PerchƩ la consulenza sul sonno dei bambini dovrebbe coinvolgere entrambi i genitori?

Biancamaria Acito
Sono una psicologa e psicoterapia sistemico- relazionale e mediatrice familiare dal 2014. Da molti anni lavoro a Parma nellā€™ambito delle difficoltĆ  di apprendimento e delle tecnologie per lo st...
consulenza sul sonno dei bambini

Nella maggior parte dei casi, il primo contatto nelle richieste di consulenza sul sonno dei propri bambini sono le mamme. Capita di rado che mi contatti un papĆ  e comunque solitamente poi alĀ  colloquio partecipano sempre anche le mamme.

Al contrario, quando mi chiamano le mamme, devo essere io a specificare che ĆØ importante coinvolgere anche i papĆ . Spesso riesco a farne capire facilmente le motivazioni, tuttavia ĆØ frequente che mi si adducano impedimenti lavorativi che ne rendono difficile la partecipazione, benchĆ© io dichiari la mia completa disponibilitĆ  a venire loro incontro come giorni e orari.

In alcuni casi, inoltre, la mamma rivela esplicitamente la poca collaborazione del partner in merito al sonno del proprio bimbo e il conseguente scarso interesse a presenziare al nostro incontro.

In tali situazioni, ovviamente, accolgo il bisogno della mamma e le spiego che potrĆ  successivamente condividere con lui quanto emerso. A volte accade che il papĆ  si incuriosisca e decida di essere presente nel colloquio successivo.

 

Consulenza sul sonno dei bambini e presenza di entrambi i genitori

Le ragioni per cui per me sarebbe necessaria la presenza di entrambi i genitori durante una consulenza sul sonno dei bambini sono molteplici:

  • mi risulta utilissimo osservare direttamente le dinamiche relazionali di coppia e genitori ā€“ bambino (altrimenti, ho necessitĆ  di dedicare molto piĆ¹ tempo ad approfondirle facendo domande alla mamma);
  • un maggiore coinvolgimento del papĆ  nelle routine pre-nanna o in occasione di addormentamento e risvegli notturni, in certi casi, puĆ² essere molto dā€™aiuto per la riduzione dei problemi di sonno riportati.

Pertanto, la presenza dei papĆ  puĆ² rivelarsi molto efficace ai fini della consulenza e, piĆ¹ in generale, per il miglioramento degli equilibri familiari. Anche perchĆ© allevia nella mamma la sensazione di essere lā€™unica responsabile della gestione dei ritmi di sonno del figlio.

PuĆ² sembrare strano nel 2021, eppure incontro ancora numerose coppie in cui la suddivisione dei ruoli ĆØ rigida e basata su un paradigma tradizionale maschilista in cui lā€™accudimento dei figli spetta esclusivamente alla mamma.

Oppure, senza arrivare a questi estremi, ad entrambi i genitori non ĆØ chiaro che il papĆ  si puĆ² prendere cura del figlio fin dalla nascita e che certamente lo farĆ  con uno stile diverso dalla mamma. Tuttavia questo non rappresenterĆ  un problema per lui, ma anzi unā€™opportunitĆ  di arricchimento relazionale. Inoltre, nellā€™ambito sonno, gli consentirĆ  di sperimentare precocemente modalitĆ  e posizioni diverse di consolazione che potrebbero favorire il passaggio graduale dallā€™etero allā€™autoregolazione.

 

PerchƩ i papƠ non prendono parte alla consulenza sul sonno dei bambini?

Le cause per cui alcuni papĆ  possono apparire piĆ¹ restii a partecipare attivamente allā€™accudimento dei figli possono essere tante. Unā€™ipotesi plausibile ĆØ che non abbiano avuto occasione di prepararsi adeguatamente alla genitorialitĆ  durante la gravidanza.

In linea generale, puĆ² essere difficile farlo perchĆ© allā€™uomo manca il riferimento fisico preparatorio. Se pensiamo alla gravidanza dal punto di vista della donna, infatti, la vediamo caratterizzata da profondi e continui cambiamenti fisici e ormonali: la pancia cresce, il seno si gonfia e si prova lā€™emozione fortissima di sentire il bambino che cresce e si muove dentro di sĆ©.

Invece quello della paternitĆ  ĆØ un percorso tutto mentale, mancando anche il rinforzo da parte del contesto sociale. I futuri papĆ  non ā€œsi vedonoā€ e nessuno chiede loro come si sentono. Mentre con la mamma ĆØ tutto un toccarle la pancia, farle i complimenti per la pelle o chiederle se si sente stanca.

In sostanza, una donna ha a disposizione i nove mesi della gravidanza per costruirsi la propria identitĆ  materna. Mentre gli uomini spesso non si riservano sufficienti opportunitĆ  per farlo (ad esempio, condividendo dubbi ed emozioni con la propria compagna oppure con altri futuri papĆ ). PerciĆ² poi si ritrovano ad essere catapultati nella nuova dimensione di ā€œpadriā€ senza una reale preparazione in tal senso.

Purtroppo questo puĆ² ostacolare la necessaria riorganizzazione dei ruoli e delle relazioni successiva allā€™evento nascita. E le conseguenze si vedono anche e soprattutto dal punto di vista del sonno, sia a breve che a lungo termine.

Corso online: “Lo psicologo consulente sul sonno dei bambini”. Docente Dott.ssa Biancamaria Acito

L’importanza della consulenza

Per tale ragione, una consulenza efficace e competente sui problemi di sonno del bambino, a qualsiasi etĆ , non puĆ² prescindere dal prendere in considerazione i complessi meccanismi relazionali sottostanti. In parte, essi emergono giĆ  dallā€™osservazione della famiglia durante il primo colloquio. Ma poi necessitano di essere approfonditi anche in seguito con domande specifiche e mirate, come vedremo nel corso in partenza prossimamente.

Porre lā€™attenzione su questi aspetti, rendendone consapevole la coppia, puĆ² essere utile per migliorare i ritmi di sonno del bambino (e di conseguenza di tutta la famiglia). Ma anche perĀ  favorire la co-genitorialitĆ  e ridurre il rischio di crisi di coppia successive, molto frequenti nei primi anni di vita dei bambini.

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