La depressione compare prima della demenza nei pazienti con Alzheimer

depressione-Alzheimer

Qualche tempo fa avevamo descritto uno 2studio che metteva in correlazione l’uso di benzodiazepine e l’incremento di rischio di demenza. L’uso per più di tre mesi continuativo di benzodiazepine aumenta nel 32%. Il rischio aumenta dell’84% in soggetti che assumono i farmaci per più di sei mesi.

3 4 Complesso il rapporto tra la demenza (tra cui il morbo di Alzheimer) e l’uso di benzodiazepine, infatti gli anziani che hanno una diagnosi di demenza usano le benzodiazepine per trattare i sintomi prodromici di demenza, tra cui ansia e disturbi del sonno.

Un recente studio pubblicato online su Neurology, il periodico ufficiale dell’Accademia americana di neurologia, avvalora questa affermazione, riconoscendo che nelle persone che svilupperanno il morbo di Alzheimer, sintomi depressivi e altre modifiche comportamentali possono presentarsi prima che comincino i disturbi della memoria.

“Gia precedenti ricerche dimostrano che all’incirca il 90% delle persone con Alzheimer mostra sintomi comportamentali o psicologici come depressione, ansia e agitazione. Ma i nostri dati suggeriscono che tale sintomatologia può manifestarsi addirittura prima che compaia la demenza”

Dice Catherine Roe della Washington university school of medicine di St. Louis, Missouri, coautore dello studio.

Il campione era formato da 2.416 persone di età media 50 anni, che alla prima visita non mostravano disturbi cognitivi. I partecipanti venivano successivamente seguiti per un massimo di sette anni, mentre 1.198 non hanno mostrato deficit cognitivi mnemonici o di ragionamento, 1.218 hanno sviluppato demenza. I dati raccolti indicano che i soggetti nei quali è comparsa la demenza hanno sviluppato sintomi come apatia, alterazioni dell’appetito, irritabilità e depressione prima di quanto abbiano fatto i soggetti rimasti liberi dall’Alzheimer. Nello specifico il 30% delle persone che hanno manifestato segni di demenza erano già presenti disturbi depressivi rispetto al 15% di coloro che erano rimasti liberi da Alzheimer.

“Ancora non sappiamo se la depressione è una risposta al processo fisiopatologico alla base dell’Alzheimer oppure il risultato delle modifiche avvenute a livello cerebrale”

conclude Roe.

Chiaramente altri studi saranno necessari per indagare anche il ruolo degli psicofarmaci, tra l’altro potenzialmente inappropriati, che potrebbero aumentare la possibilità di causalità inversa.

 

Bibliografia

1 L’uso di Benzodiazepine è associato all’ Alzheimer’s Disease

2Billioti de Gage S, Moride Y, Ducruet T, Kurth T, Verdoux H, Tournier M, et al. Benzodiazepine use and risk of Alzheimer’s disease: case-control study. BMJ 2014;349:g5205.

3Monsell SE1, Mock C2, Hassenstab J2, Roe CM2, Cairns NJ2, Morris JC2, Kukull W2.

Neuropsychological changes in asymptomatic persons with Alzheimer disease neuropathology. Neurology. 2014 Jul 29;83(5):434-40. doi: 10.1212/WNL.0000000000000650. Epub 2014 Jun 20.

4Koyama A, Steinman M, Ensrud K, Hillier TA, Yaffe K. Long-term cognitive and functional effects of potentially inappropriate medications in older women. J Gerontol Ser A Biol Sci Med Sci 2014;69:423-9.
5American Geriatrics Society Beers Criteria Update Expert Panel. American Geriatrics Society updated Beers Criteria for potentially inappropriate medication use in older adults. J Am Geriatr Soc 2012;60:616-31

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