Daniel J. Siegel, MD è uno psichiatra, neuroscienziato, educatore e autore acclamato dalla critica. Coautore (con Tina Payne Bryson, PhD) di “The Yes Brain: Come valorizzare le risorse del bambino” Edito da Raffaello Cortina. Un libro importantissimo che fornisce gli strumenti (idee, strategie, “piani d’azione”) per accompagnare i bambini di ogni età nel percorso verso una positività ricca di straordinari benefici.
Quando si trovano ad affrontare sfide o situazioni difficili come compiti spiacevoli, conflitti o discussioni, i bambini spesso agiscono o si chiudono, rispondendo con reattività invece che con ricettività. E tali modalità “No Brain” di chiusura e/o di reattività si sono ancor più acuite durante questi ultimi due anni di pandemia, distanziamento, mascherina, perdita, guerra, ecc.
Nella Lecture “Il Cervello Resiliente: Coltivare Coraggio e Curiosità per favorire la Capacità dei bambini di Costruire la forza interiore“, che Daniel Siegel ha tenuto durante la Master Class Favorire lo Sviluppo Mentale del Bambino e dell’Adolescente, ha illustrato come sia possibile insegnare ai bambini ad affrontare la vita con apertura e curiosità, nonostante tutto.
È possibile promuovere nei ragazzi la capacità di uno “stato del Sì” verso il mondo e di accogliere tutto ciò che la vita ha da offrire, anche nei momenti difficili. Ciò, favorendo l’emergere di 4 caratteristiche fondamentali:
- Equilibrio,
- Resilienza,
- Insight ed
- Empatia.
Ma Cosa significa avere un “Yes Brain” o un “No Brain”?
Yes Brain è lo stato di ricettività e apertura. Il Dr Siegel ha raccontato di come Yes Brain e No Brain derivino da un esercizio in cui chiede ai partecipanti di chiudere gli occhi e prestare attenzione alle proprie reazioni fisiche ed emotive mentre lui ripete una determinata parola (l’esercizio è descritto in 12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino), Siegel inizia dicendo “no” duramente più volte, poi dopo una pausa ripete “sì” con calma più volte.
Il No Brain è uno stato di minaccia e Siegel racconta come le persone sentivano di volerlo combattere o di voler scappare. Al contrario, dopo la pausa in cui diceva “sì”, le persone sperimentavano qualcosa di totalmente diverso: una sensazione di apertura, calma e chiarezza.
Questo è uno stato di ricettività. Nel libro gli autori specificano che Yes Brain non significa dire “sì” a tutto, ma rappresenta il modo ideale di interagire con le altre persone.
Il nostro approccio educativo, infatti, è finalizzato ad aiutare i bambini a muovere i primi passi verso la comprensione di chi sono e di chi stanno diventando, nonché verso la consapevolezza di poter superare le delusioni e le sconfitte e di poter scegliere una vita ricca di significato e di connessione con gli altri e con se stessi.
Daniel J. Siegel
Equilibrio, Resilienza, Insight ed Empatia: i quattro fondamenti dello Yes Brain.
L’acronimo utilizzato dagli autori è B-R-I-E, che rappresenta i quattro fondamenti dello Yes Brain.
- B” sta per equilibrio (balance),
- “R” sta per resilienza (resilience),
- “I” sta per intuizione (insight) e
- “E” sta per empatia (empathy).
Se si considera l’impatto positivo di questi fattori sullo sviluppo del bambino, si può notare che l’equilibrio, la capacità di accedere a un’ampia gamma di stati emotivi, può essere definito la “zona verde”, in altre parole all’interno della finestra di tolleranza. Quando si perde l’equilibrio, si passa a uno stato caotico che chiamiamo “zona rossa” o a uno stato rigido che chiamiamo “zona blu”.
L’equilibrio è il significato accessibile del termine scientifico “integrazione”. Quando si è integrati, ci si muove in un flusso armonioso, mentre quando non lo si è, ci si muove verso il caos o la rigidità. La “R” è resilienza e questo significa che state ampliando la zona verde. Gli state dando l’abilità di dire: “Non sono in equilibrio. Come posso tornare indietro?“. L’intuizione è la capacità di essere consapevoli di ciò che accade nel mondo interiore e l’empatia è la capacità di conoscere la vita interiore di qualcun altro.
Queste sono le abilità che chiamiamo “mindsight” e che permettono di sviluppare gli elementi essenziali dell’intelligenza sociale ed emotiva.
Quando si trovano ad affrontare situazioni sgradite come fare i compiti o andare a dormire, oppure discussioni sul tempo consentito per stare davanti alla TV o al PC, i bambini si fanno prendere spesso dalla rabbia o si chiudono a riccio, adottando un comportamento reattivo.
Questo accade perché questi stimoli impediscono al bambino di avere il tempo necessario per riflettere interiormente, sul proprio stato o su quello degli altri. L’aspetto negativo è che quando si prova un’emozione, non si ha avuto l’opportunità di imparare a stare con quell’emozione. E così, l’emozione ci sommerge, quello che possiamo fare è insegnare ai bambini a surfare l’onda, non a evitare l’acqua o a farsi schiacciare dalle onde.
Quando si insegna a surfare le emozioni, si dà loro il permesso di entrare nella consapevolezza e di usarle a proprio vantaggio. Questa è l’idea di come è possibile sostenere i bambini senza interferire con la loro possibilità di imparare e di riflettere sulla propria interiorità.
E questo è possibile favorendo lo sviluppo di uno yes brain, di un atteggiamento di apertura e curiosità nei confronti degli altri e della vita; alimentare la capacità di dire sì al mondo e di accogliere tutto ciò che la vita ha da offrire, anche nei momenti difficili.
Queste sono le abilità che chiamiamo “mindsight” e che permettono di sviluppare gli elementi essenziali dell’intelligenza sociale ed emotiva.
La “Mindsight” è la capacità della mente umana di vedere se stessa. Si tratta di una lente utile attraverso la quale possiamo comprendere la nostra vita interiore con più calma, trasformare il cervello e migliorare il nostro rapporto con gli altri.
Daniel J. Siegel
La parola “mindsight” è un termine coniato dal Dr Siegel per indicare la visione della mente. Ciò significa riconoscere che tutti noi abbiamo un’ esperienza soggettiva. L’esperienza soggettiva è ciò che si trova nella coscienza [e] comprende i pensieri, i ricordi e le emozioni che si possono provare.
Siegel fa un esempio molto carino rispetto a questo aspetto:
Se un bambino chiede un gelato prima di cena e voi gli dite: “È un’idea stupida! “, state rispondendo al suo comportamento, non a un sentimento comprensibile: “Mi piace il gelato, e vorrei mangiarlo subito, prima di cena”.
Un approccio Yes Brain direbbe: “Capisco quello che provi, comprendo la tua voglia di gelato. E la condivido. Sarebbe fantastico mangiare un gelato prima di cena. Non lo faremo, perché lo zucchero e i grassi del gelato soddisfano il nostro circuito di ricompensa basato sulla dopamina e non avremo alcuno stimolo a mangiare altro cibo. Abbiamo bisogno di nutrirci prima, e possiamo mangiare il gelato come dessert“.
In questo modo si insegna al bambino che è una brava persona, ma che il suo comportamento non è necessariamente condivisibile.
Siegel afferma che non importa ciò che la scienza [dice], bisogna onorare l’individuo, l ‘esperienza individuale che potrebbe non essere conforme alle sintesi statistiche.
Ma come possiamo sviluppare Yes Brain?
C’è un semplice principio di neuroscienza, dice Siegel: Dove va l’attenzione, scorre il fuoco neurale e crescono le connessioni neurali. Se vi siete concentrati molto su No! No! No!, questo è il punto in cui scorre il fuoco neurale, uno stato reattivo del No Brain. Al contrario, se si utilizzano i quattro elementi dello Yes Brain, si guida l’attenzione in questi modi positivi dello Yes Brain, che rafforzeranno quella che chiamiamo bussola interna.
E questo è ciò che si vuole fare quando si lancia il proprio figlio nel mondo, cioè avere esperienze genitoriali che costruiscano una capacità di percepire la mente. Per questo allo stesso tempo è fondamentale per i genitori lavorare sul proprio Yes Brains.
Uno sviluppo cerebrale e mentale all’insegna del sì non porta alla perfezione né alla beatitudine, però conduce alla capacità di trovare gioia e significato persino nelle difficoltà della vita.
Daniel J. Siegel
Favorire lo Sviluppo Mentale del Bambino e dell’Adolescente
Bibliografia
- Siegel, D.J., Payne Bryson, T. (2015). La sfida della disciplina. Raffaello Cortina.
- Siegel, D.J., Hartzell, M. (2016). Errori da non ripetere. Raffaello Cortina.
- Siegel, D.J., Payne Bryson, T. (2012). 12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino. Guida pratica. Raffaello Cortina.
One thought on “Yes Brain: Coltivare Coraggio e Curiosità per favorire la Capacità dei bambini di Costruire la forza interiore”
Anna Filippetti says:
Riflessioni interessanti, comprensibili subito a livello intuitivo , capaci di innescare percorsi emotivi e cognitivi fonte di soddisfazione e di benessere.