L’uso del linguaggio metaforico e il contesto sportivo

Luana Morgilli
Luana Morgilli è psicologa, psicoterapeuta sistemico-relazionale ed EMDR. Da diversi anni lavoro in ambito sportivo attraverso interventi formativi e informativi per corsi rivolti a tecnici di div...
Metafora

Il contesto sportivo e la metafora

Il termine “metafora” deriva dal greco metaphorà, che significa portare oltre. Si tratta di una  figura retorica che risulta da un processo psichico e linguistico attraverso cui, dopo aver mentalmente associato due realtà differenti sulla base di un particolare sentito come identico, si sostituisce la denominazione dell’una con quella dell’altra. Implica, quindi, una somiglianza tra aspetti delle due realtà che si mettono in connessione.

L’uso della metafora permette di creare immagini dalla forte carica espressiva ed emotiva e di trasporre il significato di una parola dal suo contesto originario ad un altro. Spesso, nel linguaggio quotidiano, ricorriamo alle metafore per descrivere i nostri stati interni siano essi positivi o negativi: “avere la testa tra le nuvole”, “sentirsi in una bolla”, “rimanere pietrificati”, “avere le farfalle nello stomaco”, ecc.

L’utilizzo del linguaggio metaforico

Il linguaggio metaforico permette di veicolare con una sola parola, o una sola frase, un insieme denso di caratteristiche, significati ed emozioni. Esso rappresenta il punto di congiunzione tra il linguaggio logico/razionale ed il linguaggio simbolico, dell’affettività e dell’immaginazione.

Questa modalità può risultare particolarmente efficace ed utile in ambito sportivo perché rende la comunicazione più veloce e diretta, e da psicologi nello sport sappiamo quando sia importante stabilire da subito e in breve tempo una buona relazione, raccogliendo al contempo quante più informazioni possibili.

L’uso della metafora nella psicologia

David Gordon (1978) afferma che implicitamente o esplicitamente ogni approccio, in psicologia, fa uso di metafore. Secondo l’autore, è questo un modo di parlare delle proprie esperienze che viene recepito nei termini dell’esperienza di chi ascolta, in grado di creare una connessione tra emittente e ricevente a livello emotivo.

Quando ascoltiamo una storia, una favola, un aneddoto, una canzone abbiamo l’impressione di identificare i vari personaggi e i luoghi con persone o cose reali che ci sono familiari.

Questo è alla base del funzionamento della comunicazione e dei messaggi metaforici. Il racconto, infatti, opera simultaneamente su diversi livelli di comunicazione inconsci, paralleli e ugualmente significativi. La metafora è irresistibile nella sua significatività.

Nella nostra pratica professionale, gli aneddoti raccontati non sono collegati in modo diretto alla situazione ma vi si agganciano ad un altro livello, per via di una somiglianza o affinità.

In genere sono brevi e concisi, e non presentano necessariamente tutti gli elementi di una narrazione.

Racconti, fiabe, aneddoti e metafore condividono l’obiettivo di comunicare in modo indiretto qualcosa, un aspetto particolare, che permetta alla persona che ascolta di identificarsi ed apprendere quel qualcosa.

Gli aneddoti metaforici possono essere utili per:

  • Sottolineare o illustrare una cosa, un particolare;
  • Aiutare la persona a riconoscere sé stessa, o una parte di sé;
  • Seminare idee e accrescere motivazione;
  • Controllare il rapporto con il professionista;
  • Ampliare i punti di vista disponibili;
  • Comprendere un problema ;
  • Ridefinire una situazione;
  • Raggiungere uno stato desiderato;
  • Trasmettere delle emozioni;
  • Suggerire soluzione a un problema.

La metafora e lo sport

L’utilizzo del linguaggio metaforico può essere molto utile in diverse situazioni che si incontrano in ambito sportivo.

Può essere utilizzato nella fase iniziale di conoscenza del contesto, per favorire l’accomodamento e l’utilizzo di un linguaggio semplice e condiviso tra professionista e sistema sportivo.

Questo tipo di linguaggio può infatti sollecitare comunicazioni che, in maniera indiretta, arrivino all’obiettivo prefissato favorendo insight ed elaborazioni emotive (ad esempio per spiegare le dinamiche che la squadra sta mettendo in atto).

In ambito individuale può risultare particolarmente utile nella ricostruzione della storia dell’atleta per aiutarlo a comunicare e ricostruire fasi che potrebbero sembrare sconnesse tra loro.

In ambito di gruppo può invece essere utilizzato in esercizi e tecniche volte a favorire il team building, la comunicazione e gli scambi tra i componenti del sistema preso in considerazione. Ad esempio attraverso la scelta condivisa di un’immagine che rappresenti il gruppo in questo momento, e di altre immagini che rappresentano il passato e il futuro della squadra.

È fondamentale ricordare che la ricerca di immagini, favole, linguaggio metaforico tende a favorire e sollecitare il rilascio di maggiori informazioni sia a livello contenutistico che emotivo e per questo risulta particolarmente potente, soprattutto quando il tempo a disposizione per conoscere il contesto e le persone con cui si andrà a lavorare non è molto.

 

Per approfondire il tema dell’uso della metafora nello sport e con lo sport, segui il corso:

Il modello sistemico relazionale applicato all’ambito sportivo

Il modello sistemico relazionale applicato all’ambito sportivo

 

Dott.ssa Luana Morgilli

Psicologa dello sport

Psicoterapeuta sistemico-relazionale e EMDR

 

Bibliografia

Barker, P. (1985). L’uso della metafora in psicoterapia. Roma: Astrolabio Ubaldini Editore.

Gordon, D. (1978). Metafore terapeutiche. Roma: Astrolabio Ubaldini Editore.

Watzlawick, P., BeavinJ.H., Jackson, D.D. (1971). Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli interattivi delle patologie e dei paradossi. Roma: Astrolabio Ubaldini Editore.

Watzlawick, P., Weakland,H. J., Fisch, R. (1974) Change: sulla formazione e la soluzione dei problemi. Roma: Astrolabio Ubaldini Editore.

 

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