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Lo psicologo e l’attività di coordinamento nei servizi per la prima infanzia

Autore: Petra Visentin
Sono psicologa clinica, psicoterapeuta sistemico – relazionale e mediatore familiare e dei conflitti relazionali. Svolgo la libera professione presso il mio studio a San Donà di Piave (Ve), oltre a...
coordinatore nei servizi per l'infanzia

Nella società contemporanea, i servizi per la prima infanzia sono realtà sempre più diffuse.

Inizialmente, tali realtà servivano per rispondere alle esigenze lavorative dei genitori, ovvero disporre di un luogo sicuro dove lasciare il proprio bambino per il tempo in cui loro non erano presenti. In alcune situazioni non sempre si riesce a far affidamento sulla presenza dei nonni o di altre figure familiari (ancora impegnati nel lavoro, abitano lontano, non ci sono, …) e assumere una babysitter a tempo pieno può essere molto costoso. Oggi, si osserva che al di là delle diverse necessità, le famiglie ricercano tali servizi perché è sempre più evidente l’importanza di tale esperienza per il bambino.

Ecco che la struttura di qualità mette a disposizione dei genitori un servizio completo sia per quanto riguarda la condivisione e l’affiancamento nella crescita del bambino sia per la proposta educativa e didattica a misura di bambino.

Nascita e diffusione degli asili nido e ruolo del coordinatore

Infatti, gli asili nido nascono negli anni ’70 proprio per andare incontro all’esigenza dei lavoratori di lasciare i propri figli, ancora troppo piccoli per la scuola dell’infanzia, in una struttura in grado di accudirli. E se all’inizio si pensava solo a soddisfare le necessità primarie dei piccoli (come la pappa, il sonnellino o la pulizia), dagli anni ‘90 in poi la qualità dell’offerta si è modificata. E negli ultimi anni vengono considerati con la stessa attenzione anche i bisogni psicologici, sociali ed educativi dei bambini. A tal proposito, sono sempre più numerose le strutture dove, gli educatori sono affiancati e coordinati dallo psicologo.

Il coordinatore è una figura professionale che si è sviluppata parallelamente alla nascita e diffusione degli asili nido e delle scuole dell’infanzia comunali. Nei comuni o nelle aree territoriali maggiori, negli ultimi anni e con l’aggiornamento delle normative regionali in materia di servizi educativi e sociali alla prima infanzia, il coordinamento è richiesto anche presso le strutture a gestione privata.

Quali sono gli incarichi del coordinatore nei servizi per l’infanzia?

Nella veste di coordinatore, lo psicologo progetta e accerta la qualità educativa del servizio. Nello specifico svolge i seguenti compiti:

  • Verifica la validità dei programmi educativi e didattici, valuta quindi se sono adeguati e coerenti con i bisogni e le capacità dei bambini presenti in struttura;
  • Definisce la metodologia di lavoro, organizza le attività, valuta le competenze e i diversi compiti richiesti agli educatori, programma riunioni di equipe, si occupa della formazione del team, crea momenti di osservazione specifica;
  • Cura le modalità di inserimento dei nuovi iscritti e tutto ciò che riguarda la relazione con i genitori come ad esempio colloqui individuali, riunioni, …
  • Referenza per interventi specialistici altri (Pediatra, assistente sociale, sicurezza, …)
  • Contatti e scambi di continuità con gli altri servizi del territorio e con scuole di ordine superiore

Possiamo affermare, che il coordinatore è una figura chiave che fa da ponte tra gli educatori e il responsabile, tra le famiglie e gli educatori, tra le famiglie e il responsabile.

QUALI SONO I REQUISITI RICHIESTI?

E’ necessario conoscere innanzitutto:

  • Le principali teorie psicologiche e pedagogiche relative alla prima infanzia;
  • I modelli e gli stili comunicativi, le tecniche della comunicazione efficace;
  • Normativa di riferimento della tipologia del servizio in cui si opera.

Il ruolo di coordinatore richiede, altresì, attitudine al coordinamento di gruppi di lavoro, creatività, motivazione ed orientamento alla soluzione dei problemi e alla gestione delle emergenze. E’ un compito impegnativo e di grande responsabilità, ma che può portare grandi soddisfazioni e gratificazioni in relazione ai feedback che danno i bambini, le famiglie, gli educatori e la struttura stessa.

Per accedere alla professione di coordinatore nei servizi alla prima infanzia è richiesta una laurea nell’area umanistica (psicologia, scienze della formazione, scienze dell’educazione e titoli equipollenti, in alcune regioni è sufficiente il diploma in ambito socio-educativo e un’esperienza minima e continuativa di cinque anni come educatore). Nel caso di amministrazioni pubbliche si accede mediante concorso, mentre a chiamata diretta nelle strutture private. E’ possibile collaborare anche con più strutture.

L’elevato numero di colleghi psicologi e le nuove figure professionali che “invadono” il nostro campo impongono sempre più di individuare nuovi scenari per il futuro. In quest’ottica, i servizi per la prima infanzia rappresentano una valida opportunità per lo psicologo, in quanto permettono di ampliare la nostra area di intervento in un settore in forte sviluppo. Infatti, all’interno di tali ambiti, lo psicologo può proporre ulteriori servizi extra-nido che rispondono alle esigenze delle famiglie di avere spazi di aggregazione, confronto e aiuto nei loro compiti genitoriali (sportello famiglia, consulenza psicologica, incontri di formazione, …)

Se vuoi condividere una riflessione a riguardo o porre domande di approfondimento puoi lasciare un tuo commento qui a fondo pagina, potrebbe essere utile aprire un dibattito

A presto

Petra Visentin

Internal Family Systems (IFS) & Trauma in Azione, con Frank Anderson

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0 thoughts on “Lo psicologo e l’attività di coordinamento nei servizi per la prima infanzia”

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Commenti Recenti
  • SARA says:
    31/07/2012 at 22:57

    Ciao Petra,
    il tuo articolo capita nel giorno giusto! Quindi vorrei, se possibile, un consiglio. Sono una psicologa (e psicoterapeuta) dell’età evolutiva e da un anno mi occupo del coordinamento di un centro di infanzia (quindi nido + materna) privato, accreditato dalla regione Veneto e parificato per la scuola dell’infanzia. Nessuna educatrice presente nella struttura ha, come requisito richiesto della regione, una laurea quinquennale.
    La mia presenza è stata richiesta per poche ore mensili nonostante la grande mole di lavoro che la struttura presenta, infatti coordino per 10 ore mensili 6 sezioni (circa 100bimbi) e 10 educatrici. Giusto oggi il direttore della struttura (ndr: che di professione fa il musicista..e nella struttura ci ha messo solo i soldi come investimento) mi diceva che per il prossimo anno scolastico dovrà diminuire le mie ore a circa 6 mensili. Ora, io in 6 ore credo di poter fare davvero poco o nulla se non mettere una firma x certificare la presenza di un coordinatore psicologico che faccia sì che il centro d’infanzia riceva i fondi provenienti dalla regione e dal provveditorato. Ma le responsabilità che mi competono (leggi: oneri più che onori!) come vengono considerate??
    Credo che a volte c’è proprio chi si approfitta anche di queste figure sempre più richieste, ma non viste nella loro reale necessità.

    Rispondi
    • Petra Visentin says:
      03/08/2012 at 13:41

      Ciao Sara,
      purtroppo ci sono ancora molte realtà lavorative simili alla tua … dove il coordinatore si ritrova a fare troppe cose in poco tempo (in alcuni casi ci si porta a casa il lavoro)e con tempi stretti, trascurando le responsabilità che tale ruolo richiede. In queste situazioni spesso accade che la struttura non è in grado di affrontare le spese e quindi taglia dove è possibile, così si riducono le ore al personale, non si acquistano i materiali didattici, non si investe nella formazione del personale, ecc… Sono d’accordo con te, la figura del coordinatore è diventata fondamentale ed è sempre più richiesta una persona qualificata e preparata (come dovrebbe essere), ma allo stesso tempo viene dato per scontato il suo lavoro e non si tiene in considerazione la responsabilità che lo stesso richiede.
      Ti consiglio di parlare con il direttore, facendogli presente che 6 ore sono davvero poche per compiere un buon lavoro, per coordinare una struttura di quelle dimensioni. Cercate un compromesso, spiegagli chiaramente qual’è la tua mansione, visto che non è del settore forse non ha idea di che cosa significhi essere coordinatore, ridefinisci i tuoi compiti e magari date qualche mansione in più agli educatori.
      Spero di esserti stata utile ..
      Buon lavoro e per altri dubbi, consigli o per un semplice sfogo scrivimi!
      Petra

      Rispondi
  • federica says:
    19/07/2012 at 11:25

    ciao petra, io ho svolto l’attivitá di coordinatore in strutture per minori e in altre protette per donne. ti volevo chiedere dove si possono trovare informazioni o candidarsi al ruolo di coordinatore per l’infanzia sganciandosi però dal mondo delle cooperative sociali. grazie

    Rispondi
    • Petra Visentin says:
      20/07/2012 at 13:00

      Ciao Federica,
      effettivamente, le comunità per minori, per anziani ecc … in genere sono gestite da cooperative. Nel caso dei servizi per l’infanzia, ti consiglio di rivolgerti a strutture private (di solito queste sono ditte individuali, snc, sas) visto che nella maggior parte dei casi quelle pubbliche vengono affidate alle cooperative. Tuttavia molto dipende anche dalla zona in cui sei; ad esempio in Emilia Romagna ci sono molte cooperative diversamente dalla Lombardia in cui ce ne sono poche. Prima di proporti come coordinatrice valuta bene la struttura: com’è organizzata e che servizi offre;,infatti vista la tua formazione ed esperienza, oltre al ruolo di coordinatrice, potresti attivare corsi per genitori, sportello famiglia, ecc… pertanto sarà importante la tipologia di struttura a cui intendi rivolgerti, evita quelle tradizionali in cui si limitano a fornire solo un servizio di custudia.
      Ciao
      Petra

      Rispondi
  • cecilia says:
    17/07/2012 at 17:59

    L’articolo e il tema sono interessanti, anche perchè aprono scenari diversi dalla mia piccolissima esperienza in cui ho visto ricoprire questo ruolo per lo più da pedagogisti, o persino da educatori (laurea triennale) nei servizi gestiti da coop). Pensavo fosse perciò “campo loro”, dunque non è così? E’ possibile tuttavia che ci siano percorsi formativi reputati preferenziali? Lo psicologo raramente mi pare venga associato a questi ruoli…

    Rispondi
    • Petra Visentin says:
      18/07/2012 at 14:57

      Ciao Cecilia,
      i servizi per la prima infanzia sono regolamentati a livello regionale, quindi ogni regione ha la sua normativa di riferimento in cui vengono indicati anche i titoli di studio richiesti per svolgere il ruolo di coordinatore. Tutte le regioni richiedono al coordinatore una laurea in psicologia, scienze dell’educazione, scienze della formazione o indirizzo psico-pedagogico solo in alcune, come ad esempio la Lombardia, danno la possibilità all’educatore con un’esperienza nel settore infanzia di 5 anni di svolgere il ruolo di coordinatore anche se non possiede una laurea. Spesso vengono assunti pedagogisti poichè loro stessi si spendono di più in questo settore. Tuttavia, la figura dello psicologo è la più adeguata e idonea a ricoprire questo ruolo … infatti a parità di esperienza tra un pedagogista e uno psicologo si predilige lo psicologo; quindi diventa fondamentale il modo in cui ci si presenta e propone alla struttura.
      Ciao Petra

      Rispondi
  • Teresa La Francesca says:
    17/07/2012 at 13:21

    Se non ho capito male anche chi è laureato in scienze dell’educazione può aspirare a ricoprire il ruolo di questa nuova figura professionale. Posso avere informazioni sulle procedure e la preparazione specifica circa la possibilità di accedere a questo ruolo?
    Grazie

    Rispondi
    • Petra Visentin says:
      17/07/2012 at 16:05

      Ciao Teresa,
      è esatto anche chi possiede la laurea in scienze dell’educazione può ricoprire il ruolo di coordinatore. Come accennavo a Sarah, non ci sono dei percorsi formativi specifici, alcune regioni oltre al titolo di studio richiedo la frequenza di un Corso promosso dalla regione stessa, in altre invece è sufficiente possedere il titolo di studio richiesto dalla normativa. Una volta diventata coordinatrice, soprattutto se lavori con una struttura pubblica, dovrai partecipare a dei corsi di aggiornamento su tematiche psicologiche, pedagogiche e didattiche. Se ti interessa approfondire l’argomento ti potrebbe essere utile partecipare ai prossimi webinar relativi ai servizi per la prima infanzia.
      A presto
      Petra

      Rispondi
  • Sarah says:
    17/07/2012 at 12:13

    Cara Petra, come sempre complimenti per gli argomenti che tratti, sempre interessantissimi!
    Volevo chiederti se esistono libri o corsi per formarsi come coordinatore visto che, da psicologa clinica, non ricordo molto sull’infanzia ;)
    Grazie!!

    Rispondi
    • Petra Visentin says:
      17/07/2012 at 15:55

      Ciao Sarah,
      ti ringrazio per i complimenti, mi fa piacere che questo argomento susciti interesse. Per quanto riguarda la tua richiesta ti scrivo di seguito alcuni testi utili e interessanti per coloro che come te desiderano approffondire l’argomento:
      – Coordinamento pedagogico e servizi per l’infanzia.
      Autore: E. Catarsi, Ed.: Junior
      – Educare nella prima infanzia.Casi e strumenti per il coordinamento
      pedagogico
      Autore: Paolo Calidoni, Ed.: Centro Studi Erickson
      – Il coordinamento pedagogico nei servizi socioeducativi.
      Autore: S. Premoli, Ed.: Franco Angeli
      – Prospettive di qualità al nido. Il ruolo del coordinatore educativo
      Autore: N. Terzi, Ed.: Junior
      – Il lavoro educativo con la prima infanzia. Tra progetto pedagogico e
      scelte organizzative
      Autore: Agnese Infantino, Ed.: Junior
      – Il progetto pedagogico del nido e la sua valutazione
      Autori: Egle Becchi, Anna Bondioli, Monica Ferrari, Ed.: Junior
      Per quanto riguarda la formazione, non ci sono corsi specifici; alcune Regioni organizzano dei corsi per coordinatori (di solito sono presenti nel sito della regione sezione servizi sociali) oppure ci sono enti privati che promuovono corsi di formazione utili per chi vuole svolgere questo ruolo. In tal caso però è bene valutare le credenziali dell’azienda che li promuove. Ti informo inoltre che sempre su Psicologi @ Lavoro è in progetto la realizzazione di un live meeting in cui verrà ulteriormente approfondita tale tematica.
      Alla prossima
      Petra

      Rispondi

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