Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è caratterizzato da pensieri, immagini o impulsi intrusivi ricorrenti (ossessioni) con o senza atti mentali o comportamentali ripetitivi (compulsioni).
La Schema-focused Cognitive Therapy, sviluppata da Young e collaboratori, è un approccio psicoterapeutico integrato che combina varie tecniche di terapia cognitivo-comportamentale (CBT), come l’Exposure Response Prevention, di provata efficacia, con elementi della teoria dell’attaccamento, della Gestalt, della teoria interpersonale e psicodinamica.
La componente CBT della Schema Therapy (ST) è forte; tuttavia, nella ST c’è una maggiore enfasi sulla relazione terapeutica, rispetto alla CBT classica, e una maggiore enfasi anche sugli affetti e sugli stati d’animo.
I concetti di base della Schema Therapy sono:
- Schemi maladattivi precoci (EMS): Si presume che siano costrutti stabili, sviluppati nell’infanzia e nell’adolescenza, fatti di ricordi, emozioni, pensieri e percezioni somatiche, che contribuiscono a formare la percezione di sé, l’identità, la teoria delle relazioni con gli altri e le aspettative.
- Modalità: Una Modalità è uno schema operativo, adattivo o non adattivo, presente in un individuo in un determinato momento. Uno degli obiettivi principali della Schema Therapy è quello di aiutare il paziente a passare da una modalità disadattiva a una adattativa. Si possono identificare dieci modalità raggruppate in quattro categorie.
Il terapeuta sfida e aiuta il paziente a mettere in discussione la validità del suo schema. Tecniche esperienziali e compiti comportamentali (con implicazioni cognitive) contribuiscono al compito.
Le procedure immaginative e i giochi di ruolo sono componenti caratteristiche della Schema Therapy , con particolare riferimento all’Imagery con rescripting e al lavoro sulla sedia.
La relazione terapeutica nella Schema Therapy è essenziale come in qualsiasi altro approccio psicoterapeutico, e l’empatia e il parziale reparenting sono qui di primaria importanza.
La Schema Therapy è efficace per il DOC?
È evidente che la Schema Therapy incorpora e integra varie componenti di diverse teorie e approcci psicoterapeutici, soprattutto della CBT, che è il trattamento più consolidato e basato sull’evidenza per i Disturbi d’Ansia e il Disturbo Ossessivo Compulsivo.
La Schema Therapy è stata originariamente sviluppata per trattare pazienti gravi, come i Disturbi di Personalità, non aiutati dalla CBT, presumibilmente quelli con maggiori difficoltà ad avere accesso e/o a modificare le proprie cognizioni ed emozioni, concentrandosi sull’origine e sullo sviluppo dei disturbi nei primi periodi della vita.
Un approccio nuovo come la Schema Therapy , che incorpora e integra componenti di provata efficacia provenienti da psicoterapie precedentemente consolidate, è presumibilmente efficace.
I risultati di una recente revisione sistematica sull’efficacia della Schema Therapy in pazienti affetti da ansia, disturbo ossessivo compulsivo o disturbo post-traumatico da stress (PTSD) non sono certamente incompatibili con l’ipotesi che la Schema Therapy possa essere benefica nei disturbi d’ansia, nel disturbo ossessivo compulsivo e nel PTSD.
Questo potrebbe essere un punto cruciale per il trattamento del disturbo ossessivo compulsivo. In questa importante area sono necessari studi clinici randomizzati adeguatamente progettati, condotti e analizzati, visto il grande potenziale della Schema Therapy.
Non perdere il percorso formativo “La Schema Therapy per lavorare su Vergogna, Invidia e Rabbia“, con il dott. Remco van der Wijngaart, per comprendere il ruolo delle emozioni di base della vergogna, dell’invidia e della rabbia all’interno del modello della Schema Therapy.
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