Fame emotiva: come spezzare il circolo vizioso con la Mindful Eating

Psicologa, psicoterapeuta cognitivo comportamentale, giornalista. Membro del Center for Mindful Eating, istituzione fondata da Jean Kristeller e colleghi per la diffusione della cultura e delle tecnic...
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Fame emotiva: come può aiutare la Mindful Eating?

  • Il nostro cervello è fatto per imparare

Da un punto di vista evoluzionistico, quando ci imbattiamo in una buona fonte di cibo o acqua, è importante ricordare dove l’abbiamo trovata, in modo da ritornarvi a prenderne ancora. Allo stesso modo, quando ci imbattiamo in qualche pericolo, è importante per la nostra sopravvivenza ricordare dov’è che vi siamo entrati in contatto, in modo da evitarlo in futuro. Questo sistema di apprendimento, nella sua forma più basilare, è costituito da tre elementi:

  • Il trigger o innesco
  • Il comportamento
  • La ricompensa

Questo tipo di apprendimento basato sulla ricompensa è ciò che in psicologia chiamiamo condizionamento operante, che avviene mediante rinforzo positivo (la conseguenza ci dà piacere) o negativo (la conseguenza è il sollievo da uno stimolo doloroso).

  • L’ambiente è cambiato, ma noi siamo gli stessi

Oggi viviamo in un mondo dove il cibo è ovunque, non solo in alcuni luoghi. Eppure, il nostro sistema di apprendimento basato sulla ricompensa continua a funzionare in noi. E quando associamo stimoli che non hanno a che fare con la fame, come, ad esempio, un’emozione negativa, con il piacere o il sollievo proveniente dal cibo, diamo il via ad un problema che può assumere le dimensioni di quella che comunemente viene chiamata “fame emotiva”.

Ad esempio, se ci piace il cioccolato e ci sentiamo soli e tristi, potrebbe sorgere in noi un pensiero, come: “Hey, perché non mangiare del cioccolato? Potrei sentirmi meglio!”. Così, mangiamo il cioccolato, ci sembra gratificante e, nel fare ciò, fissiamo nella nostra mente che se ci sentiamo soli e tristi, abbiamo bisogno di mangiare del cioccolato per sentirci meglio.

  • Come può la mindful eating spezzare il circolo vizioso della fame emotiva?

La mindful eating si pone come una via molto valida per prendere di mira questo tipo di circoli viziosi che alimentano la fame emotiva, offrendo la possibilità di riconoscere l’innescarsi del loop. Attraverso un vasto bagaglio di tecniche insegna a riconoscerli in tempo per non entrarvi o ad uscirne fuori, una volta che si sono innescati. Ogni volta che si spezza un circolo vizioso come quello visto precedentemente, la cattiva abitudine a consolarsi col cibo si indebolisce, per lasciare spazio a modalità più sane per farvi fronte.

  • Il Training di Consapevolezza Alimentare Basato sulla Mindfulness (MB-EAT)

Nello specifico, il protocollo MB-EAT ideato e validato da Jean Kristeller, è un percorso risultato particolarmente efficace per la presa in carico di tutti quei comportamenti alimentari disfunzionali che caratterizzano il rapporto condizionato fra emozioni e comportamento alimentare, a partire dalla fame nervosa fino al bingeeating.

Il protocollo MB-EAT insegna a partecipare, accettare e lasciare andare le emozioni negative, anziché reagirvi impulsivamente o sopprimerle con il cibo ed insegna a discernere fra sensazioni fisiologiche di fame e sazietà e sentimenti, così come fra smanie di cibo e fame fisiologica, supportando scelte consapevoli relative al quando e il cosa mangiare. Tutto questo è possibile attraverso un training ricco di contenuti sia informativi, che tecnici, quali esercizi di consapevolezza, training cognitivi e comportamentali.

Formazione Continua in Psicologia propone il corso online “MindfulEating – Riconnettersi con il proprio corpo”, che insegna in via esperienziale agli psicologi ad utilizzare il protocollo MB-EAT in setting individuali e di gruppo. Per leggere l’intero programma, clicca QUI

 

Dott.ssa Teresa Montesarchio

Psicologa, Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

Lifetimemember The Center for MindfulEating

  

Bibliografia

  • Kristeller, J., Wolever, R. Q., Sheets, V. (2013) Mindfulness-Based Eating Awareness Training (MB-EAT) for Binge Eating: A Randomized Clinical Trial. Springer Science+Business Media, New York
  • Mantzios, M. & Wilson, J. C. (2015). Mindfulness, eatingbehaviours, and obesity: a review and reflection on currentfindings. CurrentObesity Report, 4: 141
  • Montesarchio, T. (2017). Una metodologia innovativa per regolare il rapporto con il cibo. Roma, EPC editore

 

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