Il gioco ĆØ il mezzo piĆ¹ comune ma altrettanto piĆ¹ espressivo dell’infanzia, e riguarda il bambino giĆ nelle sue primissime fasi di sviluppo fino agli anni della scuola materna ed oltre.
Sebbene l’importanza del gioco nel setting clinico sia riconosciuta, molti terapisti lo usano perĀ per costruire relazioni o come rinforzo per incoraggiare il “lavoro” terapeutico, piuttosto che come mezzo per il lavoro terapeutico.
Attraverso il gioco, nella Schema Therapy, si incoraggia il bambino ad esprimere sentimenti come rabbia o tristezza attraverso giochi simbolici e di finzione. Il gioco libero ĆØ uno spazio fantasioso per la crescita della consapevolezza dei bisogni e rappresenta diverse opportunitĆ per il bambino di esprimere il proprio mondo interiore in modo non conflittuale.
Per i bambini fino all’etĆ della scuola elementare ĆØ adatto giocare con figure di animali o con bambole che rappresentano situazioni ricorrenti, dinamiche familiari e ruoli, sebbene questa struttura terapeutica orientata ai MODE sia principalmente destinata ai bambini in etĆ prescolare.
Abbiamo osservato che i bambini spesso presentano i loro MODE e le loro modalitĆ di coping in modo stereotipato, come se la storia dovesse sempre girare secondo lo stesso schema. Come un regista di storie teatrali, il bambino ha un certo controllo sulle esperienze non elaborate. Da un lato, essere il regista gli consente di rimanere a distanza di sicurezza, pur avendo la libertĆ di esplorare le esperienze passate. In questo caso si puĆ² interpretare lāazione del bambino come un tentativo di auto-guarigione.
Qui sta il potenziale creativo del gioco drammatico come piattaforma su cui le storie possono essere reinventate e riproposte. Simile a registi, sceneggiatori o altri artisti, il bambino esterna aspetti del suo mondo interno attraverso varie figure e assume i ruoli dei protagonisti per mostrare diverse modalitĆ , diversi MODE.
Nella Schema Therapy il gioco ĆØ sfruttato per promuovere una modifica dello schema e la correzione dellāinsieme delle modalitĆ disfunzionali in bambini e adolescenti.
Il gioco ĆØ uno spazio per sperimentare diverse modalitĆ , un luogo per l’integrazione di parti dissociate. Giocare consente lo sviluppo di risposte alternative e adattive per soddisfare le esigenze emotive fondamentali attraverso prove ed errori. Le situazioni rilevanti dello schema possono essere investigate attraverso il gioco, piuttosto che evitate. Quando il bambino gioca mettendo in atto schemi di coping compensativi, il terapeuta mette in gioco alternative. Quando il bambino discute sulle proprie vulnerabilitĆ , il terapista risponde con un comportamento simile a quella genitoriale ma limitato (come classicamente succede con gli adulti), fornendo protezione e assistenza.
Nella modalitĆ dell’adulto maturo e premuroso possono trovare parole per quello che in precedenza non si riusciva a comunicare. Dovrebbero cercare attivamente lāaccesso ai bambini vulnerabili o abbandonati durante la scena teatrale scegliendo il ruolo di un personaggio rassicurante, premuroso e educativo. Il terapista puĆ² rispondere al bambino arrabbiato nella scena teatrale e guidarlo verso unāappropriata espressione della rabbia, pur limitando le risposte aggressive proteggendo i materiali da gioco o le altre bambole.
Al bambino possono essere fornite esperienze emotive correttive nel gioco che facilitano l’indebolimento di alcuni schemi o modalitĆ .
Figure minacciose, moleste o angoscianti sono indebolite e limitate nella loro azione (in alternativa all’uccisione o alla distruzione). Quindi, ad esempio, un drago malvagio puĆ² essere rinchiuso in un sacco, un mostro puĆ² essere reso immobile con una trappola e un fantasma puĆ² essere deriso, “Aiuto, ci sono delle persone e stanno ridendo di me…”.Ā Gli animali vulnerabili possono suscitare cura e gentilezza, che sono quindi interiorizzati per aiutare a costruire l’autocompassione, āMi prendo cura di questo coniglio, ho quindi bisogno di prendermi cura anche di me stesso. ”
Embeddiamo qui di seguito tre video ripresi dal canale SCHEMA TV, su YouTube
0 thoughts on “Il “MODE-Work” nella Schema Therapy con bambini e adolescenti”
Annalisa says:
Buongiorno vorrei sapere se farete un corso di formazione specifico su questo interessante argomento trattato nell’articolo. Grazie
Nicola Piccinini says:
Buongiorno Annalisa, con Christof Loose abbiamo fatto questo corso di formazione https://formazionecontinuainpsicologia.it/corso/schema-therapy-per-bambini-e-adolescenti-esposti-a-deprivazioni-e-abusi-emotivi-traumatici/ che tratta anche i ModeWork, facendo una esercitazione sull’uso :-D