La valutazione neuropsicologica è un esame clinico e psicometrico, validato e standardizzato che descrive il profilo delle funzioni cognitive, attraverso la somministrazione di test e scale cliniche.
Il suo impiego è riconosciuto in più ambiti di lavoro come la clinica, la ricerca, poiché offre un quadro delle abilità cognitive, in caso di traumi, lesioni ed anche soprattutto nella valutazione e studio del decadimento cognitivo.
I test utilizzati nell’esame neuropsicologico per la valutazione di una sospetta demenza o quando essa è conclamata, richiedono un’esperta conoscenza della materia di studio ossia della demenza, ma ancora prima, le funzioni cognitive e quindi il nostro cervello. Il settore della valutazione neuropsicologica rappresenta un ottimo sbocco lavorativo per lo psicologo adeguatamente formato.
Un recente stima a cura del’ISTAT, ha infatti messo in luce, che oltre un milione di over 65 soffrono di deficit cognitivi, di cui circa 600 mila con demenza di Alzheimer.
La demenza è spesso sottovalutata nelle fasi iniziali e nelle persone molto anziane poiché sintomi come deficit cognitivi (smemoratezza, distrazione) e cambiamenti di tipo emotivo e comportamentale (repentini cambi di umore, tristezza o umore basso), sebbene interferiscano nello svolgimento nelle attività della vita quotidiana, vengono spesso trascurati.
Una valutazione neuropsicologica precoce potrebbe permettere di intervenire e di avviare terapie in grado di ritardare la progressione della malattia e agire più incisivamente sulle capacità cognitive residue, consentendo una migliore organizzazione della vita del malato e dei suoi familiari.
Vanno inoltre, in questa direzione, le linee guida elaborate dall’American Academy of Neurology su diagnosi, trattamento e assistenza della demenza, diffuse in due stesure: una rivolta ai medici e l’altra a chi si prende cura del malato.
Gli autori concludono che la Malattia di Alzheimer dovrebbe essere diagnosticata e trattata nelle fasi più precoci; i pazienti con Deterioramento Cognitivo Lieve (MCI) dovrebbero essere identificati e seguiti nel tempo per una possibile evoluzione verso la malattia di Alzheimer.
Le Linee Guida dell’A.A.N. American Academy of Neurology si sono occupate dell’individuazione dei più elettivi metodi di diagnosi e di gestione della demenza.
Una buona parte di studi (2001), sostiene che gli strumenti di valutazione neuropsicologica, affiancati ad indagini neuroradiologiche e mediche che concorrono nella diagnosi di demenza sono:
Una valutazione generale dello stato cognitivo, Mini Mental State Examination (corretto per età/scolarità)- Memory Impairment Screen, Batterie Neuropsicologiche.
All’interno del corso Valutazione Neuropsicologica delle demenze: una batteria di test vedremo in maniera pratica come si effettua un esame di questi tipo, a partire dal colloquio clinico che prevede l’anamnesi accurata dei deficit cognitivi che il paziente ci racconta, sapendoli accogliere e decifrare. Viaggeremo per i network cerebrali comprendendo cosa certi test valutano e come mettono in luce il decadimento cognitivo ove presente.
Ci specializzeremo nelle valutazioni globali del funzionamento cognitivo, dalle più generali MMSE (Mini Mental State Examination) alle più specifiche come per esempio MOCA (Montreal Cognitive Assessment).
Inoltre approfondiremo e studieremo test specifici utilizzati all’interno dell’MDB (Mental Deterioration Battery) utilizzati per indagare il decadimento cognitivo.
Alla fine del corso saremo in gradi di produrre per il paziente un referto, ossia una relazione, che illustri i test somministrati e i punteggi ottenuti nelle singole prove dell’esame neuropsicologico, fornendo una dettagliata lettura della persona esaminata e delle sue funzionalità neuro cognitive.
One thought on “Valutazione Neuropsicologica delle demenze: dai test alla stesura di un profilo cognitivo”
Marilena says:
Grazie!
Articolo chiaro e completo.
Molto utile per la nostra professione.