Training MBCT tra Mindfulness e ricerca scientifica

Mind.Ev.I
Autore: Mind.Ev.I
Mind.Ev.I ĆØ la prima Associazione di Mindfulness per lā€™etĆ  evolutiva che riunisce clinici, ricercatori, professionisti nel campo medico, psicologico, educativo e sociale e in generale tutti coloro...
MBCT

Cos’ĆØ la Mindfulness?

Mindfulness significa mantenere una consapevolezza momento per momento dei nostri pensieri, sentimenti, sensazioni corporee e dell’ambiente circostante, attraverso una lente gentile e nutriente. La mindfulness implica anche l’accettazione, nel senso che prestiamo attenzione ai nostri pensieri e sentimenti senza giudicarli, senza credere, ad esempio, che esista un modo “giusto” o “sbagliato” di pensare o sentire in un dato momento.

Quando pratichiamo la mindfulness, i nostri pensieri si sintonizzano su ciĆ² che stiamo percependo nel momento presente piuttosto che rimuginare sul passato o immaginare il futuro. La mindfulness ĆØ un atteggiamento mentale che ciascuno di noi puĆ² ritrovare dentro di sĆ© e coltuvare regolarmente per migliorare la propria vita e la propria salute.

Negli ultimi decenni, la ricerca scientifica nellā€™ambito delle neuroscienze ha mostrato un interesse crescente per lo studio degli effetti della pratica di Mindfulness. I risultati empirici dimostrano che ĆØ efficace per riconoscere e cambiare le nostre abitudini disfunzionali e migliorare la nostra qualitĆ  di vita, allentando lo stress e la fatica.

Molti sono i benefici che si ottengono con la pratica regolare riguardanti la salute psico-fisica, le prestazioni cognitive e le relazioni con gli altri.

Nellā€™ambito professionale lā€™utilizzo della mindfulness, oltre a migliorare le prestazioni ĆØ un importante strumento per la gestione dello stress e la prevenzione del burn-out.

 

Studi di neuroimaging

Alcuni recenti studi di neuroimaging su persone che meditano hanno fornito unā€™indicazione su cosa potrebbero significare ā€œstare allā€™ertaā€ e ā€œrivolgersi allā€™internoā€.

Sono state analizzate immagini di risonanza magnetica funzionale in partecipanti in attesa di iniziare un compito sperimentale nello scanner. Si ĆØ scoperto che alcune aree del cervello sono piĆ¹ attive durante questo stato predefinito piuttosto che durante lā€™esecuzione del compito.

Queste aree piĆ¹ attive sono collegate fra loro in una ā€œrete di defaultā€. Questa rete ĆØ attiva durante lā€™introspezione e riguarda il ā€œsĆ©ā€ e, piĆ¹ in generale, lā€™ā€œessereā€. La rete attiva durante i compiti di prestazione, invece, viene chiamata ā€œrete di salienzaā€ (o ā€œrete di controllo fronto-parietaleā€). Lā€™attivitĆ  di questa rete ĆØ collegata al ā€œfareā€, con una focalizzazione esterna sugli stimoli rilevanti per il compito. Le due reti hanno di solito unā€™attivitĆ  esclusiva. Quando la ā€œrete di defaultā€ ĆØ piĆ¹ attiva, la ā€œrete di salienzaā€ ĆØ meno attiva, e viceversa.

La meditazione Mindfulness ĆØ uno stato insolito in cui l’attenzione ĆØ focalizzata verso l’interno, come nel sogno ad occhi aperti, ma combinata con un’attenzione vigile sulla ā€œrealtĆ ā€.

 

La nascita del MBCT

Il lavoro del prof. Zindel V. Segal si concentrava sulla possibilitĆ  di ricadute in persone che si erano riprese dalla depressione. Il suo scopo era trovare mezzi e metodi che potessero interrompere il forte legame instaurato nella mente di tali persone fra stati dā€™animo tristi e idee di disperazione e inadeguatezza (in altre parole, di interrompere la possibilitĆ  di innesco della spirale discendente della depressione).

A partire dal 1992 instaurĆ² una collaborazione con Mark G.Williams e John D. Teasdale, con i quali andĆ² a indagare la possibilitĆ  di integrazione di pratiche di mindfulnessĀ  (in particolare il programma Mindfulness-Based Stress Reduction, MBSR) con la terapia cognitiva, CBT, considerata il trattamento di riferimento per la cura della depressione.

La terapia cognitiva richiede ai pazienti di indagare i propri pensieri, famigliarizzare con essi per poi reindirizzare il processo alla base di tali pensieri disturbanti (distorsioni cognitive). Ci vuole molta attenzione e molto impegno per far funzionare tale trattamento, motivo per cui una pratica che consente di sviluppare lā€™abitudine di vedere i pensieri senza reagire immediatamente ad essi potrebbe essere unā€™integrazione ideale alla pratica cognitiva e, di fatto, creare un ibrido che sia di piĆ¹ della somma delle due parti.

Quando la CBT incontra la mindfulness, lā€™enfasi si sposta dal voler cambiare o fissare il contenuto dei pensieri attivanti al diventare piĆ¹ intimamente e coerentemente consapevoli di questi pensieri e
modalitĆ  di pensiero. I tre ricercatori arrivano, quindi, a pubblicare nel 2002 ā€œMindfulness-based cognitive therapy for depression: A new approach to preventing relapseā€. Il programma MBCT ĆØ strutturato in 8 incontri, della durata di 2 ore circa, piĆ¹ un incontro della durata di un giorno intero. In tali incontri sono presenti meditazioni guidate con discussioni di gruppo, vari tipi di indagine e riflessione ed esercizi da svolgere a casa.

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Corso online: “Training MBCT Mindfulness Based Cognitive Therapy per la pratica clinica” – Docente Dott.ssa Stefania Rotondo (Mind.Ev.I)

Gli interventi MBCT

Lā€™MBCT aiuta i partecipanti a vedere piĆ¹ chiaramente le modalitĆ  di funzionamento della mente e a imparare a riconoscere quando il loro umore comincia a scendere. Lā€™obiettivo ĆØ quindi quello di incrementare le competenze metacognitive incoraggiando le persone ad adottare un nuovo modo di essere e di vivere. Questo aiuta a rompere il collegamento tra umore negativo e pensiero negativo che normalmente si attiverebbe. I partecipanti sviluppano cosƬ la capacitĆ  di lasciare andare e venire lā€™umore negativo, i pensieri e le sensazioni, senza necessariamente doverli contrastare. Coltivare la consapevolezza del momento presente e il non giudizio porta le persone a interrompere il circolo della ruminazione e a incrementare la gentilezza verso se stesse. Si viene cosƬ a rompere il legame tra lā€™attivitĆ  della propria mente (ruminare su eventi passati) e i sintomi depressivi.

ƈ stato dimostrato che l’MBCT riduce i tassi di recidiva del 50% tra i pazienti che soffrono di depressione ricorrente. Inoltre, lā€™MBCT ĆØ piĆ¹ efficace delle dosi di mantenimento di antidepressivi nel prevenire una ricaduta nella depressione. Ora ĆØ popolare non solo tra le persone a cui ĆØ stato diagnosticato un disturbo dell’umore. Ad esempio, si ĆØ visto come lā€™allenamento a stare nel momento presente aiuta a ridurre il circolo vizioso dei pensieri e delle preoccupazioni sul futuro in cui ĆØ invischiato il paziente ansioso. Inoltre, puĆ² essere fruibile anche alla popolazione non clinica. Infatti, molte persone trovano di grande aiuto l’indagine sui processi di pensiero e il rafforzamento delle abitudini.

 

Riferimenti bibliografici

Baer R. A. (a cura di) (2012), Come funziona la mindfulness, Raffaello Cortina Editore, Milano.

Segal Z., Williams M., Teasdale J. Mindfulness, al di lĆ  del pensiero, attraverso il pensiero, Bollati Boringhieri, Torino.

Patrizia Collard, Nadav Avny & Ilona Boniwell (2008) Teaching Mindfulness Based Cognitive Therapy (MBCT) to students: The effects of MBCT on the levels of Mindfulness and Subjective Well-Being, Counselling Psychology Quarterly, 21:4, 323-336, DOI: 10.1080/09515070802602112

Kuyken, W., Watkins, E., Holden, E., White, K., Taylor, R.S., Byford, S., Evans, A., Radford, S., Teasdale, J.D., & Dalgleish, T. (2010). How does mindfulness-based cognitive therapy work?. Behaviour Research and Therapy, 48(11), 1105-1112

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