Diversi studi hanno dimostrato che i genitori si impegnano e sono maggiormente coinvolti all’interno di sport individuali dei figli, rispetto a quelli di squadra (Dorsch et al., 2015). Nello specifico, ciò evidenzia che i loro comportamenti durante la competizione sono influenzati da fattori intrapersonali (ad esempio, obiettivi, empatia, conoscenza ed esperienza di gioco) e fattori situazionali o contestuali (quali fase del gioco, punteggio e importanza della gara). È attraverso queste interazioni continue (prima, durante e dopo la competizione) che i genitori comunicano le loro opinioni, i valori e le aspettative riguardo al successo, nonché la loro percezione sulla competenza del loro bambino.
L’Achievement Goal Theory e la motivazione dei giovani atleti genitori e sport
Una lente teorica, utilizzata per studiare l’influenza che i genitori (e altri agenti sociali) hanno sulle percezioni dei bambini in merito alle proprie capacità e motivazioni all’interno del contesto sportivo, è l’Achievement Goal Theory (Nicholls, 1989; Ames, 1992). Nello specifico, tale teoria è una delle strutture più utilizzate nell’ambito della psicologia dello sport e sostiene che le motivazioni degli atleti giovanili sono determinate da un’interazione tra i loro orientamenti agli obiettivi (fattori intrapersonali) e il clima motivazionale creato da agenti sociali chiave (ad esempio, genitori, allenatori e compagni di allenamento) (Harwood et al., 2008).
Nicholls e le percezioni interne di motivazione allo sport genitori
Nicholls propone che le percezioni interne delle proprie abilità (o competenze) sono cruciali per la motivazione degli atleti e che gli individui sviluppano una predisposizione a concepire l’abilità come orientata al compito o al risultato (Nicholls, 1989; Roberts, 2001). Infatti, ci sono prove considerevoli che suggeriscono che alti livelli di orientamento al compito sono associati a risultati cognitivi, affettivi e comportamentali positivi, mentre alti livelli di orientamento al risultato comportano effetti neutri o meno ottimali, in particolare quando le percezioni di competenza sono basse o non utilizzate per obiettivi basati sui compiti (Harwood et al., 2008).
Ames e il clima motivazionale genitori e sport
Invece, a livello situazionale, Ames (1992) ha proposto due tipi di clima motivazionale, stabiliti da un modello di influenze normative, standard di valutazione, premi, sanzioni, interazioni interpersonali e valori comunicati dai diversi agenti sociali, e che influenzano l’orientamento dell’atleta:
- Clima orientato al compito, quando si percepisce che pongono l’accento sul miglioramento, sullo sforzo e sull’apprendimento cooperativo;
- Clima orientato al risultato, che si crea quando si pone l’attenzione sul superare gli altri, valorizzando i più forti e punendo gli errori.
Ulteriore letteratura sulla differenza fra obiettivi nello sport genitori
Ci sono prove che suggeriscono che quando i genitori valorizzano il miglioramento e l’impegno personale questi siano positivamente associati a obiettivi orientati al compito dei giovani atleti (White et al., 1998), a una regolazione autonoma (ovvero, motivazione intrinseca), a una maggiore autostima, a livelli più bassi di ansia (O’Rourke et al., 2014) e a un maggiore divertimento sportivo (Atkins et al., 2015). Al contrario, un clima percepito come orientato al risultato determina maggiore motivazione estrinseca, livelli più elevati di ansia (O’Rourke et al., 2014 ) e pensieri eccessivamente perfezionistici (Appleton et al., 2011).
In particolar modo, i risultati di Harwood e colleghi suggeriscono che i padri, secondo la percezione dei loro figli, trasmettono maggiormente valori associati allo sforzo, allo sviluppo e all’apprendimento, cioè promuovono valori legati al compito, ma hanno meno probabilità di impegnarsi in comportamenti espliciti. Questi risultati confermano come le madri si vedano dare più supporto ed essere più attivamente ed emotivamente coinvolte nelle attività sportive degli loro figli rispetto ai padri (Wuerth et al., 2004).
Per concludere, questi studi supportano l’idea che i genitori svolgano un ruolo cruciale nella motivazione e nelle esperienze dei giovani atleti nello sport, avendo un ruolo anche più significativo degli allenatori dal punto di vista motivazionale (O’Rourke et al., 2014).
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Bibliografia genitori e sport
Ames, C. (1992). “Achievement goals, motivational climate, and motivational processes,” in Motivation in Sport and Exercise, ed. G. C. Roberts (Champaign, IL: Human Kinetics), 161–176.
Appleton, P. R., Hall, H. K., and Hill, A. P. (2011). Examining the influence of the parent-initiated and coach-created motivational climates upon athletes’ perfectionistic cognitions. J. Sports Sci. 29, 661–671.
Atkins, M. R., Johnson, D. M., Force, E. C., and Petrie, T. A. (2015). Peers, parents, and coaches, oh my! The relation of the motivational climate to boys’ intention to continue in sport. Psychol. Sport Exerc. 16, 170–180.
Dorsch, T. E., Smith, A. L., Wilson, S. R., and McDonough, M. H. (2015). Parent goals and verbal sideline behaviour in organized youth sport. Sport Exerc. Perform. Psychol. 4, 19–35.
Harwood, C. G., Spray, C. M., and Keegan, R. (2008). “Achievement goal theories in sport,” in Advances in Sport Psychology, ed. T. S. Horn (Champaign, IL: Human Kinetics), 157–185.
Harwood, C. G., & Knight, C. J. (2016). Parenting in sport. Sport, Exercise, & Performance Psychology, 5, 84-88.
Nicholls, J. G. (1989). The Competitive Ethos and Democratic Education. Cambridge, MA: Harvard University Press.
O’Rourke, D. J., Smith, R. E., Smoll, F. L., and Cumming, S. P. (2014). Relations of parent- and coach-initiated motivational climates to young athletes’ selfesteem, performance anxiety, and autonomous motivation: WHO is more influential? J. Appl. Sport Psychol. 26, 395–408.
Roberts, G. C. (2001). “Understanding the dynamics of motivation in physical activity: the influence of achievement goals on motivational processes,” in Advances in Motivation in Sport and Exercise, ed. G. C. Roberts (Champaign, IL: Human Kinetics).
White, S. A. (1998). Adolescent goal profiles, perceptions of the parent-initiated motivational climate and competitive trait anxiety. Sport Psychol. 12, 16–28.
Wuerth, S., Lee, M. J., and Alfermann, D. (2004). Parental involvement and athletes’ career in youth sport. Psychol. Sport Exerc. 5, 21–33.
Sergio Costa
Psicologo dello Sport
PhD in Neuroscienze, Imaging e Scienze Cliniche
Preparatore Mentale FIT