sua performance lavorativa e il suo matrimonio.

Trattamento Iniziale. Nelle prime due sedute, il terapeuta raccolse la sua storia personale, tra cui le sue 10 peggiori esperienze, fece un lavoro volto a sviluppare un senso di sicurezza personale, il contenitore, e fornƬ una psicoeducazione sulle abilitĆ  di comunicazione nella coppia. Durante la seduta, 3 il terapeuta (LE) ha iniziato lā€™elaborazione dei suoi ricordi traumatici. Un ricordo traumatico che partiva da un punteggio SUD 6, fu elaborato con successo utilizzando il protocollo standard EMDR.

Disturbo Soverchiante. Il secondo ricordo, lā€™omicidio di sua sorella, venne valutato inizialmente con un punteggio SUD pari a 7, ma era naturalmente piĆ¹ alto. Servirono due sedute di protocollo standard EMDR per ottenere una risoluzione totale. Tuttavia, evitava di focalizzarsi sulla parte piĆ¹ dolorosa di quellā€™insieme di eventi, tra cui lā€™identificazione del corpo martoriato della sorella presso lā€™obitorio municipale. Questā€™ultima parte dellā€™evento era cosƬ dolorosa, da causarle ricordi intrusivi quotidiani. Disse che semplicemente non voleva riportare alla sua mente questi ricordi, cosa che invece sarebbe stata necessaria al fine di poter procedere con il protocollo standard EMDR. Jenna soddisfaceva chiaramente una diagnosi di PTSD.

Elaborazione con la Flash Technique. A Jenna acconsentƬ a provare la FT dopo che le venne spiegato che poteva fare la FT senza dover richiamare il ricordo in maniera vivida. Il punteggio SUD era 9. Dopo i primi tre set di FT, non riferƬ alcun cambiamento e mostrĆ² un poā€™ di difficoltĆ  nel rientrare dopo le esposizioni flash. Le venne chiesto di contattare il ricordo per molto meno tempo. Dopo il 5. set, era in grado di accedere al ricordo nellā€™attimo del flash senza vederne i dettagli e senza sentire il dialogo.

I set di flash successivi erano solo lievemente disturbanti. Dopo il nono set di flash, il punteggio SUD era sceso a 2. Dopo altri 4 set, Jenna riuscƬ a vedere lā€™immagine senza sentire il disturbo: ā€œĆØ ancora terribile, ma non non sento il dolore.ā€ Ulteriori canali di target erano rimasti ancora irrisolti, incluso uno con un punteggio SUD pari a 7: le fasi dellā€™assessment da protocollo standard EMDR, tra cui la desensibilizzazione e la fase di installazione, permisero infine di completare lā€™elaborazione. I punteggi del SUD erano a 0 e non sembrava esserci alcun disturbo alla fine della seduta di 45 minuti. La scansione corporea era ā€œpulitaā€.

Follow-Up. Ad un follow up dopo 10 giorni, la paziente riportĆ² di non avere alcuna reattivitĆ  in risposta al ricordo. Questi risultati si sono mantenuti ad un follow up di 6 mesi.

 

Descrizione del Caso 4

Presentazione del Paziente. Charles era un uomo di 48 anni che presentava ipervigilanza, incubi e comportamenti evitanti. Si descriveva come depresso per la maggior parte della sua vita adulta. La diagnosi primaria era un PTSD in seguito ad una sparatoria da unā€™auto, vissuta a 20 anni. Per motivi che divennero piĆ¹ chiari dopo, il paziente era restio a descrivere i dettagli dellā€™incidente con il terapeuta (DM). RaccontĆ² dopo, che uno dei suoi amici era rimasto ucciso. Charles era stato mitragliato da un arma automatica e ricordava di essere fuggito per salvarsi la vita. Da quel incidente in poi, diceva di ā€œguardarsi sempre alle spalleā€, ā€œdi controllare ogni stanzaā€ e di essere sempre a conoscenza di tutte le vie di uscita nei posti in cui si trovava.

Scelta nellā€™Utilizzare la Flash Technique. Charles sapeva che questo incidente era la fonte dei suoi sintomi attuali, in particolare dei flashback, dei comportamenti di evitamento e del suo stato di ipervigilanza. Nonostante questo, era ambivalente verso lā€™EMDR e non era assolutamente disposto a rivivere il ricordo. Durante la seconda seduta, dopo aver somministrato efficacemente il protocollo standard dellā€™EMDR per altro materiale meno minaccioso, il terapeuta suggerƬ a Charles un nuovo approccio che avrebbe potuto permettergli di avvicinarsi al ricordo della sparatoria senza sentirsi travolto dai dettagli. Charles acconsentƬ ad una terza seduta, ma ammise in un secondo momento di essere stato tentato a non presentarsi.

Implementazione della Flash Technique. Al paziente non venne chiesto nĆ© di identificare il momento traumatico, nĆ© di creare unā€™immagine target e non venne fatto un assessment. Con un riferimento indiretto al ricordo, gli venne semplicemente chiesto di ā€œfare flash al mio 3ā€. Come accade spesso durante una seduta di FT, i punteggi SUD iniziarono a scendere, ma non vi era alcuna abreazione o una manifestazione emotiva. In altre parole, non vi era alcuna indicazione visibile che qualcosa stesse cambiando. Inizialmente, il paziente riportava un punteggio SUD di 12, su una scala da 0 a 10. Dopo il primo flash e i primi set di movimenti oculari, riportava poco cambiamento. Tuttavia, dopo il secondo set, Charles commentĆ² che il ricordo era leggermente meno disturbante. Ulteriori set hanno successivamente ridotto il disagio a 6.

A questo punto, Charles era disposto a condividere i dettagli del ricordo e lā€™elaborazione ĆØ continuata usando il protocollo standard EMDR, senza la FT. Altri set hanno affrontato la vista delle pozze di sangue, il fracasso delle pallottole e la morte dellā€™amico. Per fornirgli un senso di sicurezza, ĆØ stato utile elaborare la percezione di pericolo per lavorare su eventuali eventi futuri e potenziali.

Follow-Up. Durante la rivalutazione nella settimana successiva, Charles non riferƬ alcun disturbo associato al ricordo. Si sentiva molto piĆ¹ rilassato e presentava una completa risoluzione dei suoi sintomi legati alla paura e allā€™iperarousal. Questi risultati si sono mantenuti al follow up di 3 mesi.

 

Discussione

Sono stati descritti quattro casi di pazienti con diagnosi di PTSD causati da eventi traumatizzanti. In ognuno dei casi, era evidente che il paziente evitava consciamente o inconsciamente di accedere al disturbo, rendendosi quindi idonei allā€™uso della FT, una tecnica che elude la resistenza del paziente.

Il paziente del 1. caso, che presentava aspetti moderatamente dissociativi, elaborĆ² lā€™aspetto piĆ¹ disturbante di un incidente in macchina con la FT. Successivamente, al fine di elaborare il secondo aspetto piĆ¹ disturbante dellā€™incidente, gli venne somministrato lā€™EMDR senza FT, con scarsi risultati. Nella seduta successiva, quel secondo aspetto venne elaborato efficacemente con la FT, e successivamente con il protocollo standard EMDR. In tutti i 4 casi, la FT ha velocemente ridotto i livelli di disturbo nei pazienti, oltre ad averli aiutati a sperimentare poco disturbo durante lā€™elaborazione con la FT (vedi Tabella 1).

 

Meccanismi di Azione Proposti

Diversi Meccanismi Proposti. La maggior parte dei pazienti con un DSPT, rivivono gli aspetti traumatici legati ai ricordi traumatici quando ci ripensano (Hackmann, Ehlers, Speckens, & Clark, 2004; R. A. Lanius et al., 2010; Shapiro, 2001). Noi suggeriamo che ciĆ² che spiega lā€™efficacia della FT ĆØ il non far rivivere i ricordi traumatici, riducendo in tal modo radicalmente la quantitĆ  di tempo a disposizione per accedere al ricordo. In aggiunta, la FT non permette al paziente di far in tempo a far emergere un ricordo nitido del target o di poterci pensare. Noi crediamo che questo aspetto della FT interrompa lā€™utilizzo di quelle difese consce che impediscono di accedere al ricordo. Inoltre, la ripetuta alternanza tra uno stato neutrale, focalizzato sul presente e lā€™accedere al ricordo passato con relativamente poca emotivitĆ , aiuta a diventare piĆ¹ consapevoli che ā€œquesta cosa ĆØ accaduta ieri e questo ĆØ ciĆ² che accade oggiā€. Nonostante non possiamo escludere la possibilitĆ  che gli effetti della FT possano essere spiegati dalla memoria di lavoro, secondo il nostro parere, la memoria di lavoro non puĆ² spiegare gli effetti. Dati gli effetti rapidi, crediamo fermamente che la FT abbia un meccanismo dā€™azione unico.

Ecker et al. (2012) e Lee (2009) hanno proposto che per unā€™efficace riconsolidamento della memoria, ci deve essere unā€™esperienza contraddittoria. La FT sembra produrre diverse possibili esperienze contraddittorie, in particolare:

  • Una riduzione dellā€™affetto e dellā€™emotivitĆ  grazie agli effetti della memoria di lavoro, in quanto risorsa esecutiva centrale per accedere/respingere il ricordo, assieme ai movimenti oculari somministrati contemporaneamente (Gunter & Bodner, 2008; Shapiro, 2001)
  • Uno stato di rilassamento grazie agli effetti fisiologici dei movimenti oculari (Kreyer & Egon, 2008; Schubert et al., 2011)
  • Un senso di efficacia dato dallā€™abilitĆ  di accedere e respingere ripetutamente il ricordo
  • La posizione dellā€™osservatore e una posizione di consapevolezza, fornendo un nuovo senso di distanza e di accettazione
  • Inibizione dei meccanismi di difesa consci, prevenendo una possibile dissociazione, evitamento e/o abreazione
  • Consolidamento dellaĀ Ā  prospettivaĀ Ā  passato-presente,Ā Ā Ā  grazieĀ Ā  aiĀ Ā Ā  frequentiĀ Ā  eĀ Ā Ā  breviĀ Ā  cambiamenti nellā€™attenzione.

 

Elaborazione dellā€™Informazione Adattiva. In linea con il modello dellā€™Elaborazione dellā€™Informazione Adattiva della risoluzione del trauma sottostante al protocollo standard EMDR, il paziente, assumendo ripetutamente la posizione dellā€™osservatore nei confronti del ricordo traumatico, aumenta la prospettiva adattiva dellā€™adulto, aumentando quindi la sua consapevolezza. Applicando il modello di Shapiro (2001), ipotizziamo che la procedura FT potrebbe instaurare nuove traiettorie neurali tra la rete mnestica del trauma eĀ le reti mnestiche associate a nuove prospettive adattive, facilitando quindi la guarigione, in parte anche una correzione delle distorsioni cognitive.

Differenze tra la Tecnica Flash e Altre forme di Titolazione

Al contrario di altre forme di titolazione, la FT aiuta il paziente a focalizzarsi sul ricordo disturbante nella sua pienezza per un tempo molto limitato. La quantitĆ  di tempo di contatto con il ricordo ĆØ ciĆ² che viene titolato. La quantitĆ  di tempo nella FT ĆØ molto piĆ¹ breve rispetto a qualsiasi altra forma di titolazione. Al contrario di altre forme di titolazione, la FT ĆØ estremamente rapida. Inoltre, con la FT, il paziente sembra essere quasi disconnesso emotivamente dal ricordo e puĆ² a volte succedere che sia difficile capire tramite lā€™osservazione, se ĆØ avvenuto un cambiamento.

Facile da Imparare

Questa tecnica ĆØ semplice da imparare, in particolare per i terapeuti EMDR. 20 terapeuti formati in EMDR, a cui sono state date istruzioni per almeno 20 minuti e a cui sono stati mostrati tre video brevi dimostrativi,Ā hanno riferito di aver ottenuto dei risultati positivi una volta utilizzata la FT con i pazienti, Una formazione piĆ¹ dettagliata migliorerebbe ulteriormente i risultati.

 

Conclusioni

Questo articolo ha presentato quattro casi di trattamento con lā€™utilizzo della FT, un metodo che riduce rapidamente livelli di disturbo durante la preparazione per lā€™elaborazione EMDR del trauma. La tecnica sembra essere efficace, rapida, facilmente tollerata e semplice da insegnare ai clinici. Ad oggi, non abbiamo identificato alcun fattore di rischio associato al suo utilizzo. Si raccomandano piĆ¹ studi futuri.

 

Autori:

  • Philip Manfield – John F. Kennedy University, Berkeley, California
  • Joan Lovett – Healthy Perspectives, Berkeley, California
  • Lewis Engel – San Francisco, California
  • David Manfield – EMDR Associates, Lake Oswego, Oregon

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