La Violenza nelle Relazioni Affettive

Psicologo, psicoterapeuta, supervisore e formatore; presidente dellā€™APS Centro Prima, giĆ  CAM Roma Onlus, il primo centro a Roma e nel Lazio per il trattamento psicologico degli uomini autori di vi...
violenza nelle relazioni affettive

Agire violenza nelle relazioni affettive ĆØ un problema di difficile comprensione.

E, questo, nonostante tutti quanti siamo disposti a riconoscere come nelle relazioni i conflitti siano una condizione estremamente diffusa e, crediamo noi, assai piĆ¹ comune di quanto di solito si tenda a pensare.

In questo articolo, proveremo a proporre come, osservando lo scenario delle relazioni affettive da questo specifico angolo visuale, i conflitti siano da considerare una condizione per cosƬ dire fisiologica dei rapporti intimi e perciĆ² diventa necessario distinguere quanto chiamiamo ā€œconflittoā€ da ciĆ² che definiamo ā€œatto violentoā€.

Questa distinzione, nei nostri criteri, si pone quale condizione necessaria e opportuna per cogliere il valore di un intervento psicologico e trattamentale in rapporto a coloro che agiscono violenza entro le relazioni affettive: non abbiamo la pretesa di ā€œinsegnare alle persone a non essere piĆ¹ violenteā€, ma sappiamo che possiamo aiutarle a riconoscere entro quali condizioni conflittuali.

Allā€™interno delle proprie relazioni, queste persone tendono a perdere il senso del limite e possano quindi diventare violente e, di conseguenza, possiamo sostenere in un cambiamento del proprio atteggiamento rispetto a queste stesse emozioni che loro stessi provano nei propri rapporti.

 

I rapporti affettivi: una scelta fondata sulla condivisione

Partiamo col discorso da questa prima considerazione: i legami affettivi comportano che chi vi prende parte esprima, di giorno in giorno, una propria scelta nel partecipare a quella stessa relazione e nel condividere con lā€™altro/altra un qualche interesse che allā€™altro/altra lo accomuna e che, al contempo, si costituisce quale obiettivo di quel rapporto.

ƈ solo nellā€™ambito di questa scelta reciproca e condivisa su uno o piĆ¹ scopi che il legame affettivo prende senso e assume stabilitĆ  nel corso del tempo. In mancanza di questa condivisione, che va continuamente alimentata e rinnovata, il rapporto finisce per venire meno, per far vivere un appiattimento della relazione, portando a incomprensioni e alimentando conflitti o difficili, reciproche, sopportazioni.

 

La violenza quale fallimento della condivisione

ƈ quindi in mancanza di scopi condivisi che in famiglia o nei rapporti di coppia si generano emozioni vissute come poco tollerabili. E, a loro volta, sono queste stesse emozioni a divenire le responsabili dellā€™insorgenza di conflitti, dellā€™innesco dei litigi o del determinarsi di quelle situazioni che vengono vissute come aggressive o esplicitamente violente.

A chi non ĆØ capitato di provare un qualche sentimento di gelosia verso il proprio partner che, magari, lanciava lo sguardo a unā€™altra persona? A chi non ĆØ successo di discutere animatamente per unā€™incomprensione che, a vederla bene, successivamente, appariva una stupidaggine? Chi ĆØ che non si ĆØ mai sentito provocato dalla persona amata e che non ha agito di conseguenza, rispondendo alla provocazione? Chi, infine, non si ha reagito stizzito, ascoltando per lā€™ennesima volta, la solita lamentela su quella certa cosa da parte del/la partner?

 

Sono queste solo alcune di quelle situazioni di vita quotidiana in cui, per un nonnulla si direbbe, le coppie iniziano a litigare, lasciandosi andare a volte alle parole piĆ¹ sconvenienti o ai gesti piĆ¹ turpi.

 

Compreso questo, diremmo che le relazioni intime sono piĆ¹ spesso conflittuali che pacifiche; piĆ¹ sovente rissose che zen.

Ma potremmo anche aggiungere che non ĆØ tanto la quantitĆ  di episodi conflittuali o aggressivi a determinare la sensazione di non stare in una relazione soddisfacente, ma piuttosto la capacitĆ  dei membri di una relazione di mantenere la capacitĆ  di stabilire scopi comuni allā€™interno di essa e quindi a condividere le emozioni che la relazione stessa suscita costantemente in loro, senza che queste stesse emozioni vadano subito evacuate, dando vita a moti violenti contro lā€™altro/altra.

Sottolineiamo questā€™ultima frase perchĆ©, a nostro avviso, ciĆ² che fa sƬ che i conflitti emergenti nel rapporto si trasformino in litigi ā€“ e che quindi distingue un conflitto da un evento violento ā€“ sia, dal punto di vista psicologico, proprio questo evacuare e agire lā€™emozione che la situazione conflittuale suscita nelle persone che vi stanno prendendo parte.

 

Violenza quale esito di una semplificazione emotiva

La violenza, lo sottolineiamo ancora una volta per non essere fraintesi, dal punto di vista psicologico altro non ĆØ che lā€™esito di un tentativo, malriuscito, di ā€œsemplificareā€ il proprio mondo interno, dunque di bonificare i propri vissuti, da quelle emozioni intollerabili che una relazione senza scopi condivisi in momenti dati intrinsecamente comporta e fa vivere chi vi prende parte.

Una semplificazione che ha lā€™unico obiettivo di mettere a tacere quelle incomprensioni che il legame stesso sollecita.

Va da sĆ© che gli agiti coi quali si intende dissipare lā€™emozione intollerabile non permettono di raggiungere quello stesso scopo che si prefiggono se non a breve, brevissimo termine. E le emozioni di cui ci si libera temporaneamente torneranno a farsi vive, a liberarsi e riemergere nuovamente nel rapporto, forti come e piĆ¹ di prima.

 

La violenza ĆØ sempre inutile

La violenza, quindi, dal punto di vista psicologico ĆØ sempre falsa e inutile: ĆØ un atto che non permette mai di raggiungere veramente il proprio scopo perchĆ© il suo unico obiettivo potenziale (quello di far tacere le emozioni indesiderate) di fatto finisce per funzionare da volano, da ripetitore o, se vogliamo, da cassa di risonanza di quelle stesse emozioni di cui ci si vorrebbe liberare, e quindi le rinnova, in una sorta di supplizio di Tantalo in cui il desiderio di soddisfacimento del desiderio ĆØ continuamente alimentato e, allo stesso tempo, continuamente impedito nel suo soddisfacimento, dunque perpetuato.

Proponiamo di pensare alla violenza nelle relazione affettive in questi termini perchƩ questo costituisce un vero e proprio modello con cui interpretare tutti quanti gli eventi conflittuali in rapporto ai quali le persone non riescono a tollerare o avere a che fare con emozioni e vissuti evocati nel rapporto.

 

Al contempo, questo modello concettuale permette di riconoscere la funzione svolta dai conseguenti atti, gesti o comportamenti con cui si intenderebbe liberarsi (temporaneamente o definitivamente) dellā€™emozione che si sta vivendo.

 

Lā€™offesa, lo schiaffo, il pugno, lā€™aiuto non dato, la pretesa che lā€™altro sia, si vesta o si comporti in un certo modo e non altrimenti, il controllo dellā€™altro, le provocazioni e i rimproveri continui sono tutte occasioni che potremmo definire violente, ma in cui a essere violento non ĆØ solo o tanto lā€™atto in sĆ© (tantā€™ĆØ che in molte relazioni questi atti non sono codificati e vissuti come condizioni estreme o violente, ma considerati per certi versi fisiologici e pertinenti allā€™esistenza del legame affettivo stesso), ma lo diventano soprattutto in ragione del modo con cui questi vengono interpretati in quella certa relazione, in rapporto, cioĆØ, alla presenza o meno della capacitĆ  di continuare a darsi scopi condivisi e reciproci.

Ciascuno di noi, a tratti, viene preso dalle profonde emozioni che attraversano tutti i nostri rapporti; nessuno ĆØ escluso e immune da ciĆ²; tuttavia riconoscere i propri ā€œangoli ciechiā€, imparando a evitarli, a pensare sui propri vissuti prima che questi ci portino a diventare aggressivi, ci puĆ² permettere di evitare o modificare degli atti violenti.

 

Non perdere il master in ā€œPrevenzione e Intervento psicologico sulla violenza nelle Relazioni Affettiveā€, da Febbraio a Marzo 2023. Il percorso, offerto da PESI Italia srl in partnership con APS Centro Prima, intende offrire ai partecipanti la possibilitĆ  di ampliare la propria conoscenza del fenomeno della violenza di genere, in particolare della violenza che viene agita allā€™interno delle relazioni affettive.violenza relazioni affettive

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