La terapia cognitiva comportamentale dell’insonnia

Gloria Ragno
Autore: Gloria Ragno
Psicologa Clinica laureta con Lode nel 2010 presso Università Milano-Bicocca e Psicoterapeuta ad indirizzo Integrato, specializzata a pieni voti presso l’Istituto per lo Studio e la Ricerca sui Dis...
La terapia cognitiva comportamentale dell’insonnia

La terapia cognitiva comportamentale dell’insonnia (Cognitive-Behaviour Therapy for Insomnia – CBT-I) è la terapia non farmacologica più indicata per favorire la riduzione dei sintomi dell’Insonnia a carattere psicofisiologico, la più diffusa nella popolazione generale.

Si avvale di Test diagnostici specifici (Sci, Isi, Dbas – 16) che scansionano il sintomo e consentono al clinico di impostare il trattamento in modo mirato e personalizzato, scegliendo tra le tecniche disponibili le più adatte al caso in trattamento.

La terapia cognitivo comportamentale migliora il sonno nel 75-80% dei soggetti con Insonnia e favorisce nel 90% dei casi la riduzione o l’eliminazione dell’uso di farmaci ipnoinducenti. 

Si tratta di un intervento psicologico strutturato che integra diverse tecniche di significativa efficacia secondo le moderne ricerche sperimentali e, diversamente dai trattamenti farmacologici, non ha effetti collaterali e mantiene il miglioramento dei sintomi nel tempo, motivo per cui risulta particolarmente gradito ai pazienti.

 I Protocolli di trattamento della terapia cognitivo comportamentale descritti in letteratura si svolgono nell’ambito di 8-10 sedute che prevedono una fase di Valutazione Iniziale, in cui si valutano mediante questionari alcune caratteristiche psicologiche e comportamentali della persona che soffre di insonnia e la si sottopone a esami strumentali come la polisonnografia, la fase di Terapia cognitivo comportamentale vera e propria ovvero l’utilizzo integrato di diverse tecniche (interventi psicoeducativi, cognitivi e comportamentali) e una fase di Valutazione Finale dove si analizzano i guadagni della terapia cognitivo comportamentale e si discute sulla prevenzione delle ricadute.

Fase iniziale

Comprende i primi 2 o 3 incontri conoscitivi che occasione per la somministrazione dei test carta matita utili alla diagnosi. Tra i principali ricordiamo lo Strumento Sci, Sleep Condition Indicator, principale Test diagnostico cartaceo che consente una differenziazione tra Insonnia Clinica e non Clinica in sole 8 domande.

Trattamento

Comprende un massimo di 6 colloqui e si avvale di un insieme di tecniche da scegliersi fra 3 ambiti principali:

  • Psicoeducazione all’igiene del sonno
  • Tecniche comportamentali (tra cui Restrizione Controllata del Tempo di Letto e Controllo dello Stimolo)
  • Tecniche cognitive (Intenzione paradossale, Ristrutturazione cognitiva)

Fase conclusiva

Una seduta con l’obiettivo di verificare insieme al paziente i guadagni clinici della terapia cognitivo comportamentale, individuare le strategie per mantenerli e discutere sulla prevenzione delle ricadute.

Controllo e monitoraggio

La flessibilità del Protocollo CBT-I consente anche di prevedere un pacchetto rinnovato di colloqui, al fine di monitorare e rinforzare le risorse sviluppate.

Possibilità di un rinnovo del pacchetto a distanza di almeno 6 mesi dal precedente.

Conclusioni

Acquisire le competenze del Protocollo CBT-I significa, per uno Psicologo o Psicoterapeuta, offrire la pssobilità di intervenire in modo veloce, mirato ed efficace nella risoluzione di un Sintomo/Disturbo che oggi colpisce, tra forme croniche e acute, cliniche e sub-cliniche, circa il 40%della popolazione mondiale, riducendo altresì i costi ed i pesanti effetti collaterali dei farmaci abitualmente impiegati per il contenimento de problema.

Gloria Ragno

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