La teoria dell’attaccamento di Bowlby (1973; 1982) propone che gli individui sono biologicamente predisposti a formare legami selettivi ed entrare in interazione sociale con figure di cura prossimali come i genitori.
Dalla nascita, questo processo di interazione sociale si sviluppa gradualmente in risposta ai comportamenti di attaccamento dei bambini, come cercare la vicinanza o attirare l’attenzione con sorrisi o pianti per costruire una relazione di attaccamento tra il bambino e il “caregiver”.
L’attaccamento sicuro
Un attaccamento sicuro si costruisce quando una figura di attaccamento (p. es., madre o padre) riflette funzioni come il mantenimento della prossimità (cioè il desiderio di essere vicino), la creazione di un rifugio e di una base sicura (proteggendolo dalle minacce e permettendogli di esplorare il contesto) (Bowlby, 1988; Carr, 2013).
Il mantenimento della prossimità con i genitori è essenziale per il mantenimento e il ripristino della sicurezza, ed include i modelli cognitivi, affettivi e comportamentali stimolati dalla reattività e dalla sensibilità dei caregiver al desiderio innato di prossimità del bambino (Bowlby, 1973).
Quando i legami di attaccamento tra un genitore e un bambino sono sicuri, il genitore fornisce sensibilità, reattività e disponibilità ai bisogni dei propri figli (Bowlby, 1988). Esperienze ripetute di cura e attaccamento durante l’infanzia e l’adolescenza sviluppano gradualmente un sistema cognitivo, affettivo e comportamentale noto come modello di lavoro interno (Carr, 2009; Duchesne & Larose, 2007).
Un modello di lavoro interno sicuro consente ai bambini di giudicare la propria autostima e di valutare la figura di attaccamento come fonte di conforto disponibile in caso di disagio (Carr, 2009; Duchesne & Larose, 2007). Questo attaccamento sicuro a sua volta promuove i bisogni psicologici di base come la competenza, l’autonomia e la relazione (Carr, 2013; La Guardia et al., 2000).
La teoria dell’attaccamento nello sport
Nello sport le caratteristiche dell’attaccamento tra genitori e atleti sono state studiate da Felton e Jowett (2013). Questi studiosi hanno esaminato come la sicurezza dell’attaccamento con i genitori, mediata dalla soddisfazione dei bisogni psicologici di base, ha influenzato il concetto di sé delle prestazioni degli atleti e il benessere psicologico e soggettivo.
I loro risultati hanno mostrato che gli stili di attaccamento insicuro erano correlati negativamente alla soddisfazione dei bisogni fondamentali dei genitori. Questi risultati supportano l’idea che la qualità delle relazioni di attaccamento non solo influenzi la motivazione e le prestazioni degli atleti, ma anche il loro benessere (Felton & Jowett, 2013), contribuendo alla costruzione dell’autostima (Kang et al. al., 2015).
La base sicura nella teoria dell’attaccamento
Inoltre, fornire una base sicura è di particolare importanza per gli atleti che affrontano situazioni di cambiamento (ad esempio, essere selezionati per una competizione o giocare in una nuova squadra), fornendo ulteriore conforto, nutrimento e rassicurazione quando le cose potrebbero non andare bene. Si potrebbe anche cercare un rifugio sicuro per facilitare la risoluzione dei problemi, alleviare il disagio e ripristinare la sicurezza, per poi ripartire con l’esplorazione, questo permetterà all’atleta di capire che il genitore c’è ed è disponibile quando necessario (Bowlby, 1988; Feeney, 2004).
Di conseguenza, la teoria dell’attaccamento di Bowlby mostra come, attraverso le loro interazioni con i genitori, gli atleti possono costruire un modello di lavoro interno che influenzerà successivamente il modo in cui percepiscono se stessi e gli altri, malgrado si sviluppi e cambi continuamente anche nel corso della vita (Dizdari & Seiler, 2020; Felton & Jowett, 2017; Lai & Carr, 2019).
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Sergio Costa
Psicologo dello Sport
PhD in Neuroscienze, Imaging e Scienze Cliniche
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BIBLIOGRAFIA
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Bowlby, J. (1982). Attachment and loss: Attachment (2nd ed, Vol. 1). Basic Books.
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