Mangiatori CONSAPEVOLI si nasce
Per il corso sulla mindful eating dedicato ai professionisti che intendono imparare il protocollo per insegnarlo ai propri clienti adulti, il sottotitolo scelto è “Riconnettersi con il proprio corpo”. Sottolineare l’aspetto del recupero di un’abilità, la ri-connessione in questo caso, è, infatti, molto importante per introdurre i nostri clienti a quello sconosciuto sentimento di fiducia nei confronti del nostro corpo, il quale sa ciò di cui ha bisogno.
Quando spiego cos’è la mindful eating comincio sempre con l’illustrare gli esperimenti che mettono in evidenza la naturale capacità dei neonati e dei bambini piccoli (fino ai 3 anni) di nutrirsi adeguatamente, ovvero assumendo le giuste calorie divise per i nutrienti di cui hanno bisogno. È una capacità innata mediata dall’ipotalamo, il quale non smette di funzionare fino alla fine dei nostri giorni. Ma possiamo sicuramente perdere l’abitudine di ascoltare il nostro corpo – e più in generale, i nostri bisogni – in favore di condizionamenti esterni.
Mangiatori INCONSAPEVOLI si diventa
Ci sono tanti modi in cui i bambini, dai tre anni in poi, vengono condizionati a smettere di dare ascolto al proprio “nutrizionista” interiore, per adeguare il proprio comportamento alimentare ad autorità esterne. Ovviamente non basta che il bambino sia esposto ai condizionamenti qualche volta, ma un’educazione alimentare che normalmente prevede i seguenti punti è in grado di creare dei conflitti col cibo in tenera età, che saranno, in età adolescenziale e adulta, di difficile risoluzione:
- Regole alimentari, come: “Se vuoi il dolce, finisci prima la carne”, “Se vuoi andare a giocare, finisci tutto ciò che hai nel piatto”
- Induzione del senso di colpa sul lasciare il cibo nel piatto: “Pensa ai bambini in Africa che vorrebbero avere quanto tu lasci nel piatto”, “Lavoriamo per comprare il cibo e così ci ringrazi?”
- Mostrarsi tristi/delusi se il bambino non finisce tutto ciò che ha nel piatto
- Lodare o premiare il bambino perché ha finito tutto ciò che aveva nel piatto
- Punire il bambino perché non finisce tutta la porzione
- Premiare il bambino con il cibo
- Lasciare che il bambino mangi con la TV accesa o guardando il cellulare, il tablet o giocando con altro
- Non permettere al bambino di esplorare il cibo con le mani o rimproverarlo perché si sporca
- Limitare eccessivamente o vietare del tutto alcuni cibi
- Creare un senso di scarsità intorno ad alcuni cibi (non ce n’è abbastanza per tutti, non si compra un certo cibo, si mangia solo una volta l’anno, …)
La mindful eating, insegnata sin da bambini, è in grado di invertire la rotta che, nel corso degli anni, può portare dall’essere un mangiatore consapevole a diventare un mangiatore inconsapevole. Questo perché ricorda ai bambini come ascoltare i propri segnali interni, favorendo l’esplorazione sensoriale e la sperimentazione con nuovi cibi. Lo fa attraverso delle attività giocose e divertenti, che coinvolgono, possibilmente, l’intera famiglia o almeno un genitore.
Eccone un esempio da provare subito!
Un gioco da ragazzi: detective alimentari
- Trova un frutto che i bambini non hanno mai visto prima. Può essere utile cercarlo nei negozi alimentari etnici, in cui è possibile trovare la carambola, il litchi, il rambutan, la papaya, la graviola e altri esemplari.
- Introduci il nuovo frutto a tavola come segue: “Immaginiamo di essere su una navicella spaziale e che, avendo finito le scorte di cibo, stiamo per operare un atterraggio di emergenza su di un pianeta sconosciuto, in cerca di qualcosa da poter mangiare. Intorno a noi ci sono solo rocce e sabbia, ma ad un certo punto troviamo questo strano oggetto.”
- Chiedi: “Solo guardandolo, cosa vi sembra che sia?”
- Poi fai girare il frutto in modo che tutti a tavola possano annusarlo. Poi chiedi: “Che tipo di odore ha?”
- Taglia il frutto e fallo girare di nuovo, per permettere a tutti di guardare com’è fatto all’interno e di annusarlo nuovamente. Poi chiedi: “Cosa vedete? L’odore all’interno è diverso?”
- Poi invita ad assaggiarlo: “Ora, siamo coraggiosi ed assaggiamolo, anche solo un pezzetto piccolo. Che gusto ha? Ne volete ancora?”
Il protocollo di mindful eating rivolto ai bambini dai 3 agli 11 anni e alle loro famiglie prevede diversi giochi come questo, che riavvicinano il bambino alle naturali ed intuitive modalità alimentari delle quali nasciamo dotati.
Risorse per lo psicologo per approfondire la mindful eating
Se vuoi approfondire la mindful eating per bambini, ti invito a leggere anche i seguenti articoli:
- Mindful Eating con i bambini: un gioco per tutte le età!
- Mindful Eating e Mindful Cooking: piccoli mangiatori consapevoli crescono
- Mindful Eating: un approccio familiare al comportamento alimentare in età evolutiva
- Alimentazione nei bambini: istruzioni per l’uso
Da diversi anni Formazione Continua in Psicologia forma colleghi nell’utilizzo del protocollo di mindful eating con i bambini dai 3 agli 11 anni.
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Per approfondimenti:
- Davis, C.M. (1939) Results of the Self-Selection of Diets by Young Children. Canadian Medical Association Journal 41 (1939): 257-261
- Rolls, B.J., Engel, D., Birch, L.L. (2000) Serving Portion Size Influences 5-Year-Old But Not 3-Year-Old Children’s Food Intakes. Journal of the American Dietetic Association 100; 232-234
- Bays J. C. (2021). Mindful Eating – per riscoprire una sana e gioiosa relazione con il cibo. Enrico Damiani Ed.
Teresa Montesarchio
Psicologa, Psicoterapeuta TCC
Lifetime Member The Centre for Mindful Eating