La perdita, la morte e la malattia sono realtà poco accettate nella società attuale in cui prevale il paradigma dell‘uomo invincibile, poco incline a considerare le sue fragilità e il suo essere mortale. Accanto a questo è facile notare come il dolore e la sofferenza siano relegati in uno spazio sempre più ridotto e privato, in assenza di tutti quei rituali che permettevano ad una comunità di sostenere coloro che si trovavano a vivere un’esperienza dolorosa come la morte di un proprio caro. Proprio per questi motivi, le persone sentono di non avere spesso risorse sufficienti per affrontare il difficile e doloroso “lavoro del lutto” e si rivolgono ad un esperto per avere sostegno e ascolto.
uno strumento fondamentale nel lavoro con le persone in lutto è la narrazione, la cui importanza è sottolineata da tutti gli orientamenti presenti nell’arco delle teorizzazioni psicoanalitiche, dal costruttivismo e dai più recenti studi e modelli scientifici sul lutto.
Certi eventi cambiano radicalmente il sé dell’individuo: la famiglia, dopo la morte di una persona cara, deve far fronte oltre alla perdita stessa, anche ai cambiamenti individuali generati nei singoli membri (non si è più madri di…, ma si diventa l’essere stata madre di…, oppure l’essere stata figlia o moglie di…).