Mindful Eating: un approccio familiare al comportamento alimentare in età evolutiva

Psicologa, psicoterapeuta cognitivo comportamentale, giornalista. Membro del Center for Mindful Eating, istituzione fondata da Jean Kristeller e colleghi per la diffusione della cultura e delle tecnic...

Scegliere il cibo, mangiare e nutrire il proprio corpo sembrano, in apparenza, tre fasi semplicissime del mangiare.

Eppure, quando un genitore prepara il cibo per i propri bambini, una serie di dubbi e interrogativi sorgono intorno ad ognuna di queste tre fasi.

                  Il mio bambino mangia troppo poco? Che fare quando rifiuta il cibo? E quando mangia tanto? Qual è la dieta migliore?

I programmi di Mindful Eating pensati per i bambini aiutano piccoli e grandi a rispondere a questi ed altri dubbi, attraverso il coinvolgimento attivo delle famiglie, che sviluppano, di conseguenza, la propria personale “filosofia alimentare”.

Vediamo due caratteristiche fondanti i programmi di Mindful Eating per bambini:

  1. Pasti familiari amorevoli e gentili

Gli studi sul comportamento alimentare mettono in evidenza come i pasti familiari correlano con il 35% di probabilità in meno di sviluppare in adolescenza un disturbo alimentare, il 24% di probabilità in più di scegliere cibi nutrienti ed il 12% in meno di probabilità di sviluppo di sovrappeso (Hammons & Fiese, 2011), oltre a tanti altri benefici in altri campi. Gli studi mettono in evidenza che gli effetti benefici dei pasti familiari si associano ad una frequenza di almeno tre pasti a settimana. Se non è possibile riunire la famiglia per almeno tre pasti principali a settimana, si può optare per la condivisione della colazione o degli spuntini. Se la famiglia ha un componente piccolo, con età inferiore ai 3 anni, può imparare molto osservandolo mentre mangia: i bambini entro quella fascia di età, infatti, hanno una naturale capacità di autoregolazione, poiché mangiano quando hanno fame e si fermano quando sono sazi. Dai 3 anni in poi, invece, si tende a perdere questa saggezza. Soprattutto gli adulti non sono sempre consapevoli dei motivi per cui cominciano a mangiare. I programmi di Mindful Eating per bambini alimentano il dialogo fra grandi e piccini anche su questo aspetto. Come Musick e Meier sottolineano, la routine dei pasti familiari è in grado di generare sentimenti di vicinanza e serenità. La regolarità e la costanza nella condivisione dei pasti, porta una quota di serenità di per sé, se ovviamente l’atmosfera familiare si mantiene amorevole e gentile. Infatti, stabilire regolarmente pasti familiari non basta. Spesso mangiare insieme è un momento di condivisione, un momento in cui i bambini parlano ai propri genitori: è importante spegnere la tv e mettere da parte i cellulari per favorire l’interazione e la comunicazione, in modo da dialogare con i bambini circa la loro giornata, i loro interessi, i loro amici e ciò che accade loro.

  1. Atteggiamento mentale

Coinvolgere le famiglie è un aspetto fondante dei programmi di Mindful Eating per bambini, ma rappresenta solo uno dei fondamenti di questi programmi. Aumentare la frequenza dei pasti familiari, senza agire sulle abitudini e gli atteggiamenti nei confronti del cibo, non basta: c’è bisogno di sviluppare un nuovo atteggiamento mentale nei confronti del cibo e dell’alimentazione.

Importante anche più della conoscenza “teorica” sulla qualità dei cibi, è, dunque, la competenza alimentare, che discende da un atteggiamento mindful nei confronti del cibo e dell’alimentazione. I programmi di Mindful Eating sensibilizzano i genitori ed i bambini all’esplorazione attraverso attività congiunte e lo fanno in un contesto giocoso: adulti e bambini giocano col cibo, si pongono in ascolto dei vari sensi e delle reazioni del corpo al cibo, con l’intento di abbandonare etichette aprioristiche su cibi o categorie di cibi. Questo tipo di esplorazione “scientifica”, aperta e priva di giudizio, permette alle famiglie di prendere scelte consapevoli su cosa va bene o non va bene per se stessi, senza adeguarsi a prescrizioni o credenze esterne su cosa è giusto o non è giusto mangiare. Questo è quello che in Mindful Eating definiamo “saggezza interiore”, ovvero quella capacità di prendere scelte in base alla propria esperienza diretta con il cibo. È un atteggiamento nuovo per molte famiglie, che invece sono alla ricerca di ricette da seguire, per paura di sbagliare.

Certo, l’esplorazione ingenua ed aperta prevede il commettere errori. Ne va da sé. Ma è proprio attraverso questa esperienza imperfetta e piena di errori che si giunge alla saggezza alimentare. L’alternativa è fare ciò che si è sempre fatto: seguire “ricette perfette”, ma che vengono dettate dall’esterno e non discendono dalla propria esperienza alimentare, risultando, di conseguenza, poco sostenibili nel tempo.

Se intendi lavorare nel campo del comportamento alimentare, rivolgendoti ai bambini e le loro famiglie, il protocollo di Mindful Eating in età evolutiva può risultarti particolarmente interessante.

Per approfondire l’argomento, ti invito a leggere altri due articoli:

 

Mindful Eating in bambini 3-11 anniMindful Eating in bambini dai 3 agli 11 anni

 

Leggi il programma QUI

 

Dott.ssa Teresa Montesarchio

Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

Lifetime member The Centre for Mindful Eating

 

Per approfondimenti

  • Cook, E., Dunifon, R. (2012). Do Family Meals Really Make a Difference? Cornell University
  • Fiese, B. & Hammons, A. (2011). Is frequency of shared family meals related to the nutritional health of children and adolescents? Journal of the American Academy of Pediatrics, 127, 1565-1574.
  • Montesarchio T., (2017) Mindful eating. Una metodologia innovativa per regolare il rapporto con il cibo. EPC editore

 

 

 

 

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