La fatica è una delle condizioni meno studiate nel diabete. Un team olandese ha valutato l’efficacia della terapia cognitivo-comportamentale nella riduzione del sintomo.
L’aspetto psicologico è centrale nelle malattie croniche. La persona con diabete ha un impegno quotidiano molto importante, e possiamo immaginare quali possano essere le emozioni connesse ad esso.
Tra le quali senso di diversità, paura, ansia tali emozioni, si inseriscono nella routine di vita, che comprende non solo i controlli ma la vita stessa.
Lo psicologo può –e deve- infatti, aiutare i pazienti a comprendere perché, nonostante le corrette informazioni, si continua a farsi del male attraverso un’alimentazione disfunzionale. Si tratta di fame? Si tratta di cattiva gestione emotiva? Si tratta di auto-sabotaggio? Di un’abitudine?
I sentimenti di imbarazzo e vergogna sono consistenti, in quanto gli episodi di ipoglicemia, spesso accompagnati dal timore di svenire in pubblico, unitamente alla necessità di “pungersi” durante momenti sociali per la misurazione della glicemia nel sangue, espongono i pazienti diabetici al timore del giudizio o del disgusto altrui e ad un profondo sentimento di impotenza
Tra le patologie croniche, il diabete si sta diffondendo sempre di più, tanto che per il 2025 l’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che il numero di persone colpite possa raddoppiare. Anche in Italia, purtroppo, la diffusione di questa malattia è notevolmente aumentata
Oggi il 60-70% degli obesi rischia il diabete e l’80% dei diabetici ha problemi di sovrappeso. Interventi adeguati risultati efficaci nel promuovere cambiamenti nello stile di vita di persone affette da patologie croniche aventi una ricaduta sull’area alimentare, enfatizzano l’apprendimento di strategie funzionali di gestione dello stress, attraverso l’aumento di supporto sociale e l’apprendimento di abilità personali, quali capacità di gestione emotiva, auto-efficacia, autostima. Gli interventi in questione oscillano dalle tecniche mutuate dalla psicoterapia cognitivo comportamentale ad interventi educativi e gruppi di supporto…