Cosā€™ĆØ il trauma dello sviluppo

Il trauma dello sviluppo (Developmental Trauma Disorder) ĆØ un insieme di sintomi clinici che si manifestano in etĆ  evolutiva a seguito di un trauma complesso. Il termine ā€œtrauma complessoā€ descrive lā€™impatto di eventi traumatici sfavorevoli sullo sviluppo. Questi eventi traumatici si caratterizzano, rispetto ad un singolo trauma, per essere multipli, cronici e prolungati. La maggior parte delle volte questi eventi traumatici sono di natura interpersonale ed hanno un esordio precoce.

Le esperienze traumatiche dellā€™infanzia sono estremamente comuni ed hanno un profondo impatto su diverse aree del funzionamento dellā€™individuo. Questo comporta:

  • la compromissione dei legami di attaccamento, della regolazione affettiva e comportamentale, delle funzioni biologiche e cognitive;
  • lo sviluppo di un senso di sĆ© non coerente che puĆ² sfociare nella dissociazione;
  • aggressivitĆ  verso se stessi e gli altri;
  • sfiducia, sospettositĆ  e problemi di intimitĆ  con gli altri.

Il trauma dello sviluppo influenza anche la corretta crescita cerebrale. Infatti, nei primi anni di vita, neonati e bambini piccoli hanno bisogno di punti di riferimento sicuri, prevedibili e accessibili. In questo ambiente il cervello ĆØ in grado di svilupparsi in una sequenza di crescita sana e normale. Il cervello si sviluppa dal basso verso l’alto.

Le parti inferiori del cervello sono responsabili delle funzioni dedicate a garantire la sopravvivenza e rispondere allo stress. Le parti superiori sono responsabili delle funzioni esecutive, come dare un senso allā€™esperienza o esercitare un giudizio morale. Lo sviluppo delle parti superiori dipende dal precedente sviluppo delle parti inferiori.

In altre parole, il cervello dovrebbe svilupparsi come una scala, dal basso verso l’alto. Quando le risposte allo stress vengono attivate ripetutamente per un periodo prolungato in un neonato o in un bambino piccolo, lo sviluppo sequenziale del cervello ĆØ disturbato. La scala si sviluppa, ma mancano passaggi fondamentali e questo comporta disregolazione in piĆ¹ sistemi cerebrali.

 

Cause del trauma dello sviluppo

Il trauma dello sviluppo ĆØ causato da esperienze traumatiche che avvengono in etĆ  evolutiva. Non si tratta di una singola esperienza, ma di traumi ripetuti nel tempo, con effetti pervasivi e duraturi.

Quando un bambino vive un trauma, i sintomi che ne derivano (come sintomi ansiosi o depressivi, cambiamenti comportamentali, difficoltĆ  relazionali e di autoregolazione) interferiscono con la vita quotidiana e con la capacitĆ  del bambino di interagire con gli altri. A nessuna etĆ  i bambini sono immuni agli effetti delle esperienze traumatiche. Anche neonati e bambini piccoli possono sperimentare un trauma. Il modo in cui il trauma si manifesta varia da bambino a bambino e dipenderĆ  dall’etĆ  e dal livello di sviluppo del bambino.

Esempi di esperienze che possono causare un trauma dello sviluppo sono:

  • abusi fisici e/o sessuali;
  • abusi emotivi e/o negligenza;
  • separazioni continue dal caregiver e/o abbandono;
  • esposizione alla violenza familiare o comunitaria;
  • presenza di un caregiver che fa abuso di sostanze;
  • esperienze legate alla guerra (perdita della propria casa, separazione dalla famiglia, trascorrere del tempo come rifugiati).

 

Sintomi e diagnosi del trauma dello sviluppo

La sintomatologia tende ad essere pervasiva e sfaccettata. Solitamente include depressione, varie malattie mediche, cosƬ come una varietƠ di comportamenti impulsivi e autodistruttivi. I neonati e i bambini vittime di abusi ripetuti spesso sperimentano ritardi nello sviluppo di abilitƠ cognitive, linguistiche, motorie e di socializzazione.

Problematiche molto rilevanti si evidenziano a livello dellā€™attaccamento con il caregiver fin dallā€™infanzia: se il trauma si verifica in presenza di un caregiver o ĆØ il caregiver stesso la fonte del trauma, il bambino perde un punto di riferimento importante per essere in grado di comprendere, elaborare e integrare le esperienze interne ed esterne. Questo puĆ² portare alla dissociazione o a comportamenti autolesivi. La mancanza di un attaccamento sicuro comporta inoltre la percezione che il mondo esterno sia insicuro e che non sia possibile fidarsi/affidarsi a nessuno.

I bambini traumatizzati vivono inoltre nella costante paura che il trauma possa ripresentarsi, reagendo in maniera confusa, dissociata e disorientata ad ogni evento stressante, interpretato sempre come un possibile ritorno del trauma.

Un aspetto che identifica i bambini con traumi dello sviluppo ĆØ il completo distacco dalle loro emozioni: non hanno un linguaggio per descrivere la loro esperienza interiore e non sanno parlare dei traumi che hanno vissuto e delle loro paure. Il loro passato traumatico si manifesta invece spesso sotto forma di fantasie o nel gioco. Questi bambini sono inoltre caratterizzati da un rifiuto verso tutto ciĆ² che ĆØ nuovo: il nuovo ĆØ vissuto come minaccioso, mentre il conosciuto ĆØ vissuto come sicuro.

Il trauma dello sviluppo comporta anche il rivivere il trauma in molti aspetti della vita, manifestandosi sotto forma di evitamento, reazioni e comportamenti disregolati, paura e aggressivitĆ . Sono queste le uniche reazioni che i bambini hanno appreso e continuano a ripeterle perchĆ© sono familiari e tutto ciĆ² che non ĆØ familiare ĆØ percepito come potenzialmente dannoso, come una possibile fonte di trauma.

Una delle prime proposte di identificazione dei criteri per la diagnosi del disturbo traumatico dello sviluppo viene da Bessel van der Kolk, che, assieme ad altri colleghi, ha riassunto la sintomatologia di questo disturbo in 3 aree:

  1. disregolazione emotiva e psicologica;
  2. disregolazione comportamentale;
  3. disturbi nella percezione del SĆ© o nelle relazioni interpersonali.

La valutazione di un bambino traumatizzato deve avvenire a livello globale, andando ad esplorare quindi tutte le aree di funzionamento potenzialmente influenzate dal trauma, considerando tutte le informazioni rilevanti (psicologiche, fisiche, sociali) e coinvolgendo altri professionisti e persone di riferimento nella vita del paziente.

A livello diagnostico, ĆØ importante non confondere il trauma dello sviluppo con il disturbo da stress post-traumatico. Il trauma dello sviluppo si differenzia dal disturbo da stress post-traumatico (Post Traumatic Stress Disorder, PTSD) perchĆ©, mentre nel PTSD il disturbo ĆØ causato da un unico evento che comporta delle risposte biologiche e comportamentali legate ai ricordi dellā€™evento traumatico, nel trauma dello sviluppo si verificano piĆ¹ eventi traumatici che perdurano nel tempo e che impattano negativamente e profondamente sullo sviluppo mentale e fisico.

Il trauma cronico interferisce con lo sviluppo neurobiologico e con la capacitĆ  di integrare le informazioni sensoriali, emotive e cognitive. Il trauma ha il suo impatto piĆ¹ pervasivo durante i primi dieci anni di vita e diventa piĆ¹ circoscritto, cioĆØ piĆ¹ simile al PTSD, intorno allā€™etĆ  di 27 anni. La diagnosi di PTSD dunque non descrive adeguatamente lā€™impatto dellā€™esposizione al trauma infantile sul bambino in via di sviluppo e infatti la maggior parte dei bambini traumatizzati non soddisfa i criteri diagnostici per il disturbo da stress post-traumatico.

Attualmente non esiste tuttavia unā€™altra entitĆ  diagnostica che descriva il trauma dello sviluppo, perciĆ² ai bambini che soffrono per questo tipo di trauma viene data solitamente una serie di diagnosi di comorbiditĆ . Tali diagnosi perĆ² non rispecchiano a pieno tutti i sintomi manifestati da questi bambini e non forniscono indicazioni utili sulle forme possibili di intervento e di prevenzione. Lā€™assenza di una definizione univoca ha dato origine, secondo diversi esperti, ad una ā€œepidemia nascostaā€, nella quale i bambini traumatizzati non vengono diagnosticati correttamente o non vengono diagnosticati affatto.

A livello di manuali diagnostici utilizzati nella pratica clinica, il DSM-5, Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, quinta edizione, non include la sintomatologia da trauma dello sviluppo. Invece nellā€™ICD-11, Classificazione Internazionale delle Malattie, undicesima edizione, viene riconosciuta la diagnosi di Disturbo da Stress Post-Traumatico Complesso (C-PTSD, Complex PTSD), che identifica, oltre ai sintomi del PTSD ā€œsempliceā€ (risperimentazione, evitamento, iperattivazione) anche altri sintomi specifici del C-PTSD ovvero: difficoltĆ  e compromissione della regolamentazione delle emozioni, del controllo degli impulsi, della percezione di sĆ© e dei rapporti interpersonali.

 

Trattamento del trauma dello sviluppo

Il trauma dello sviluppo si puĆ² trattare tramite prevenzione e interventi adeguati.

Quando si lavora con un bambino traumatizzato ĆØ importante coinvolgerlo in attivitĆ  che non gli ricordino il trauma che ha vissuto e metterlo in condizione di sentire di avere il controllo.

Per rendere possibile il trattamento del trauma dello sviluppo sono necessari dunque tre ingredienti:

  1. sicurezza, per lasciare da parte il trauma e costruire un nuovo modo di relazionarsi con le esperienze interne ed esterne;
  2. prevedibilitĆ , per rendere il mondo meno minaccioso e piĆ¹ facile da controllare;
  3. divertimento, per apprendere a dedicarsi ad attivitĆ  piacevoli senza il rischio di diventare disorganizzati.

Nel lavoro terapeutico con i bambini traumatizzati il terapeuta deve stimolare in loro la consapevolezza che nella loro vita si stanno riproponendo gli eventi traumatici vissuti, in diverse forme; a partire da questo, si dovranno trovare nuove modalitĆ  per reagire al trauma, sviluppando parallelamente nuove connessioni tra esperienze, emozioni e reazioni fisiche.

La cura del trauma dello sviluppo puĆ² anche fare ricorso ad una terapia farmacologica, che deve essere perĆ² lā€™ultima opzione: il primo passo ĆØ creare nei bambini una base sicura da cui poter osservare i propri traumi e reagire in maniera adattiva.

Un possibile approccio per trattare il trauma dello sviluppo ĆØ il NeuroAffective Relational Modelā„¢ (NARM), fondato da Laurence Heller. Si tratta di un modello psicoterapeutico finalizzato al trattamento del trauma dellā€™attaccamento, relazionale e dello sviluppo, nello specifico per affrontare le esperienze avverse dellā€™infanzia (ACE) e i traumi complessi (C-PTSD) e le loro ricadute a lungo termine.

Questo modello orientato allo sviluppo e informato neuroscientificamente ĆØ emerso da precedenti orientamenti psicoterapeutici tra cui la psicoterapia psicodinamica, la teoria dell’attaccamento, la terapia della Gestalt e diversi approcci di psicoterapia somatica.

Il modello NARM lavora con modelli precoci e inconsci che distorcono l’esperienza presente e creano sintomi, come una disconnessione continua dal sĆ© e dagli altri. Il modello clinico NARM fornisce tecniche per trattare la distorsione dell’identitĆ  e la disregolazione fisiologica, lavorando simultaneamente con la psicologia e la fisiologia degli individui che hanno subito traumi dello sviluppo e si concentra sull’interazione tra identitĆ  e capacitĆ  di connessione e regolazione.

Si ĆØ rivelata particolarmente efficace nel campo della terapia su bambini e adolescenti che hanno vissuto un trauma dello sviluppo anche la Schema Therapy, approccio sviluppato da Jeffrey Young, che si configura come un potenziamento e un ulteriore sviluppo della terapia cognitivo-comportamentale e della psicoterapia psicodinamica e integra le emozioni con diversi aspetti dello sviluppo, come la teoria dellā€™attaccamento.

Nella Schema Therapy, lā€™obiettivo ĆØ individuare gli ā€œschemiā€ soggiacenti dietro ai sintomi, ovvero quelle risposte emotive, fisiche e comportamentali che si sviluppano in reazione al mancato soddisfacimento di determinati bisogni universali (come amore, protezione, libertĆ ) durante lā€™infanzia.

Un approccio che si occupa sia di valutazione che di trattamento ĆØ il Neurosequential Model of Therapeutics (NMT) – Modello Neurosequenziale di Terapia, sviluppato da Bruce D. Perry, che utilizza strumenti di valutazione clinica e pianificazione dell’intervento per supportare i professionisti che lavorano con neonati, bambini e giovani che hanno subito abusi, abbandono e altri traumi. Questo modello fornisce un quadro di sviluppo del cervello per il lavoro con trauma dello sviluppo.

Utilizzando la struttura di Perry, i terapeuti possono indirizzare con precisione il loro lavoro a qualunque fase si trovasse un bambino quando si ĆØ verificato il trauma. L’NMT ha un approccio olistico ed ecologico agli interventi, che si rivolge non solo al bambino o al giovane, ma anche alle relazioni con i caregiver, alle reti familiari piĆ¹ ampie, alla scuola e alla comunitĆ . L’approccio crea resilienza attraverso relazioni sicure e durature ed esperienze quotidiane di successo.

 

La Rete nazionale sullo stress traumatico infantile americana (National Child Traumatic Stress Network – NCTSN) raccomanda 8 interventi basati sull’evidenza per i bambini con traumi complessi a livello individuale, familiare, di gruppo e di sistema:

  1. Attachment, Self-Regulation, and Competence (ARC) – Attaccamento, Autoregolazione e Competenza. ARC ĆØ un quadro di intervento per i giovani e le famiglie che hanno subito stress traumatico multiplo e/o prolungato. ARC fornisce alcune delle strategie utilizzate nella terapia individuale, insegnando la regolazione emotiva e le abilitĆ  di sintonizzazione, in una serie di contesti. ARC lavora anche con i caregiver per stabilizzare le relazioni di attaccamento primario.
  2. Integrative Treatment of Complex Trauma for Adolescents (ITCT-A) – Trattamento Integrato del Trauma Complesso per Adolescenti. ITCT-A ĆØ un trattamento multimodale per adolescenti traumatizzati (di etĆ  compresa tra 12 e 21 anni) e le loro famiglie.
  3. Integrative Treatment of Complex Trauma for Children (ITCT-C) – Trattamento Integrato del Trauma Complesso per Bambini. ITCT-C ĆØ un trattamento multimodale e basato sull’evidenza per i bambini di etĆ  compresa tra 5 e 12 anni, con interviste e/o misure standardizzate specifiche per il trauma somministrate a intervalli di 2-3 mesi per identificare particolari sintomi e problemi che richiedono un’attenzione clinica focalizzata.
  4. Real Life Heroes (RLH) – Eroi della Vita Reale. RLH ĆØ un intervento che fornisce ai professionisti strumenti di facile utilizzo, tra cui un libro di storie di vita, manuali, attivitĆ  artistiche creative e risorse psicoeducative per coinvolgere i bambini e gli operatori sanitari in servizi incentrati sul trauma.
  5. Strengthening Family Coping Resources (SFCR) – Rafforzamento delle Risorse di Coping della Famiglia. SFCR ĆØ un intervento di costruzione di abilitĆ  focalizzato sul trauma. ƈ progettato per le famiglie che vivono in contesti traumatici con l’obiettivo di ridurre i sintomi del disturbo post-traumatico da stress e altri disturbi legati al trauma nei bambini e negli adulti che si prendono cura di loro.
  6. Structured Psychotherapy for Adolescents Responding to Chronic Stress (SPARCS) – Psicoterapia Strutturata per Adolescenti che rispondono allo Stress Cronico. SPARCS ĆØ un trattamento di gruppo supportato empiricamente progettato per migliorare il funzionamento emotivo, sociale, accademico e comportamentale degli adolescenti esposti a traumi interpersonali cronici e/o singoli traumi. Consiste in un programma di 16 sessioni che enfatizza le capacitĆ  di risoluzione dei problemi, consapevolezza, comunicazione e autoregolamentazione, aiutando contemporaneamente i giovani a sviluppare un senso di significato e scopo nella vita.
  7. Trauma Affect Regulation: Guide for Education and Therapy (TARGET) – Regolazione degli Affetti legati al Trauma: Guida per l’Educazione e la Terapia. TARGET ĆØ un approccio che valorizza i punti di forza e si focalizza sull’educazione e sulla terapia per i sopravvissuti a traumi fisici, sessuali, psicologici ed emotivi. TARGET insegna alle persone traumatizzate come il cervello si adatta per sopravvivere al trauma e come questo porta ai sintomi di trauma dello sviluppo. Fornisce inoltre una serie di abilitĆ  per passare da uno stato di reattivitĆ  a uno di concentrazione e controllo.
  8. Trauma Systems Therapy (TST) – Terapia dei Sistemi del Trauma. Il TST ĆØ un modello di cura per bambini traumatizzati che affronta sia i bisogni emotivi del singolo bambino sia l’ambiente sociale in cui vive.

 

ComorbiditĆ  del trauma dello sviluppo

Gli studi dimostrano che esiste una relazione altamente significativa tra esperienze infantili avverse e lo sviluppo di una serie di altre condizioni in adolescenza ed in etĆ  adulta. Tra queste ritroviamo:

  • depressione;
  • tentativi di suicidio;
  • abuso di sostanze;
  • promiscuitĆ  sessuale e malattie sessualmente trasmissibili;
  • violenza domestica;
  • personalitĆ  borderline e antisociale;
  • disturbi alimentari, dissociativi e affettivi;
  • disturbi somatoformi;
  • problemi cardiovascolari, metabolici e immunologici;
  • difficoltĆ  di stabilire relazioni sane e durature;
  • difficoltĆ  nel mantenere un lavoro.