Il Coping Power (CP) è un intervento preventivo basato sull’evidenza per i giovani con problemi di comportamento dirompente.
Questo studio ha esaminato se il Mindful Coping Power (MCP), un nuovo adattamento che integra la mindfulness nel Coping Power, migliora gli effetti del programma sull’aggressività reattiva e sull’autoregolazione dei bambini.
E’ stato utilizzato un disegno pilota randomizzato per stimare le dimensioni degli effetti del Mindful Coping Power rispetto al CP in un campione di 102 bambini. I partecipanti erano studenti di quinta elementare, prevalentemente a reddito medio-basso, 87% neri.
- La Mindful Coping Power ha prodotto un miglioramento significativamente maggiore nella disregolazione auto-riferita dai bambini (emotiva, comportamentale, cognitiva) rispetto al CP, compresa la modulazione della rabbia percepita dai bambini.
- Effetti da piccoli a moderati a favore del Mindful Coping Power si osservano anche per i miglioramenti nel controllo inibitorio e nella consapevolezza del respiro riferiti dai bambini.
- Vi è miglioramento nella capacità attentiva e nelle abilità sociali riferite dai genitori.
- Il Mindful Coping Power non ha prodotto un effetto differenziale sull’aggressività reattiva valutata dall’insegnante.
- Il CP ha prodotto un effetto più forte del Mindful Coping Power sui problemi di comportamento esternalizzanti riferiti dai genitori.
- La Mindful Coping Power non ha potenziato gli effetti del programma sull’aggressività reattiva dei bambini, come previsto. Tuttavia, ha avuto effetti di miglioramento sulle esperienze interne e incarnate dei bambini (autoregolazione, modulazione della rabbia, consapevolezza del respiro).
Sono necessari studi futuri per confrontare MCP e CP in un trial di efficacia controllato su larga scala. Per esaminare, inoltre, se i miglioramenti prodotti dall’MCP nelle esperienze interne dei bambini portino a miglioramenti del loro comportamento osservabile nel tempo.
Il Coping Power
Il Coping Power (CP) è un intervento preventivo basato sull’evidenza per i bambini preadolescenti con problemi di comportamento dirompente. Tredici studi randomizzati e controllati hanno dimostrato che il CP ha effetti benefici per i bambini che manifestano elevati livelli di comportamento aggressivo. Infatti, produce tassi più bassi di uso di sostanze, aggressività e delinquenza nella tarda adolescenza rispetto ai bambini dei gruppi di controllo. Inoltre, migliora la competenza sociale e il funzionamento accademico dei bambini.
Basato su un modello socio-cognitivo contestuale di rischio per l’aggressività e l’uso di sostanze, il CP si rivolge ai processi mediatori del bambino (cognizione sociale, gestione della rabbia) e della famiglia (genitorialità). Gli effetti preventivi del CP sul comportamento delinquenziale e sull’uso di sostanze sono evidenti quattro anni dopo l’intervento.
Aggressività reattiva
Nonostante la sua solida base di evidenze, gli effetti del CP sono stati più contrastanti sull’aggressività reattiva che su quella proattiva. Il Coping Power ha avuto effetti sull’aggressività reattiva a tre anni di follow-up. Tuttavia, ha avuto effetti sull’aggressività reattiva solo nel periodo immediatamente successivo all’intervento in uno dei due studi. Al contrario, il Coping Power ha avuto effetti significativi sull’aggressività proattiva sia al follow-up che nell’immediato post-intervento in questi tre studi.
L’aggressività reattiva è uno dei due percorsi chiave che collegano l’aggressività all’uso di sostanze. L’aggressività proattiva è strumentale, a sangue freddo e non provocata. Invece, l’aggressività reattiva è guidata dalle emozioni, impulsiva e a sangue caldo.
Sebbene i bambini possano manifestare entrambe le forme, il lavoro di analisi fattoriale trova costantemente che l’aggressività proattiva e reattiva siano dimensioni indipendenti. Infatti hanno caratteristiche genetiche uniche, fisiologiche, e processi socio-cognitivi differenti. L’aggressività proattiva e quella reattiva sono entrambe importanti predittori del successivo uso di sostanze e della delinquenza da parte dei bambini. Lo studio attuale ha l’obiettivo di massimizzare gli effetti del CP sull’aggressività reattiva.
Le caratteristiche principali che collegano l’aggressività reattiva e l’uso di sostanze includono l’impulsività e l’emotività negativa. I giovani con alti livelli di aggressività reattiva possono affrontare l’emotività negativa con l’automedicazione. In linea, con le ricerche che collegano la rabbia temperamentale all’iniziazione all’uso di alcol. L’aggressività reattiva è anche di natura impulsiva e l’impulsività è stata associata all’uso di sostanze. Il presente studio ha cercato di potenziare gli effetti del CP puntando sui meccanismi attivi dell’aggressività reattiva.
Pratiche DBT per Adolescenti con Comportamenti Autolesionistici
Meccanismi attivi dell’aggressività reattiva
Attivazione della rabbia e disregolazione emotiva. Un meccanismo centrale dell’aggressività reattiva è la disregolazione emotiva. I bambini con aggressività reattiva sperimentano alti livelli di rabbia, intensa attivazione emotiva e l’emotività negativa. I bambini ad alto tasso di aggressività reattiva (ma non di aggressività proattiva) mostrano una maggiore reattività elettrodermica in risposta a un compito sperimentale di induzione della rabbia.
Impulsività e disregolazione comportamentale. I bambini con un alto livello di aggressività reattiva presentano deficit nella regolazione del comportamento. In particolare, uno scarso controllo degli impulsi. Quando percepiscono la minima minaccia, mancano di inibizione comportamentale e rispondono con scatti d’ira e aggressività. L’impulsività è un sintomo del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) e l’aggressività reattiva è più fortemente associata all’ADHD rispetto all’aggressività proattiva.
Ruminazione, minaccia percepita e disregolazione cognitiva. In situazioni ambigue, i bambini reattivamente aggressivi percepiscono che gli altri hanno intenzioni ostili, il che porta a risposte rabbiose alle provocazioni o alle minacce percepite. La ruminazione della rabbia è risultata positivamente associata all’aggressività reattiva negli studenti universitari. I bambini reattivamente aggressivi possono ruminare sulle minacce percepite e sugli eventi che scatenano la rabbia. Ciò compromette la loro capacità di annullare le tendenze al comportamento aggressivo. In una rassegna di ricerche condotte sugli adulti, si è riscontrato che questo stile cognitivo ruminativo aggrava l’attivazione della rabbia e crea uno stato di preparazione all’aggressione reattiva. L’aggressività reattiva è anche legata a deficit della funzione esecutiva.
Capacità di attenzione. I bambini con un alto livello di aggressività reattiva spesso presentano difficoltà di attenzione. Infatti, in bambini che presentano aggressività reattiva, si testimoniano tassi più elevati di ADHD. Hanno anche difficoltà a codificare accuratamente gli indizi sociali e ricordano meno dettagli di una situazione sociale. Di conseguenza, i bambini reattivamente aggressivi possono perdere informazioni critiche che influenzano le loro risposte agli altri. Inoltre, la loro attenzione è selettiva e distorta e si concentra su interazioni negative come il rifiuto, il disprezzo e il fallimento.
Motivazione del Mindful Coping Power
Il miglioramento di questi meccanismi attivi dovrebbe ridurre l’aggressività reattiva dei bambini e migliorare il loro comportamento prosociale. A loro volta, questi miglioramenti dovrebbero interrompere il percorso che porta dall’aggressività reattiva al rifiuto dei pari, alla delinquenza tra pari e all’uso di sostanze. Il programma Mindful Coping Power (MCP) ha lo scopo di massimizzare gli effetti del programma sull’aggressività reattiva dei bambini e sui suoi meccanismi attivi. L’obiettivo generale è quello di alterare questa catena di sviluppo.
La mindfulness è la pratica di portare la consapevolezza non giudicante al momento presente. La formazione alla mindfulness, è scelta per potenziare il programma di CP esistente grazie ai benefici dimostrati sui meccanismi attivi dell’aggressività reattiva, descritti di seguito.
Effetti della mindfulness nell’ arousal della rabbia e nella regolazione delle emozioni. La mindfulness è associata a una migliore regolazione delle emozioni. E’ associata anche a una minore espressione di rabbia aggressiva negli adulti, negli studenti universitari e nei bambini. Ricerche di imaging cerebrale condotte su adulti e studenti universitari indicano che il training di mindfulness produce miglioramenti nelle regioni cerebrali associate alla regolazione delle emozioni. In studi condotti su giovani, è stato riscontrato che il training di mindfulness diminuisce l’arousal emotivo e aumenta l’autoefficacia nella regolazione emotiva.
Effetti della mindfulness sul controllo degli impulsi e sulla regolazione comportamentale. È stato dimostrato che il training di mindfulness migliora sia l’impulsività che il comportamento aggressivo nei giovani con difficoltà di comportamento in classe. Un programma scolastico basato sulla mindfulness ha portato a miglioramenti nel comportamento prosociale dei bambini, nell’aggressività e nell’accettazione dei coetanei. I bambini con ADHD, bambini con ADHD e disturbo oppositivo provocatorio coesistenti, e adolescenti con disturbi del comportamento dirompenti mostrano miglioramenti comportamentali dopo il training di mindfulness, tra cui una riduzione dell’iperattività e dell’impulsività.
Effetti della mindfulness sulla ruminazione e sulla regolazione cognitiva. Il training di mindfulness ha dimostrato benefici per diversi aspetti della regolazione cognitiva. Riduce la ruminazione negli adolescenti. In uno studio con elettroencefalogramma, la mindfulness è stata associata in modo inversamente proporzionale alla ruminazione. La componente di non giudizio del training di mindfulness sembra essere rilevante per la relazione negativa tra mindfulness e ruminazione nella ricerca con partecipanti adulti. Il training di mindfulness migliora la flessibilità cognitiva anche negli adulti. Con i bambini, avviene quando viene implementato in ambito scolastico.
Effetti della mindfulness sulla regolazione dell’attenzione. Studi precedenti su adulti hanno dimostrato i benefici del training di mindfulness sull’attenzione. Comprendevano gli allenamenti di meditazione intensivi e a breve termine. La mindfulness migliora i marcatori elettrofisiologici del controllo attenzionale e la connettività funzionale nelle regioni cerebrali importanti per l’attenzione negli adulti. Per quanto riguarda il presente studio, Schonert-Reichl e colleghi hanno scoperto che un programma scolastico basato sulla mindfulness ha avuto effetti positivi su diverse misure comportamentali dell’attenzione e della funzione esecutiva dei bambini. Inoltre, in due studi condotti su bambini affetti da ADHD, il training di mindfulness ha migliorato l’attenzione dei bambini.
Intervento di mindfulness nelle scuole. Le scuole possono rappresentare un contesto ottimale per fornire un intervento di mindfulness a un’ampia gamma di bambini. Tuttavia, sono state sollevate preoccupazioni sul fatto che l’implementazione di interventi basati sulla mindfulness stia procedendo più rapidamente rispetto all’attuale base di prove per l’implementazione scolastica. Le revisioni della letteratura di ricerca in rapida crescita sugli interventi di mindfulness a scuola indicano effetti promettenti sul controllo dell’attenzione, sul coping con i fattori di stress e, in alcuni casi, sull’ansia. Però, sono state rilevate preoccupazioni sulla qualità degli studi e sull’accettabilità dell’implementazione. Una revisione sistematica degli studi sulla mindfulness in ambito scolastico ha concluso che non vi è stata sufficiente attenzione all’integrità dell’intervento e alla fattibilità degli interventi di mindfulness in ambito scolastico.
In sintesi, esiste una base di ricerca che indica che il training di mindfulness può portare a miglioramenti nei meccanismi attivi dell’aggressività reattiva nei bambini. Il presente studio è stato il primo a testare un potenziamento della mindfulness a scuola di un intervento preventivo esistente e basato sull’evidenza con bambini con alti livelli di aggressività reattiva, con particolare attenzione all’integrità dell’intervento e alla fattibilità e accettabilità dell’intervento secondo gli operatori, i bambini e i genitori.
Studio attuale sul Mindful Coping
Il presente studio ha esaminato se l’ottimizzazione del CP attraverso la sua integrazione con la mindfulness potenzi gli effetti del programma rispetto al CP standard sull’aggressività reattiva dei bambini e sui suoi meccanismi attivi. È stato utilizzato un disegno di studio randomizzato di efficacia comparativa per testare una “best practice” precedentemente consolidata (CP) rispetto a un nuovo intervento (MCP).
Obiettivi dello studio
L’obiettivo primario dello studio era stimare le dimensioni dell’effetto confrontando MCP e CP, in preparazione di uno studio di efficacia su larga scala. Lo studio ha formulato le seguenti ipotesi a priori:
- Il Mindful Coping Power produrrà una maggiore riduzione dell’aggressività reattiva dei bambini rispetto al Coping Power
- Il Mindful Coping Power produrrà effetti più incisivi rispetto al Coping Power sui meccanismi attivi dell’aggressività reattiva, tra cui: diminuzione dell’eccitazione della rabbia e della reattività emotiva dei bambini, aumento del controllo degli impulsi e della regolazione comportamentale, diminuzione della ruminazione della rabbia e della disregolazione cognitiva e aumento della capacità di attenzione dei bambini
- Il Mindful Coping Power produrrà maggiori miglioramenti nelle abilità sociali dei bambini rispetto al Coping Power, tra cui un aumento del comportamento prosociale e una diminuzione dei problemi comportamentali esternalizzanti.
Discussione
Questo studio di efficacia comparativa ha esaminato se il Mindful Coping Power porta a maggiori miglioramenti nell’aggressività reattiva dei bambini e nei suoi meccanismi attivi rispetto al CP. L’obiettivo primario era di stimare le dimensioni dell’effetto prima di un trial di efficacia su larga scala. Il CP è un intervento preventivo basato su prove di efficacia per i bambini con problemi di comportamento dirompente. Pertanto, le stime delle dimensioni dell’effetto osservate forniscono informazioni preziose sui potenziali effetti di miglioramento della Mindful Coping Power per i bambini con problemi di comportamento dirompente. I risultati variano a seconda del gruppo di informatori, come illustrato di seguito.
La Terapia Cognitiva basata sulla Mindfulness per Bambini Ansiosi (MBCT-C)
Risultati degli effetti Mindful Coping Power delle autodichiarazioni dei bambini
Il Mindful Coping Power ha prodotto effetti maggiori rispetto al CP sulla disregolazione totale auto-riferita dai bambini sull’ADI. Ha avuto effetti su ciascuna delle sotto-scale dell’ADI (disregolazione emotiva, comportamentale e cognitiva). Questo dato è degno di nota per diverse ragioni. In primo luogo, fornisce supporto all’ipotesi che l’integrazione della mindfulness nel CP rafforzi gli effetti del programma sui meccanismi attivi dell’aggressività reattiva, tra cui:
- l’eccitazione della rabbia e la regolazione delle emozioni
- l’impulsività e la regolazione del comportamento
- la ruminazione della rabbia e la regolazione cognitiva.
Questo è importante anche perché studi passati hanno dimostrato che i punteggi dei bambini sull’ADI durante la preadolescenza rappresentano una parte significativa della varianza nell’uso di sostanze in età successive. Dato l’importante ruolo dell’arousal della rabbia nell’aggressività reattiva, i punteggi della scala della rabbia dell’ADI sono stati esaminati separatamente. Nonostante la limitata potenza statistica di questo studio di fattibilità, il MCP ha prodotto miglioramenti significativamente maggiori nella modulazione della rabbia dei bambini sull’ADI rispetto al CP. Si prevede che il miglioramento della modulazione della rabbia contribuisca anche agli effetti benefici a lungo termine lungo la cascata dello sviluppo.
Altri risultati autodichiarati dai bambini hanno fornito ulteriore supporto alle ipotesi dello studio. Si sono osservate dimensioni dell’effetto da piccole a moderate a favore della Mindful Coping Power anche per quanto riguarda il controllo inibitorio e la consapevolezza del respiro autodichiarati dai bambini. Il controllo inibitorio dell’EATQ è considerato come misura separata dell’autoregolazione comportamentale. Spesso, il controllo inibitorio è carente nei bambini che mostrano alti livelli di aggressività reattiva. Pertanto, si è riscontrato che l’MCP rafforza gli effetti del CP in due diverse misure del controllo inibitorio riferite dai bambini, l’ADI e l’EATQ.
La consapevolezza del respiro è stata inclusa come misura della consapevolezza del momento presente e della consapevolezza incarnata dei bambini. Nel MCP è stata particolarmente apprezzata una pratica specifica di consapevolezza del respiro chiamata “Premi il tasto pausa e fai due respiri“. Una volta introdotta questa breve pratica di consapevolezza del respiro, i bambini del MCP sono stati in grado di ricordarla e praticarla da soli. Hanno condiviso situazioni di vita reale in cui hanno notato il bisogno di un’attività calmante e di centralizzazione. Hanno scelto di praticare PTP e Take 2 da soli. Le pratiche di meditazione incentrate sul respiro hanno molti benefici per la salute. Melnychuk e colleghi attribuiscono questo all’accoppiamento tra respirazione e attenzione. In particolare, concentrarsi e regolare la respirazione può ottimizzare l’attenzione. Allo stesso modo, focalizzare l’attenzione porta la respirazione a diventare più sincronizzata.
Risultati del Mindful Coping Power dei report dei genitori
Gli esiti riferiti dai genitori hanno dato risultati contrastanti. Sono state osservate dimensioni di effetto da piccole a moderate a favore del Mindful Coping Power su due risultati riferiti dai genitori. Il primo è l’attenzione del bambino, misurata con l’EATQ. Questo risultato supporta l’ipotesi che l’aggiunta della mindfulness al CP aumenti gli effetti del programma sui meccanismi attivi dell’aggressività reattiva, compresa la capacità di attenzione dei bambini. Come descritto in precedenza, l’aggressività reattiva è più fortemente associata a difficoltà di attenzione rispetto all’aggressività proattiva, compresa la diagnosi di ADHD.
I risultati attuali indicano che l’incorporazione della mindfulness nel CP ha un effetto di miglioramento da piccolo a moderato sulla capacità attentiva nei bambini con aggressività reattiva (sulla base delle osservazioni dei genitori). Una migliore consapevolezza del momento presente e il controllo dell’attenzione possono aiutare i bambini a codificare i segnali sociali in modo più accurato e a relazionarsi meglio con gli altri.
È stata osservata una dimensione dell’effetto da piccola a moderata a favore del Mindful Coping Power anche per le abilità sociali dei bambini, misurate dal rapporto dei genitori sul BASC. I bambini con aggressività reattiva spesso presentano sia difficoltà di attenzione che sociali, che sono correlate tra loro. I bambini con aggressività reattiva hanno difficoltà a codificare accuratamente gli spunti sociali e ricordano meno dettagli di una situazione sociale .
Di conseguenza, i bambini reattivamente aggressivi possono perdere informazioni critiche che determinano le loro risposte nei confronti degli altri. Inoltre, la loro attenzione è selettiva e distorta e si concentra su interazioni negative come il rifiuto, il ridicolo e il fallimento e le minacce percepite. I risultati attuali indicano che l’MCP potenzia gli effetti del CP sulle abilità sociali dei bambini (sulla base dell’osservazione dei genitori). La ricerca futura può esplorare la misura in cui i miglioramenti delle abilità sociali sono legati alle abilità interpersonali insegnate nel programma rispetto al miglioramento dell’attenzione.
Uno dei miglioramenti della mindfulness nel Mindful Coping Power era la pratica di estendere la compassione a se stessi e agli altri. Questa pratica, Feel and Spread the Good Vibes, è stata ripetuta alla fine di ogni sessione di Mindful Coping Power (e non era inclusa nel CP). L’aggiunta di pratiche ripetute di compassione può aver contribuito a migliorare gli effetti del Mindful Coping Power sul comportamento prosociale dei bambini.
L’aggressività reattiva è collegata all’uso di sostanze attraverso una complessa catena di mediazione, in cui l’aggressività reattiva porta al rifiuto dei pari, il rifiuto dei pari porta alla delinquenza dei pari e la delinquenza dei pari porta all’uso di sostanze. Il miglioramento delle abilità sociali dei bambini può interrompere questa traiettoria, riducendo il rifiuto dei pari e la delinquenza. Pertanto, è importante massimizzare gli effetti del programma sulle abilità sociali dei bambini e sull’accettazione dei pari. È necessario un follow-up a lungo termine per valutare l’impatto del programma Mindful Coping Power in questa catena di sviluppo.
Un risultato inaspettato è stato un effetto da piccolo a moderato a favore del CP per i problemi di esternalizzazione del bambino riferiti dai genitori sul BASC. Sebbene fosse stato ipotizzato l’effetto opposto, ci sono alcune possibili spiegazioni per questo risultato. Nel tentativo di bilanciare la quantità di pratica domestica nel Mindful Coping Power e nel Coping Power, al CP sono stati aggiunti obiettivi di comportamento quotidiano a casa (il programma CP originale include solo obiettivi di comportamento a scuola).
I bambini in CP hanno fissato un obiettivo personale di comportamento a casa ogni settimana (ad esempio, completare le faccende domestiche con un atteggiamento positivo, andare più d’accordo con mia sorella, seguire le indicazioni al primo tentativo) e hanno guadagnato punti per il completamento di questi obiettivi. Molti bambini in CP si sono impegnati a fondo per raggiungere questi obiettivi di comportamento a casa. Questo potrebbe essere stato un “ingrediente attivo” maggiore del previsto, contribuendo a un miglioramento comportamentale più osservabile a casa nel CP al termine dell’intervento, rispetto alle corrispondenti pratiche di mindfulness domestica completate dai bambini nel Mindful Coping Power .
Le condizioni Mindful Coping Power e CP potrebbero anche differire (involontariamente) nella quantità di tempo dedicata alla discussione e alla pratica delle abilità cognitivo-comportamentali. L’MCP è stato progettato per includere tutti gli stessi argomenti cognitivo-comportamentali del CP, più pratiche di mindfulness aggiuntive in apertura e chiusura. Il contenuto delle sessioni per bambini era pianificato per 50-60 minuti; tuttavia, molte scuole hanno chiesto che i gruppi per bambini si svolgessero durante il pranzo, il che ha permesso di realizzare sessioni della durata di 35-45 minuti (sia per il CP che per il Mindful Coping Power ).
Nel Mindful Coping Power , era importante che le pratiche di mindfulness all’inizio e alla fine di ogni sessione fossero condotte senza fretta. Questo ha lasciato meno tempo nel mezzo di alcune sessioni di Mindful Coping Power per la discussione e la pratica di nuove abilità cognitivo-comportamentali. I conduttori hanno riferito di essere stati in grado di coprire tutti i contenuti fondamentali dell’intervento nel MCP, ma di aver avuto opportunità più limitate di discutere e praticare nuove abilità cognitivo-comportamentali rispetto al CP. È possibile che questo abbia ridotto gli effetti del MCP sui risultati comportamentali osservabili dei bambini. Questo problema può essere affrontato in futuro organizzando sessioni della durata completa di 50-60 minuti (come previsto), oppure modificando i contenuti per offrirli in un numero maggiore di sessioni di 35-45 minuti ciascuna, che potrebbero funzionare meglio in contesti scolastici.
Risultati del Mindful Coping Power dei report degli insegnanti
I dati riferiti dagli insegnanti non hanno prodotto dimensioni dell’effetto nel range piccolo (d = 0,20) o grande che differenziassero i risultati osservati in MCP e CP. Questo includeva l’aggressività reattiva valutata dall’insegnante, che era una variabile di esito primaria di interesse (e la misura in base alla quale i bambini erano selezionati per l’intervento). Inoltre, erano inclusi i problemi di esternalizzazione del bambino e le abilità sociali del BASC valutati dall’insegnante. Pertanto, l’ipotesi che l’MCP avrebbe potenziato gli effetti del CP sull’aggressività reattiva e su altri risultati comportamentali dei bambini riferiti dagli insegnanti non è stata supportata. Gli insegnanti sono informatori preziosi, data la loro esperienza nell’interazione con un’ampia gamma di bambini e le frequenti opportunità che hanno di osservare il comportamento e le interazioni sociali dei bambini durante la giornata scolastica.
Da notare che i problemi di esternalizzazione BASC riferiti dagli insegnanti dei bambini sono peggiorati da prima a dopo l’intervento sia nel MCP che nel CP. Questo potrebbe essere legato alla tempistica delle valutazioni pre e post intervento, raccolte all’inizio e alla fine dell’anno scolastico, a differenza del formato tipico degli studi precedenti su Coping Power, in cui la valutazione pre intervento è stata raccolta in primavera e quella post intervento nella primavera successiva. Gli insegnanti potrebbero avere meno informazioni sui problemi dei bambini in una valutazione effettuata in autunno.
Un precedente studio di adattamento del CP con lo stesso programma di valutazione autunno-primavera ha rilevato che sia i bambini del gruppo di intervento sia quelli del gruppo di controllo hanno registrato un aumento dei problemi di comportamento valutati dagli insegnanti dall’autunno alla primavera. Tuttavia, i bambini sottoposti a CP hanno registrato un aumento significativamente inferiore dei problemi di condotta rispetto ai bambini di controllo.
Questo schema può essere esaminato meglio in modelli di studio con una condizione di confronto senza trattamento, che lo studio attuale non ha incluso. I modelli con condizioni di controllo senza trattamento aiutano anche a misurare se gli interventi preventivi attenuano l’aumento dei problemi comportamentali e accademici durante il passaggio all’adolescenza nei giovani a rischio, anche se non portano a miglioramenti netti complessivi. Sebbene ricerche precedenti abbiano riscontrato che il CP ha prodotto un miglioramento comportamentale valutato dagli insegnanti per i bambini rispetto a un gruppo di controllo randomizzato non trattato, il CP non ha influenzato i punteggi di disregolazione più simili ai tratti dell’ADI. Pertanto, la MCP ha il potenziale vantaggio di produrre cambiamenti generalizzati più ampi nella capacità dei bambini di autoregolare il proprio comportamento e i propri affetti rispetto al CP e a nessun trattamento. Queste sono importanti opportunità per la ricerca futura.
Conclusioni
Questo studio fornisce un prezioso contributo alla letteratura stimando gli effetti comparativi del Mindful Coping Power. Rappresenta un adattamento potenziato della mindfulness dell’intervento preventivo Coping Power, rispetto al CP standard in un rigoroso studio randomizzato. Il Mindful Coping Power ha avuto i più forti effetti comparativi sull’autoregolazione e sulla modulazione della rabbia riferite dal bambino. Inoltre, ha avuto effetti diversi sui risultati riferiti dai genitori ed effetti minimi sui risultati riferiti dagli insegnanti (compresa l’aggressività reattiva del bambino).
Fonte:C. L. Boxmeyer, S. Miller, D. E. Romero, N. P. Powell, S. Jones, L. Qu, S. Tueller, J. E. Lochman, Mindful Coping Power: Comparative Effects on Children’s Reactive Aggression and Self-Regulation, Disruptive Behavior Disorders: Symptoms, Evaluation and Treatment, https://do i.org/10.3 390/brainsci11 091119